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Covid-19, Cecina è zona rossa per nove giorni

Il presidente della Regione ha firmato l’ordinanza dopo l’impennata di casi, alcuni dovuti alla variante inglese. A breve lo screening di massa della popolazione

Personale sanitario Covid - © Il Vagabiondo - Unsplash

Il comune di Cecina da oggi è zona rossa. Il presidente della Regione Eugenio Giani ha deciso il provvedimenti dopo l’aumento dei contagi da Covid 19 firmando ieri sera l’ordinanza che dispone misure più restrittive rispetto al resto della Toscana, già zona arancione.

Cecina è il secondo comune della regione, dopo Chiusi, ad essere una zona rossa locale. “A scopo precauzionale per limitare il più possibile i contagi – ha detto Giani –  in accordo con il sindaco Samuele Lippi, sono state disposte le misure restrittive per l’intero territorio comunale. Avvieremo subito la campagna della Regione di screening di massa alla popolazione”.

Il provvedimento arriva a seguito dei 51 casi casi di contagio verificatisi nella rsa Iacopini, di cui 16 ad oggi riconducibili alla variante inglese, e della decina di contagi nella scuola elementare Marconi tra docenti, collaboratori e genitori.

Bloccare la diffusione del virus nella popolazione

Per il sindaco è “un modo per cercare di riportare alla ‘normalità’ la situazione. Per invitare tutti ad una maggiore attenzione. Stiamo infatti riscontrando problemi nel tracciamento dei casi e nell’analisi sequenziale per trovare le varianti. Dobbiamo prevenire e mitigare la diffusione del virus tra la popolazione e permettere i necessari tracciamenti e le necessarie verifiche da parte della competente Asl. Gli stessi metodi che devono essere rivisti, e anche in fretta. Le priorità, adesso più che mai, devono essere il tracciamento e una campagna straordinaria di tamponi rapidi per tutta la popolazione. Occorre rivedere inoltre, e ribadisco in fretta, anche l’assegnazione dei vaccini con meccanismi più attenti rispetto all’esposizione al rischio di contagio delle persone”.

Chiuse anche le scuole di Cecina

Al fine di prevenire e mitigare la diffusione del Covid tra la popolazione scolastica in ambito locale, il sindaco Lippi ha deciso nei giorni scorsi anche la chiusura fino a sabato 27 febbraio, in via precauzionale, delle scuole elementari Marconi a San Pietro in Palazzi dal momento che si sono registrati una decina di casi tra il personale docente, i collaboratori scolastici ed alcuni genitori di bambini frequentanti il plesso.

Con la nuova ordinanza, sono vietati  gli spostamenti in entrata e in uscita dal territorio comunale, oltre che all’interno dell’ stesso, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.

È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, come lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, nell’ambito del territorio comunale, una volta al giorno. Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari e di prima necessità. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie.

Al via lo screening di massa con “Territori sicuri”

Nei prossimi giorni partirà lo screening di massa ‘Territori sicuri’, per il monitoraggio delle infezioni da Sars-Cov-2 e dalle sue varianti sulla popolazione. “Ad oggi – ha sottolineato il sindaco Lippi – registriamo circa 140 persone attualmente positive ma è in corso un’operazione di tracciamento massiva che porterà  a far crescere ancora questo numero. In accordo con la Regione, a stretto giro, sarà avviato lo screening sulla popolazione attraverso tamponi antigenici e molecolari”. Considerato il numero di abitanti, sarà un’operazione di vasta portata. Da qui l’appello del sindaco che chiede “il supporto volontario di sanitari che possano affiancare il personale individuato dall’Azienda sanitaria per l’effettuazione dei tamponi.  Medici e infermieri, in servizio o in quiescenza, che vogliono  mettersi a disposizione per questa campagna possono inviare una mail con i propri contatti a unitacrisi@comune.cecina.li.it.

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