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Coronavirus: Prato, Pistoia e Empoli sono gli ospedali più sotto pressione

Questa settimana intanto si è registrato un rallentamento della crescita dei ricoveri. Firenze e Siena aumentano i posti letti

Il Covid Center di Careggi

Sono gli ospedali di Prato, Pistoia e Empoli e della Toscana centro quelli più sotto pressione per i ricoveri di pazienti Covid, ma “si riesce a gestire la situazione perché c’è anche Careggi che integra le necessità“. A rivelarlo è stato ieri Carlo Tomassini direttore generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale della Regione Toscana parlando delle gestione dell’emergenza Coronavirus.
In generale siamo ancora in una situazione di gestione, ma se continua l’andamento dei ricoveri ogni giorno si deve levare qualche attività, fatta eccezione per l’attività oncologica e le urgenze” ha aggiunto Tommasini.

Questa settimana la crescita dei ricoveri è rallentata

Lunedì scorso eravamo già entrati nella fase di maggior pressione, e abbiamo dato indicazione di diminuire tutte le attività programmate chirurgiche e mediche per realizzare maggiori disponibilità di posti letto Covid cercando di assecondare la curva – spiega Tommasini – le aziende via via che aumenta la pressione sugli ospedali diminuiscono le attività programmate. Ogni giorno il sistema si adatta alla maggiore pressione“.

Tomassini, che ieri (come ogni lunedì) si è confrontato con i direttori delle Asl Toscane, spiega che se i ricoveri continueranno ad aumentare “ridurremo sempre di più l’attività programmata, arruoleremo tutto il privato accreditato aumentando e convertendo alcuni posti letto, attiveremo gli alberghi sanitari con le Usca per dimettere prima i pazienti. Poi confidiamo nel
fatto che la curva rallenti, questa settimana abbiamo registrato un rallentamento della crescita dei ricoveri e questo ci fa ben sperare.

Nuovi posti letto Covid a Firenze

Intanto ieri altri posti letto di degenza ordinaria Covid sono stati allestiti al quinto piano dell’ospedale San Giovanni di Dio di Firenze. Il nuovo reparto è attivo da ieri con nuovi 10 posti letto ma ha una dotazione che può essere incrementata fino a 16 posti. Al momento. spiega la Asl Toscana centro, nel nosocomio di Torregalli i posti letto di degenza ordinaria Covid sono 74, per un totale di circa 70 pazienti ricoverati.

La nuova disponibilità di spazi è stata ricavata nei locali dell’ex Medicina F che è stata svuotata per accogliere i pazienti Covid positivi e prende ora il nome di Medicina F Covid. La terapia Intensiva, che conta con 8 posti letto, sarà portata a 10 posti nelle prossime 48 ore.
Per i reparti Covid dell’ospedale San Giovanni di Dio è in arrivo anche una nuova strumentazione grazie a una donazione da parte della Fondazione Andrea Bocelli. Si tratta di un ventilatore pressometrico che sarà utilizzato dalla Medicina Interna dell’ospedale.

A Siena una nuova area per fare fronte ai ricoveri

I ricoveri per Covid continuano a crescere anche all’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena e l’Aou Senese attiverà una nuova area ‘bolla’, come ha annunciato ieri il direttore generale del nosocomio Valtere Giovannini. Attualmente sono 91 i pazienti ricoverati, di cui 78 nel padiglione Covid e 13 in malattie infettive. Di questi, 12 sono i pazienti intubati e 16 con assistenza respiratoria tramite casco.
“Visto l’alto numero di ricoveri – spiega Giovannini – l’Aou Senese attiverà una nuova bolla, con un’area di ricovero al piano 6 del lotto 3, rimodulando l’attività della medicina interna che si prepara così ad accogliere pazienti Covid positivi, come previsto dal piano di emergenza. Il lotto 3 è di supporto al padiglione Covid mentre il lotto 1 viene dedicato ai pazienti non Covid”.

La capacità di ricovero delle malattie infettive prevista dal piano di emergenza era infatti di 14 posti letto, arrivata quindi quasi al limite. “Siamo alla fase 2 prevista dal nostro piano di emergenza – spiega il direttore sanitario Roberto Gusinu –. Il prossimo step prevede la possibilità di ricoverare fino a 57 posti letto, con apertura graduale, grazie alla riconversione dei posti letto della medicina interna e della complessità dell’Area dipartimentale degenze e delle malattie dell’apparato respiratorio in degenze ordinarie Covid. Questo comporterà quindi una rimodulazione delle attività assistenziali”.

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