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Coronavirus: con i bambini a scuola gli anziani sono meno esposti

Lo suggerisce un approfondimento dell’Agenzia regionale di sanità della Toscana: i bambini sono meno contagiosi e si ammalano di meno di Covid-19

Ricerche sulla trasmissione delle malattie respiratorie precedenti all’epidemia di Coronavirus suggeriscono che i bambini in età scolare interagiscono principalmente con individui della stessa età, piuttosto che con persone più anziane. Quindi più tempo i bambini trascorrono in asili e scuole e più possono diminuire la loro esposizione alle persone anziane, come ad esempio i nonni, a rischio di malattia grave. A sottolinearlo è un approfondimento redatto dall’Agenzia regionale di sanità della Toscana.

Nel documento pubblicato oggi sul sito dell’Ars si spoiega che è appena uscita su “Jama” una comunicazione che contiene una prima evidenza sul fatto che i bambini esprimono meno degli adulti il recettore Ace2 nell’epitelio nasale, cioè il recettore che il Sars-Cov2 usa come porta di ingresso per l’infezione respiratoria.
“Questo – si precisa – potrebbe spiegare il fatto che non solo i bambini si ammalano di meno, ma anche che sono meno contagiosi“.

I dati sulla carica virale in corso di infezione da Covid-19 a disposizione ad oggi sono scarsi, precisano gli esperti dell’Ars, “ma indicano che i bambini potrebbero avere livelli più bassi rispetto agli adulti e questo dovrebbe ridurre, anche se non annullare il rischio di trasmissione. Gli studi sulla trasmissione nelle famiglie mostrano che raramente i bambini sono il caso indice e i casi studio suggeriscono che i bambini con Covid-19 raramente causano focolai

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