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Coronavirus, il Meyer fa un bilancio: curati 15 bambini positivi al virus

L’età media dei bambini curati nel pediatrico fiorentino è di circa un anno: in particolare otto dei tredici piccoli ricoverati, tutti dimessi, avevano meno di un anno

Coronavirus - © MIA Studio

Sono quindici i bambini con il Coronavirus curati al Meyer dall’inizio dell’emergenza epidemiologica: provenienti direttamente dal Pronto Soccorso o per trasferimento da altri ospedali grazie ai protocolli di centralizzazione condivisi con la rete pediatrica. Un numero relativamente basso di casi che conferma come l’infezione determinata da Covid 19 colpisca in modo decisamente marginale la popolazione infantile. Dal confronto tra le diverse realtà ospedaliere che aderiscono all’Aopi (Associazione ospedali pediatrici italiani), emerge però che i pazienti presi in carico dal Meyer rappresentano una casistica comunque rappresentativa nell’ambito del panorama nazionale: il 10% dei ricoveri pediatrici a livello nazionale.

L’età mediana dei bambini curati nel pediatrico fiorentino è di circa un anno: in particolare otto dei tredici piccoli ricoverati, tutti dimessi, avevano meno di un anno. Nella metà dei casi, erano inoltre presenti delle comorbilità: patologie onco-ematologiche, malattie metaboliche o genetiche. Medici e infermieri hanno comunque constatato che la sintomatologia dei pazienti non si è mai rivelata così importante da richiedere il ricorso a particolari terapie. L’unica eccezione in cui i sanitari hanno ritenuto opportuno intervenire con un’assistenza alla respirazione – ottenuta con la sola somministrazione dell’ossigeno – era legata alla presenza di un’altra patologia respiratoria concomitante. Un paziente è stato inoltre ricoverato in rianimazione per la fase post-chirurgica di un intervento a cui è stato sottoposto, non legato all’infezione da Covid.

Dal 2 aprile scorso, il Meyer ha inoltre avviato uno screening a tutti gli operatori sanitari con test sierologici affiancati a una verifica con tampone nel caso in cui fossero risultati positivi. Il bilancio è che su più di 1200 operatori esaminati, solo 13 sono stati confermati positivi al Coronavirus: l’1,1%. Lo screening sierologico adesso verrà esteso a tutti i dipendenti dell’area tecnica e amministrativa e a tutti coloro che, a vario titolo, operano all’interno dell’Ospedale pediatrico: dagli addetti alla mensa agli operatori che si occupano delle pulizie.

A essere sottoposti a test non sono soltanto gli operatori del Meyer: il tampone viene fatto a tutti i bambini che vengono ricoverati, sia in regime di urgenza che in elezione, a tutti i pazienti che accedono all’Ospedale per effettuare il Day Hospital oncologico o per prestazioni invasive che richiedono la sedazione, a tutti i genitori che presentano sintomi o fattori di rischio, a tutti i casi sospetti inviati al Pronto soccorso dai pediatri di famiglia, anche se rimandati al proprio domicilio perchè non necessitano di essere ricoverati, sui campioni inviati dalle pediatrie degli altri ospedali della Asl Toscana Centro.

Uno sforzo importante che è stato possibile grazie al Laboratorio di Immunologia del Meyer diretto dalla professoressa Chiara Azzari, che si è dotato di tutte le strumentazioni, i materiali e l’organizzazione necessari per lavorare in autonomia: sono oltre 4000 i tamponi effettuati dall’inizio dell’emergenza, con una media giornaliera di oltre 150 al giorno. Per la gestione degli esami sui dipendenti è stata fondamentale anche l’attività dell’Ambulatorio di Sorveglianza sanitaria.

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