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Diga di Montedoglio, lavori in dirittura d’arrivo. Saccardi: “Questo è un punto di partenza”

Stanno per concludersi i cantieri dopo il dissesto strutturale che il 29 dicembre 2010 comportò il crollo di tre conci in cemento armato della struttura che ha una grande importanza sia per fini irrigui che idropotabili

La vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi ha visitato la diga di Montedoglio, una delle infrastrutture fondamentali del sistema irriguo dell’Italia centrale per la Toscana e per l’Umbria: “Una giornata importante, siamo in dirittura d’arrivo di un’opera che ha avuto un percorso travagliato, ma oggi porta un valore straordinario sia a fini irrigui che idropotabili. Il nostro è un Paese che sulle grandi opere deve cambiare passo, e la giornata di oggi, che cade in un momento di siccità per gran parte dell’Italia, ci dimostra che dobbiamo provare a trasformare la difficoltà in opportunità, come diceva Machiavelli, e quindi avere il coraggio e la forza di fare grandi opere come questa”.

Sono trascorsi dodici anni dal dissesto strutturale che il 29 dicembre 2010 comportò il crollo di tre conci in cemento armato della struttura sfiorante dello scarico – periodo che ha visto 8 anni di sequestro dell’area in attesa della sentenza penale di primo grado – e adesso sta per essere terminata l’opera di ricostruzione che consentirà di garantire la piena efficienza dell’invaso.

Questo cantiere ha avuto molti problemi – ha aggiunto la vicepresidente – ma se penso alla diga di Bilancino, grazie alla quale oggi i fiorentini e tutti i turisti possono fare la doccia in estate, concludo che i problemi non ci devono fermare e dobbiamo avere il coraggio di mettere in campo azioni per un futuro minacciato dai cambiamenti climatici e nel quale invece l’agricoltura dovrà avere sempre più spazio se vogliamo darci una possibilità in più”.

Quest’opera – ha concluso Saccardi – oltre ad essere una risorsa idrica preziosa, è bella e ci potremo pertanto impegnare a renderla un’attrazione turistica dove richiamare persone che possano godere delle sue qualità e della straordinaria bellezza del paesaggio che la circonda. La chiusura di questo cantiere è dunque in realtà un nuovo inizio, perché anche i territori qua intorno, grazie alle opere di adduzione, godano dei benefici che la diga di Montedoglio porterà con acqua per i campi e prezzi accessibili. Un punto di partenza e non di arrivo per trarre la forza per andare avanti e completare un lavoro realizzato con grande capacità e grande visione”.

L’opera, iniziata nel 2019, esce da questo lungo periodo più sicura grazie ai lavori effettuati che rispondono in pieno, tra l’altro, alle ultime norme antisismiche. Inoltre, la nuova struttura di sfioro in cemento è stata costruita di 50 centimetri più larga della precedente e di un metro più bassa, in base alle indicazioni fornite dalla Direzione Generale Dighe.

L’invaso sarà riempito gradualmente con un programma sperimentale concordato con la Direzione Generale Dighe per valutare e controllare il comportamento delle opere. Sarà un innalzamento progressivo e controllato che dai 381 metri sul livello del mare arriverà ai 393,60 metri sul livello del mare, che è l’altezza massima che si potrà raggiungere con Montedoglio, pari a circa 140 milioni di metri cubi di acqua totali.

L’efficienza piena dell’invaso permetterà di garantire il servizio idropotabile e irriguo a gran parte della Toscana orientale, dell’Umbria settentrionale e fornire una garanzia di tenuta anche nella eventualità di situazioni emergenziali legate ai cambiamenti climatici.

I numeri della diga

  • Volume invasato: 68 milioni di metri cubi (di cui 57,5 utilizzabili senza sollevamento).
  • Erogazione risorsa a fini idropotabili: 1,1 milioni di metri cubi al mese
  • Erogazione risorsa a fini irrigui (sulla base dei consumi 2021): per tutta la stagione irrigua fino al 15 settembre con extra periodo fino al 30/09: 14 milioni di metti cubi
  • Erogazione risorsa a fini ambientali (dallo scarico sulla condotta di derivazione): 1,8 metri cubi al secondo, in base al protocollo d’intesa del 2008 tra le Regioni Toscana ed Umbria per un totale di 4,7 Milioni di metri cubi al mese.
  • La previsione, in mancanza di afflussi meteorici significativi, è pertanto di un volume invasato in diga di circa 34,5 milioni di metri cubi al secondo fino al 30 settembre 2022.
  • Se il periodo autunnale dovesse anche quest’anno caratterizzarsi per particolari condizioni di siccità, l’aspettativa al 31 dicembre 2022 si attesta intorno ai 25 milioni di metri cubi (nel 2021 la svolta fu proprio nel mese di dicembre con circa 25 milioni di metri cubi di afflussi seguiti da 43 milioni di metri cubi di afflussi nel primo quadrimestre 2022).

I costi

Il progetto complessivo ovvero il ripristino dello sfioratore della diga (6,5 milioni), il potenziamento e sollevamento per la Valtiberina (9,5 milioni), il completamento dell’adduzione nella Valdichiana (52 milioni), ha previsto un investimento complessivo di circa 68 milioni di euro finanziati interamente dal Ministero delle politiche agricole.

L’investimento sta permettendo di chiudere la rete di adduzione delle acque dalla diga di Montedoglio in Valdichiana, con un contributo fondamentale all’erogazione della risorsa idrica in termini di efficienza dell’impianto nel suo complesso, sia nei territori toscani sia in quelli umbri contermini al lago Trasimeno.

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