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Covid, via libera alle vaccinazioni nei luoghi di lavoro

Siglato il protocollo nazionale: le aziende potranno immunizzare i propri dipendenti. Incerta la data di partenza, tutto dipende da quando arriveranno le dosi necessarie

Sì alle vaccinazioni nei luoghi di lavoro. Il via libera è arrivato con il protocollo siglato tra il Governo e le parti sociali. Possono così prendere il via le vaccinazioni nelle fabbriche e in tutti i luoghi di lavoro, con il supporto dei medici aziendali e della rete Inail. L’adesione dei lavoratori è su base volontaria. “Potranno partecipare i dipendenti e i datori di lavoro e anche i lavoratori che in qualche modo afferiscono all’azienda, come i lavoratori in somministrazione. Non saranno solo i dipendenti in senso stretto”, ha spiegato il ministro Andrea Orlando. Sui tempi però, come sempre, tutto dipende dall’arrivo delle dosi necessarie.

Le imprese che già hanno aderito alla campagna sono 7.500, come conferma Confindustria. Anche le banche, ha fatto sapere l’Abi, potranno vaccinare i propri dipendenti che lo vorranno quando le dosi di vaccino saranno disponibili.

Le regole stabilite dal protocollo: costi, orari e modalità di somministrazione

In base al protocollo i datori di lavoro, singolarmente o in forma aggregata, possono procedere alle somministrazioni delle dosi anche indipendentemente dal numero di lavoratrici e lavoratori occupati, potendosi avvalere del supporto o del coordinamento delle associazioni di categoria di riferimento. I datori di lavoro che non sono tenuti alla nomina del medico competente nelle proprie aziende, o non possano fare ricorso a strutture sanitarie private, potranno avvalersi delle strutture sanitarie dell’Inail.

I costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali di vaccinazione, inclusi i costi per la somministrazione, sono a carico del datore di lavoro, mentre la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe, aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi e per la registrazione delle vaccinazioni è  a carico dei Servizi sanitari regionali.

Se la vaccinazione viene eseguita in orario di lavoro, il tempo necessario è equiparato all’orario di lavoro. Nel testo del protocollo si richiama anche il recente decreto Covid con cui è stata esclusa la responsabilità penale degli operatori sanitari per eventi avversi nell’uso conforme del vaccino.

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