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Lotta al Covid, gli ospedali della Toscana aumentano i posti letto

Capienza in aumento negli ospedali di Arezzo (che arriva a 123 posti), Grosseto (che passa passare da 18 a 92 e raddoppia la terapia intensiva) e Pistoia (con 70 posti letto dedicati ai malati Covid)

Ospedale - © SJ Objio - Unsplash

L’ospedale di Arezzo, al pari di quello grossetano, rafforza la sua risposta anti Covid. Come spiega la Asl sud est al San Donato di Arezzo, città dove nelle ultime ore ci sono stati 302 casi (record) e 2 decessi, il blocco malattie infettive e pneumologia aumenterà di 40 posti letto. Sono già stati allestiti e saranno progressivamente attivati 4 nuovi moduli da 10 che consentiranno di arrivare ad un totale di 123 posti letto. Terapia intensiva è arrivata a 3 moduli da 6 posti, una parte dei quali sono stati ricavati all’interno del blocco operatorio. Al San Donato si sta quindi lavorando alla riorganizzazione delle aree di degenza chirurgiche che verranno allestite in due grandi moduli al terzo e al quinto piano del primo settore, con accesso diretto dall’ingresso principale. Un progetto che si associa alla contrazione delle attività chirurgiche. Da lunedi le attività minori di chirurgia dovrebbero andare al Centro chirurgico toscano sempre ad Arezzo.

In due settimane, decine di nuovi posti

Per l’ospedale Misericordia di Grosseto il blocco Covid, cioè malattie infettive e pneumologia, potrà passare da 18 a 92 posti letto che saranno attivati in meno di 15 giorni. La terapia intensiva è già raddoppiata passando da 8 a 16. Al Misericordia, spiega la Asl, “si sta quindi lavorando a una riorganizzazione che determinerà una nuova modulazione sia delle aree chirurgiche che delle attività non Covid”.

Nuovi posti letto anche a Pistoia

È iniziata a metà ottobre anche la conversione delle prime degenze, proseguita con l’aumento dei casi, all’ospedale San Jacopo di Pistoia, che è arrivato ad una disponibilità complessiva di 70 posti letto dedicati ai malati Covid. Lo rende noto l’Asl Toscana centro. L’assetto strutturale del presidio, definito nei mesi della pandemia, con i percorsi e le aree dedicate, è infatti rimasto inalterato e ciò ha reso possibile alla direzione sanitaria, insieme a quella infermieristica, gli immediati interventi organizzativi e funzionali. Oltre al setting D, che era rimasto sempre attivo con la disponibilità di 18 posti letto, è stato riaperto il setting C, con la progressiva espansione fino alla capienza massima: 60 posti letto. Da ieri sono stati aggiunti ulteriori 10 posti letto nella week surgery.

Il personale è pronto a fronteggiare il Covid

“Qualora la situazione dovesse continuare ad evolvere altri posti letto potranno essere convertiti per i ricoveri Covid – spiega la dottoressa Lucilla Di Renzodal momento che essendo la struttura ospedaliera di moderna concezione gli spazi sono facilmente e rapidamente modificabili ed oltre a questo anche il personale è pronto per gestire la nuova emergenza grazie a un know how che si è sviluppato nei mesi scorsi”. Sono 12 invece i posti letto di terapia intensiva dedicati al Covid, mentre per i pazienti No-Covid-19 sono stati destinati altri nove posti letto. In ogni caso il San Jacopo garantisce, per la cura di tutte le altre patologie: 112 posti letto per l’area medica e 70 per l’area chirurgica. Rimane invariato il percorso materno infantile che continua a garantire il regolare percorso assistenziale mamma-bambino. Da lunedì scorso nel presidio Lorenzo Pacini, sono invece stati attivati 16 posti letto, sui complessivi 18, di Low care per pazienti Covid. L’attuale reparto di medicina, viene temporaneamente riservato ad accogliere i pazienti dimessi dal San Jacopo e non ancora clinicamente stabilizzati per poter far ritorno a casa.

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