Enogastronomia/

Toscana regina del bio dà il benvenuto a due nuovi distretti biologici: Montalbano e Chianti

Salgono così a cinque i distretti dedicati alla coltivazione e allevamento bio riconosciuti dalla Regione, che è stata la prima in Italia ad istituirli e vanta il 35% della superficie coltivata in modo biologico

In volo sul Chianti con il drone: la campagna e gli ulivi - © cate_89

Due nuovi distretti biologici per la Toscana, il Montalbano e il Chianti, che vanno così ad arricchire il patrimonio delle realtà dove si coltivano, allevano e vendono prodotti agricoli e alimentari ottenuti con metodo biologico. Salgono così a cinque i biodistretti toscani, riconosciuti con legge (la 51 del 2019) dalla Regione Toscana, che è stata tra le prime a istituirli. Montalbano e Chianti vanno ad aggiungersi infatti al distretto biologico di Fiesole, il primo nato nel 2021, a quello della Val di Cecina e a quello di Calenzano.

“Proprio stamani – ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Gianiho letto che in Italia il 70% dei consumatori è disposto a pagare di più se ha la certezza che il prodotto sia biologico. Il percorso intrapreso dalla Toscana, tra le prime regioni in Italia su questo fronte a essere partita, sta andando nella direzione giusta dunque.”

“Due distretti in sono la dimostrazione di quanto nella nostra regione l’agricoltura stia prendendo la forma di una pratica sempre più compatibile con l’ambiente e che diminuisce l’impatto della chimica sui prodotti coltivati – ha commentato la vicepresidente e assessora all’agroalimentare della Toscana, Stefania Saccardisiamo una regione che vuol fare di un’agricoltura sana, di qualità, e ambientalmente sostenibile un modello da diffondere. Siamo sulla buona strada se si considera che l’Europa ha dato l’obiettivo del 25% della superficie coltivata a biologico per il 2025, e già adesso la Toscana è al 35% e oggi presentiamo due distretti dove la superficie a biologico si attesta attorno al 40%, una percentuale alta che testimonia l’impegno di questa Regione e delle amministrazioni con le quali stiamo lavorando, e di tanti imprenditori che hanno fatto una scelta di qualità”.

Il biodistretto del Montalbano, specchio della Toscana Felix

Il distretto biologico del Montalbano, riconosciuto il 23 dicembre 2022, comprende i comuni di Capraia e Limite, Carmignano, Lamporecchio, Poggio a Caiano e Vinci, con una superficie agricola utilizzabile di 4.876 ettari complessivi, di cui il 38% condotti con il metodo dell’agricoltura biologica (con 157 aziende afferenti a tale conduzione). Le aziende biologiche hanno aderito per il tramite dell’associazione del biodistretto del Montalbano, che conta 59 aziende aderenti. Nasce dall’esperienza maturata dall’associazione del Biodistretto del Montalbano, che sin dal 2016 opera sul territorio per valorizzare l’attività agricola locale, tutelare l’ambiente e mettere in atto iniziative per la valorizzazione dei cicli vitali della natura.

“Già i Medici strutturarono il territorio mediceo per coltivare la biodiversità che ha radici profonde a Poggio a Caiano. Basti pensare che a pochi passi dalla Villa Medicea i volontari dell’oasi Apistica Le Buche conservano e studiano semi di piante antiche. Il biodistretto era pertanto per noi un passo naturale per portare avanti questa tradizione e attenzione al territorio che coinvolge ben 59 realtà aziendali” ha sottolineato il sindaco di Poggio a Caiano, Francesco Puggelli.

“Un biodistretto specchio della Toscana Felix – ha aggiunto il sindaco di Carmignano, Edoardo Prestanti si tratta di un gran traguardo, un lavoro partito dal basso e guidato da due amministrazioni comunali, Carmignano e Poggio a Caiano. Un contenitore che aiuterà chiunque sceglierà salute, bellezza, natura e benessere quali linee guida di lavoro e di vita. Con il biodistretto ne gioverà il turismo, e tutte quelle persone attirate dalla nostra campagna-giardino, che verrà tutelata in nome della salute, del rispetto per l’ambiente e della tradizione enogastronomica, elementi che vanno a braccetto con la bellezza”.

7 Comuni nel distretto biologico del Chianti

Il distretto biologico del Chianti, riconosciuto il 31 gennaio, lavorerà insieme al distretto rurale del Chianti per diventare un laboratorio per la progettazione, la sperimentazione e l’attuazione di nuove pratiche per l’agricoltura biologica e per promuovere un modello di sviluppo inclusivo e al passo con la transizione ecologica e con l’approccio agroecologico.

Il territorio insiste su 7 comuni, ovvero Barberino Tavarnelle, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e San Casciano Val di Pesa, e trova il suo elemento caratterizzante nella zona di produzione del Chianti classico, con una SAU biologica del 43%. Le aziende biologiche hanno aderito per il tramite dell’associazione del biodistretto del Chianti che conta 62 aziende agricole biologiche aderenti.

“Un grande traguardo – ha detto il presidente del biodistretto Chianti, Roberto Stucchi Prinettiveniamo da 12 anni di lavoro, imp0egno e questo passaggio a un nuovo inizio dove siamo riconosciuti dalla Regione Toscana, dà l’energia a una struttura che adesso può accelerare, con più risorse, ampliare ancora la rete e portare avanti i nostri obiettivi che sono importanti per tutti, per il territorio, per chi qui lavora e per la Toscana”.

I più popolari su intoscana