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Dall’animazione in 3D ad un campus per 200 studenti, come cambia Manifatture Digitali Cinema

Il governatore Giani: “Progetto strategico che genera sviluppo e lavoro”. Il presidente di Fondazione Sistema Toscana, Di Passio: “Declinare le tradizioni dei territori nei mestieri del cinema, come per  il tessile a Prato”

Manifatture Digitali Prato – Spazio polifunzionale - © Ufficio stampa - FST

La pandemia non ha bloccato la carica innovativa delle Manifatture Digitali Cinema. Le novità presentate oggi al polo di Prato ne sono un chiaro esempio e lo rendono un centro di servizi formativi e audiovisivi avanzati a disposizione di tutto il paese.

Nell’area Banci sorgerà  un teatro per la realtà virtuale, che creerà contenuti  iperrealistici con tecniche d’animazione in 3D. Ci sarà anche un campus, che potrà accogliere fino a 200 studenti, con area meeting e spazi per il co-working. Poi ci sarà una Render Farm, il centro computazionale che permetterà sofisticate elaborazioni necessarie alla produzione. Non mancheranno inoltre gli spazi condivisi aperti anche al pubblico.

Il Campus del cinema che punta sulla tecnologia

Un concentrato di innovazione tecnologica che potrebbe dare quella spinta in più al settore e rendere la Toscana sempre più attrattiva. Parla di un vero e proprio “Campus del cinema e dell’audiovisivo” il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, intervenuto stamattina  alla presentazione con il presidente di Fondazione Sistema Toscana, Iacopo Di Passio, il direttore Paolo Chiappini e il sindaco di Prato, Matteo Biffoni.

“Il difficile periodo che stiamo vivendo ha messo in luce quanto sia importante dotarsi di tecnologie digitali avanzate – dichiara il presidente Giani – Poter contare a Prato su un progetto strategico di questa rilevanza che sviluppa le più avanzate tecnologie digitali, come la realtà virtuale in real time, per metterle a disposizione di tutta la comunità, di imprese e istituzioni, non può che essere un risultato al quale la Regione Toscana guarda con soddisfazione e interesse, per gli sviluppi economici, produttivi, occupazionali che può generare e per le possibilità formative delle nuove generazioni alle quali è necessario dare nuove prospettive”.

Il legame tra tradizione, vocazione territoriale e innovazione è fortissimo, come evidenzia il presidente FST, Di Passio. “Manifatture Digitali Cinema va ad esplorare, in modo sempre più incisivo, le possibilità dei territori di declinare verso i nuovi mestieri del cinema tradizioni manifatturiere e imprenditoriali ben radicate, come nel caso della moda e del tessile a Prato. I progetti di Manifatture Digitali Cinema sono al servizio di tutta la comunità e la positiva risposta delle Amministrazioni locali conferma la coesione dei territori toscani nel perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile, nel rispetto dell’ambiente”.

Cinema vuol dire anche promozione del territorio e il sindaco Biffoni lo sottolinea: “Abbiamo creduto sin dall’inizio sul grande valore che Manifatture Digitali Cinema avrebbe portato sul nostro territorio. Nonostante questo anno così difficile, non ci siamo mai fermati e guardiamo avanti con un progetto ancora più ambizioso. Una sfida che non riguarda solo il mondo del cinema, ma anche altri comparti industriali. Un progetto che riunisce due degli ambiti di sviluppo in cui Prato è all’avanguardia e che saranno il traino della ripresa anche economica del nostro Paese: la rigenerazione urbana e l’innovazione”.

 

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