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“Dal pianeta degli umani”, di Giovanni Cioni, in lizza per il David di Donatello

Il film è nella rosa dei 10 selezionati dall’Accademia del Cinema Italiano, tra i 160 titoli pervenuti. Il regista fiorentino è in gara insieme a registi del calibro di Marco Bellocchio, Giuseppe Tornatore e Alice Rohrwacher.

“Dal pianeta degli umani” - © foto Festival dei Popoli

L’Accademia del Cinema Italiano, presieduta da Piera De Tassis, ha annunciato la lista delle 10 opere che concorreranno al Premio David di Donatello 67, nella sezione “David di Donatello – Cecilia Mangini 2021 per il miglior documentario”.

Nella rosa dei selezionati c’è il documentario Dal pianeta degli umani, del regista fiorentino Giovanni Cioni, realizzato grazie al sostegno di Toscana Film Commission per il programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema, presentato in anteprima al Festival di Locarno 2021, vincitore del Festival dei Popoli 62 e del Premio Corso Salani al Trieste Film Festival – Alpe Adria Cinema. Un riconoscimento importante, che posiziona il talento toscano in lizza con registi del calibro di Giuseppe Tornatore e Marco Bellocchio.

A partire da alcuni emblematici elementi naturali, come il tratto della Riviera dei fiori, in Ligura, il confine tra l’Italia e la Francia, il mondo delle rane, il documentario racconta una storia che ci riporta indietro nel tempo, fino agli esperimenti di uno scienziato vissuto nei primi decenni del ‘900.  In quel periodo, il medico e ricercatore russo, naturalizzato francese, Serge Voronoff, aveva costruito la sua villa a Ventimiglia, dove svolgeva esperimenti al limite del verosimile, ed era divenuto famoso per la sua ricerca della ricetta dell’eterna giovinezza. Un elisir di lunga vita e ringiovanimento, che lo scienziato pensava di realizzare a partire dal trapianto delle ghiandole riproduttive delle scimmie negli essere umani.

Una vera aberrazione, che in qualche modo rimanda e ricorda gli orrori della guerra e del nazi-fascismo, la ricerca della razza perfetta, violenze e barbarie che pensavamano di esserci buttati dietro le spalle ma che oggi riaffiorano – come raccontato dal film di Cioni – nella brutalità che le società perpetrano nei confronti di chi cerca di passare il confine di Ventimiglia, verso la Francia, in cerca di una vita migliore. Un film del tutto inedito, quello di Giovanni Cioni, per la storia che racconta, per la narrazione che costruisce, per la poeticità che mette in campo.

La commissione selezionatrice dei dieci documentari è composta da Guido Albonetti, Pedro Armocida, Osvaldo Bargero, Raffaella Giancristofaro, Stefania Ippoliti, Betta Lodoli, Pinangelo Marino e Giacomo Ravesi. Oltre all’opera di Giovanni Cioni, in lizza i film Atlantide, di Yuri Ancarani; Ennio, di Giuseppe Tornatore; Futura, di Pietro Marcello, Alice Rohrwacher e Francesco Munzi; Il Palazzo, di Federico di Giacomo; La macchina delle immagini di Alfredo C., di Roland Sejko; Los Zuluagas, di Flavia Montini; Marx può attendere, di Marco Bellocchio; Onde radicali, di Gianfranco Pannone; Rue Garibaldi, di Federico Francioni.

“Questa selezione – dichiara in una nota la Commissione – nasce dalla visione di 160 opere, dieci in più di quelle presentate per il David 2021, già in crescita di 50 titoli rispetto al 2020. È la conferma di un sempre maggiore interesse per i Premi David di Donatello e della graduale, costante crescita della produzione documentaria, anche in periodo di pandemia. È stato dunque ancora più difficile arrivare a una selezione di soli 10 titoli, nei quali abbiamo comunque individuato le diverse anime del cinema documentario, riflesso della vivacità di autori che interpretano il cinema del reale nelle forme più differenti. Dieci film che rispecchiano a nostro avviso la molteplicità della produzione documentaristica nazionale e rappresentano un buon equilibrio generazionale e di genere, con tre registe in selezione”.

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