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Le storie di Firenze raccolte in un ‘Diario popolare’ (e digitale)

Racconti, ricordi, fotografie. Piccole grandi narrazione della Firenze di ieri e di oggi raccolte in un unico contenitore. Tutti possono contribuire nella costruzione della memoria

© Tommaso Tancredi

Interviste, ricordi e documenti per un museo della memoria. Nasce così il Diario Popolare, un grande progetto partecipato a cui tutti i cittadini possono accedere e contribuire per ricostruire e conservare insieme le storie personali e collettive. Da un’idea dell’associazione culturale fund4Art, il progetto vede il patrocinio del Comune di Firenze e dell’Assessorato alla Memoria e la collaborazione di MAD – Murate Art District, Progetto RIVA.

La nascita de “Il Diario Popolare” si pone la finalità di raccogliere le testimonianze di piccole e grandi storie, ricordi e aneddoti, per costruire pezzi importanti della storia popolare della città. Per farlo saranno con il team alcuni volti dell’arte e dello spettacolo di Firenze, testimonial del progetto l’attrice Gaia Nanni.

La chiamata è aperta a tutti gli abitanti dell’area fiorentina e in seguito di tutta la Toscana, e non avrà termine, parteciperanno associazioni e scuole, chiunque possa essere capace di raccontare storie non solo del passato, ma anche del presente della città.

Il progetto ha già identificato dei temi centrali, dai quali possono partire e tornare le parole e le sensazioni: l’Arno, le feste popolari, la vita nelle piazze, il giardino di Boboli, le ricette tipiche, il cinema e la musica, per citarne alcuni. I cittadini potranno contribuire con video propri, foto, oppure scritti che riguardano i propri ricordi (da inviare all’indirizzo mail inviavideo@diariopopolare.it o tramite il Messanger della pagina facebook del progetto; tutto sarà inserito in digitale creando un archivio sul sito ildiariopopolare.it).

Dalle partitelle in piazza Indipendenza alla casetta in cima alla collina di Boboli, dalla nascita del mitico cocktail Negroni al rito della rificolona che accompagna grandi e piccini, il Diario è già tra di noi: non resta che fissare le parole, gli odori e l’orgoglio di Firenze e della Toscana, su una piattaforma aperta a tutti, per non lasciare che nulla vada perso, per accompagnare la potenza dell’oralità, la storia tramandata dai nonni ai genitori e poi ancora ai figli di domani.

«Raccontare e raccontarsi partendo dalla straordinaria concretezza della e delle vite “normali” e da un territorio che è la casa per tutti coloro che vi sono nati o hanno deciso di viverci. È l’aspetto più bello del far memoria e lasciare tracce vive del tempo che scorre inesorabile nel susseguirsi di accadimenti e persone che hanno sempre qualcosa da raccontare» dice Alessandro Martini, assessore alla cultura della memoria.

«Il diario popolare è uno straordinario progetto collettivo» spiega Valentina Gensini, direttore artistico MAD Murate Art District. «È nato spontaneamente da un’associazione che raccoglie il contributo di artisti, fotografi, videomaker, storici dell’arte, si apre a tutta la cittadinanza con la portata di una grande piattaforma partecipativa in cui non solo tutta la cittadinanza potrà riconoscersi, ma a cui tutti potremo contribuire con contenuti auto-prodotti o anche semplicemente consultando e scaricando materiale. La memoria del presente che incontra quella del passato è un grande tema contemporaneo».

«L’ambizione è quella di porre la prima pietra per una collezione aperta, un archivio popolare, che domani possa diventare un vero e proprio museo dell’immateriale» dice Francesca Merz, presidente di fund4art. «Per patrimonio immateriale si vuole intendere tutto ciò che riguarda la storia sociale, antropologica e artistica di una comunità, che riguarda ogni aspetto della vita sociale: cibo, musica, arte, sport, racconti tramandati oralmente. L’idea è nata dall’incontro di amici, nelle sere d’estate, dalle loro risate e il racconto delle proprie vite, così vicine così distanti nello spazio e nel tempo di una società che muta a velocità notevole. La memoria è un’operazione assolutamente necessaria per le comunità».

Info
www.ildiariopopolare.it

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