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Cresce il terzo settore. Oltre 7300 le organizzazioni di volontariato attive in Toscana

La fotografia che emerge dal Quarto rapporto del terzo settore mostra un terzo settore estremamente dinamico e in buona salute che opera dall’ambito sociale e sanitario a quello culturale, ricreativo, ambientale, sportivo

L’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto negli ultimi due anni è stata certamente un impegno rilevante, sia in termini di tempo, risorse e volontari, per il terzo settore che si è trovato ad offrire servizi e supportare gli enti e le istituzioni nella gestione della pandemia, che si sono aggiunti alla quotidiana attività. Dall’altro lato, proprio lo sforzo messo in campo per la pandemia ha permesso al terzo settore di crescere sia in termini di volontari che di associazioni attive in Toscana.

I numeri del terzo settore

Questo è uno dei dati che emerge dal Quarto rapporto del terzo settore, curato dall’Osservatorio sociale regionale, in collaborazione con Anci Toscana, Cesvot, Università di Firenze e Pisa, e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che individua oltre 7.300 organizzazioni attive alla fine del 2020 di cui 3.299 organizzazioni volontariato (pari al 45% del totale), 3.448 associazioni di promozione sociale (47,2), e 573 cooperative sociali (7,8), con un aumento totale di circa 500 unità rispetto alla fine del 2019. Si tratta di realtà che operano nei settori più diversi: dall’ambito sociale e sanitario a quello culturale, ricreativo, ambientale, sportivo.

Dal rapporto – ha evidenziato l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelliemerge un terzo settore vitale, nonostante gli enormi disagi delle limitazioni imposte dalla pandemia, che è riuscito, proprio in quella fase, a mettere in campo uno sforzo poderoso, che ha permesso di arginare l’impatto causato dalla crisi sanitaria in particolare per le persone in maggiori condizioni di bisogno e di fragilità”.

Il ruolo di primo piano nella gestione della pandemia è confermato anche dai dati: nel 2020 il 57,5% delle organizzazioni di volontariato ha svolto attività in risposta all’emergenza, soprattutto per l’erogazione di beni e servizi di prima necessità. Non ci dobbiamo infatti stupire se, la volontà di rendersi utili e aiutare gli altri durante l’emergenza ha fatto sì che scendessero in campo 7.300 enti regolarmente censiti nei registri pubblici, e quindi strutturati, organizzati, e abilitati a rapportarsi con le istituzioni, ma anche tutto l’universo del non profit, formato da circa 27.000 realtà associative formali e informali che in Toscana mobilitano quasi mezzo milione di volontari.

Sopra la media nazionale

Ad ora, possiamo dire, che in Toscana ci sono 19,8 organizzazioni di volontariato ogni 10.000 abitanti. Numero che cresce esponenzialmente se guardiamo al settore non profit con 76 organizzazioni ogni 10.000 residenti, contro una media nazionale di 59,6. I volontari sono 125 ogni 10.000 residenti, contro una media italiana di 91. Con questi dati la Toscana si colloca tra le prime regioni italiane (sesta come numero di istituzioni in relazione ai residenti, quinta come numero di volontari rispetto ai residenti).

L’impatto della riforma del terzo settore

Tutto questo sta poi avvenendo in un momento di estremo dinamismo e cambiamento del settore. Siamo infatti nella fase di attuazione della riforma del terzo settore che ha introdotto importanti novità per questa realtà. “Questa riforma – spiega Serena Spinelli – riconosce agli enti del terzo settore, un ruolo attivo e corresponsabile nella programmazione e nello sviluppo delle politiche pubbliche. È quindi in atto un percorso che permetterà di valorizzare questi soggetti coinvolgendoli in azioni di coprogrammazione e coprogettazione con le istituzioni, pur nella salvaguardia piena dei ruoli di ciascuno e della loro autonomia. È un percorso che sta decollando proprio in questi mesi: i soggetti del terzo settore stanno trasmigrando nel registro unico nazionale del terzo settore, adempimento cruciale della riforma”.

Ci muoviamo quindi – ha concluso la Spinelli – verso quello che definirei come un “welfare di comunità“, nel quale il terzo settore collabora in modo fecondo e attivo con le istituzioni pubbliche ed è la comunità tutta ad attivarsi, a mettere in rete risorse ed energie per dare una risposta il più possibile efficace e adeguata alle attese e ai bisogni delle persone. Per la nostra regione, che ha una rete di terzo settore radicata e capillare, questa prospettiva non può che essere incoraggiata: queste realtà già oggi hanno un ruolo decisivo nella coesione sociale, nella solidarietà, nel miglioramento della qualità della vita delle persone”.

Risorse e donazioni

Tutto questo si traduce anche in un impegno di risorse economiche stanziate per il terzo settore e di generosità sotto forma di donazioni. Per affrontare l’emergenza pandemica la Regione Toscana ha messo a disposizione degli enti del terzo settore nel 2021 7,2 milioni di euro che sono stati distribuiti tra 2.284 soggetti richiedenti. Il volume delle risorse erogate dalle fondazioni di origine bancaria ha raggiunto nel 2020 i 121 milioni di euro (+30% rispetto al 2019) per oltre 2.600 iniziative finanziate. Nel 2020 si poi sono registrate circa 491.000 donazioni del 5 per mille, per circa 22,5 milioni di euro a 4.389 soggetti del terzo settore.

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