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Dalla Via Francigena alla Costa degli Etruschi: un percorso per il rilancio del turismo slow

Dalla Val d’Elsa al mare, attraverso la natura della Val di Cecina: il progetto del nuovo cammino, che collega borghi, natura e tipicità agroalimentari, vuole ampliare l’offerta turistica facendo riscoprire gli antichi tracciati

Viaggio slow nella natura della Val di Cecina - © robertonencini

Oltre 172 km di percorso, 11 comuni coinvolti e 7 tappe. Sono questi i numeri che contraddistinguono il cammino di interesse regionale “Dalla Via Francigena alla Costa degli Etruschi”. Il progetto, presentato alla Regione Toscana, al quale hanno aderito i comuni di Cecina, Certaldo, Gambassi Terme, San Gimignano, Volterra, Montecatini Val di Cecina, Pomarance, Monteverdi, Castelnuovo Val di Cecina, Bibbona e Castagneto Carducci, si pone l’obiettivo di investire sul turismo escursionistico e sostenibile andando a riqualificare antichi percorsi esistenti e inserendoli all’interno di una rete strutturata.

In cammino dalle colline al mare

Visto il successo di cui gode la Via Francigena, che ogni anno vede la presenza di turisti di qualsiasi età, provenienti da tutto il mondo, si auspica che questa proposta slow riesca a intercettare i bisogni dei “nuovi” viaggiatori post-Covid. Con questo itinerario, infatti, ci si lascia alle spalle la Via Francigena e ci si immerge nel cuore dei paesaggi naturali, nei boschi della Val d’Elsa e poi della Val di Cecina, per terminare sul mare.

Il nostro straordinario territorio – dichiarano con una nota congiunta il presidente dell’Unione montana Alta Val di Cecina e sindaco del comune di Monterotondo Marittimo Francesco Govi, il comune di Pomarance e quello di Volterra – è caratterizzato da molteplici singolari paesaggi che, pur essendo stati modellati dalla lenta azione antropica nel corso di oltre 3.000 anni di storia, hanno conservato elevati livelli di naturalità e caratteri di incontaminata intrinseca bellezza.

Il tracciato e l’antica via Salaiola

Il cammino, percorribile in due sensi, può avere inizio presso la stazione ferroviaria di Certaldo o di Cecina, seguendo l’antica via romana e medievale Salaiola, che collegava le saline di Volterra con Firenze e sui avveniva il trasporto del sale a dorso di mulo. Questa antico tracciato, utilizzato già nel periodo Etrusco, costituisce un elemento storico e paesaggistico di grande interesse, poiché è rimasto sostanzialmente immutato nel tempo.

Un tratto fondamentale del Cammino – continuano – sarà rappresentato dal recupero di parte della complessa rete delle cosiddette Vie Salaiole, strade commerciali che assicuravano il trasporto del prezioso minerale fino alla via Francigena. Di antichissima origine e fiorenti fin dal Medioevo, le Vie Salaiole sostenevano lo sviluppo dei commerci del sale prodotto nel nostro territorio, verso Firenze e Siena. Il nuovo Cammino seguirà in particolare le tracce della ‘Salaiola nord’ e della ‘Salaiola sud’ che si diramano in uno dei luoghi simbolo del Volterrano laddove si trova la chiesa intitolata a Sant’Ottaviano, santo particolarmente legato alla devozione dei volterrani. Questo luogo, nel Medioevo, era interessato da continui e importanti flussi di carovane e convogli per la presenza dei depositi del sale amministrati dal Comune di Volterra”.

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