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Dolce Firenze & Toscana, un delizioso viaggio tra pasticcerie, forni e non solo

Una guida che unisce materie prime, ricette di famiglia e creatività. Nel libro, edito dalla Nuova Editoriale Florence Press, l’autrice Veronica Triolo, esperta di comunicazione e di enogastronomia, racconta le storie dei migliori pastry chef della regione

Si chiama “Dolce Firenze & Toscana” il nuovo libro di Veronica Triolo, esperta di marketing e comunicazione, nonché autrice di Fragolosablog.com. Il volume, edito dalla Nuova Editoriale Florence Press, raccoglie storie e curiosità che riguardano fornai, gelatieri, pasticceri (e non solo) che la scrittrice è andata a conoscere di persona, in giro per Firenze e per tutta la Toscana.

Ma prima di iniziare a parlarne tiene a precisare: “Non volevo fosse un libro di dolci: non sono una food blogger. Piuttosto volevo suggerire un percorso da fare in Toscana così come l’ho fatto io.

La diversità come ricchezza

“È stata una ricerca nata con due obiettivi: visto che amo la diversità e reputo un arricchimento conoscere nuove persone, avevo il desiderio di mettere insieme più aspetti, più realtà. Volevo trasmettere un messaggio di ‘apertura’ e inclusione nei confronti dell’altro. Per di più, non volevo parlare soltanto di personaggi noti, al contrario in questo progetto ho dato risalto ai ‘volti’ emergenti del settore, giovani e meno giovani: tutti dotati di un incredibile talento e tutti da scoprire”.

“Dolce Firenze & Toscana”, infatti, dà voce non soltanto alle aziende e agli artigiani di successo, ma anche a ristoranti, scuole di cucina, residenze d’epoca, B&B, catering che hanno fatto della dolcezza la loro professione.
Il libro, tradotto in inglese da Mary Rose Tiberi e illustrato da Ian P. Benfold Haywood, contiene i contributi speciali della conduttrice televisiva Roberta Capua, del direttore della Pinacoteca di Brera James M. Bradburne, dello chef stellato Vito Mollica e del “gastronauta” Davide Paolini.

Le storie e i protagonisti del libro

Veronica Triolo, prima e dopo il lockdown, ha incontrato dal vivo i maestri dell’arte dolciaria toscana. “In questo periodo ‘cupo’ per gli esseri umani – prosegue l’autrice –, questo libro vuol essere un simbolo di dolcezza e leggerezza; un invito alla collaborazione e alla comprensione nei confronti del prossimo.
Parlando con i pasticceri, gli chef e i protagonisti del mio studio, spesso ho vissuto delle vere e proprie esperienze: ho conosciuto le loro famiglie, i loro affetti, ho passato con loro del tempo che, devo dire, ricordo davvero con piacere”.

Tra i tanti nomi che figurano nel libro, oltre ai “big” del settore, troviamo Angela Tucci di Collazzi Bistrot che, alla costante ricerca del perfetto equilibrio, prende spunto dai sogni per creare capolavori memorabili. S’ispira invece ai colori delle stagioni in Giappone Ayako Miyazaki, curatrice della linea di pasticceria dei due locali Kome e Oh Sushi. Mihaela Ursu nella sua Bottega di Parigi si presenta come artista e collezionista di opere d’arte: assaggiare una tortina di mele tiepida qui vuol dire immergersi in un’atmosfera retrò fatta di mobili, quadri antichi e preziose porcellane dipinte a mano. E che dire dei dessert (e dei pre-dessert) di Vitique? Roberto Pennacchiotti, Dario Nenci e Antonio Guerra hanno realizzato uno spazio magico, un crocevia di culture e sapori. Cantucci stravaganti, cialde di Montecatini e brigidini di Lamporecchio: nel laboratorio della Famiglia Desideri ci si perde tra meravigliose scatole in latta e macchinari vintage.

La ricerca delle materie prime

Veronica Triolo, autrice del libro Dolce Firenze & Toscana

La pasticceria per me è una passione – continua Veronica Triolo – e quando si parla di dolci e cioccolato sono molto esigente. Dolce non vuole dire ‘aggiungere zucchero’, al contrario va saputo dosare. Anche per questo motivo nel libro ho parlato di chi ogni giorno compie una profonda analisi degli ingredienti”.

Karime Lopez di Gucci Osteria da Massimo Bottura, ad esempio, utilizza lavanda essiccata della Toscana; il Forno Moderno utilizza la cipolla del Consorzio Produttori di Certaldo, nonché lo zafferano biologico DOP del Consorzio di San Gimignano; la Gelateria Dondoli per il suo Champelmo (sorbetto al pompelmo rosa) impiega lo spumante Vernaccia. Carlo Porcu de Villa La Lodola, infine, non solo seleziona le castagne del Monte Amiata per il suo brownie, ma raccoglie personalmente le giuggiole della sua tenuta.

Il taccuino delle ricette

Come dicevo – conclude – la mia idea non era quella di pubblicare un libro di cucina; allo stesso tempo però ho voluto inserire alcune ricette di pasticceria semplificate“.

Il Gelato del Liga svela i trucchi per preparare il gelato alla nocciola senza gelatiera; l’Antico Forno Bacci indica la procedura tradizionale del pan di ramerino; mentre Tuscan Excelsia consiglia di reinventare una torta millefoglie con il pane (ovviamente senza sale) del giorno prima.

Insomma, sono tutti personaggi e creazioni interessanti, ci vorrebbe un libro per ognuno”.

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