Storie/

Covid, gonfalone d’argento all’infettivologo Francesco Menichetti

La più alta onorificenza dell’Assemblea toscana al professore pisano per il ruolo svolto durante la pandemia con pareri e indicazioni scientifiche

Il gonfalone d’argento a Francesco Menichetti

Il Gonfalone d’argento va al professor Francesco Menichetti. La più alta onorificenza dell’Assemblea toscana è stata conferita all’infettivologo pisano per il ruolo significativo che ha avuto durante la pandemia nel coadiuvare le istituzioni con pareri e indicazioni di particolare rilevo scientifico.

In relazione al Covid ha condotto studi sul plasma e anticorpi monoclonali. Studia ora il Long-Covid e si dedica all’assistenza dei pazienti colpiti da questa patologia complessa e ancora poco conosciuta.

Sono orgoglioso di poter conferire il massimo riconoscimento del Consiglio regionale al professor Menichetti – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo –. Questo vuole essere un premio alle sue qualità scientifiche, mediche, alla sua capacità di saper essere vicino al paziente, facendo ricerca di altissimo profilo. Menichetti è uno di questi professionisti che quando vanno in pensione mancano e la sua mancanza si sente nel sistema sanitario”.

Il Gonfalone, aggiunge Mazzeo, “è anche un riconoscimento ai tanti professionisti della sanità toscana che sono stati impegnati in prima linea durante i tremendi mesi del Covid. La loro attività di cura, di assistenza, ma anche di ricerca, ne hanno fatto un punto di riferimento a livello toscano, nazionale, ma anche internazionale”.

Si tratta per me di un motivo di profondo orgoglio, questo premio riconosce un impegno ultraventennale che ho speso all’ospedale di Pisa a favore della sanità toscana – ha sottolineato Francesco Menichetti –. La pandemia oggi è più favorevole per due buoni motivi: abbiamo un Paese largamente vaccinato, siamo tra i più vaccinati d’Europa e del mondo, la popolazione è largamente protetta; le continue mutazioni virali fortunatamente non hanno virato al peggio, le varianti di Omicron sono ancora meno patogene del virus originale di Wuhan. Mi pare azzardato – aggiunge – liquidare l’atteggiamento di prudenza e di attenzione, in particolare all’interno degli ospedali e nei confronti degli operatori sanitari. Avrei continuato a mantenere l’impegno vaccinale. I pazienti hanno diritto di essere assistiti da medici che credono nei vaccini, che fanno i vaccini e li mettono al riparo dal rischio”.

I più popolari su intoscana