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Earth Technology Expo, proposte e soluzioni per le grandi sfide

Esposte in Fortezza da Basso le attrezzature di nuova generazione per affrontare calamità naturali e transizione ecologica e digitale

 

L’Earth Tecnology Expo alla Fortezza da Basso - © Pagina Facebook Earth Tecnology Expo

Prevenzione e buone pratiche per affrontare sfide ed emergenze dei nostri tempi. L’Earth Technology Expo alla Fortezza da Basso a Firenze è stata l’occasione per conoscere da vicino proposte e soluzioni tecnologiche per la sfida climatica e la transizione ecologica e digitale.

La presenza, tra l’altro, della Protezione civile regionale con il gazebo “Io non rischio” è servita anche per capire come agire e assicurare la sicurezza dai disastri ambientali: terremoti e alluvioni in primis. Di grande utilità i pannelli illustrativi predisposti dal dipartimento e i video informativi a cura della Regione Toscana.

Protagonisti i volontari comunicatori, formati per la campagna 2021, gli stessi che saranno in piazza domenica 24 ottobre quando il volontariato di Protezione civile, le istituzioni e il mondo della ricerca scientifica saranno ancora una volta insieme per diffondere la cultura della prevenzione e le buone pratiche di protezione civile.

Earth Technology Expo

Nei quattro giorni di fiera si sono visti 16mila visitatori (1500 studenti), 79 eventi, 388 relatori e 128 aziende, incontri e presentazioni con scienziati, esperti di protezione civile, centri di ricerca, università, aziende, ministri ed amministratori locali e nazionali. Grande interesse ha suscitato la mostra “Terremoti d’Italia” realizzata dal dipartimento della Protezione civile per conoscere da vicino uno dei rischi naturali che più interessa il nostro Paese. In mostra si sono viste anche le foto del terremoto che colpì la Garfagnana nel 1920.

Il simulatore di terremoti all’Earth Exhibition Expo

Sono stati presentati due simulatori che riproducono un terremoto realmente accaduto (quello de L’Aquila, di magnitudo 6.1), per mostrare gli effetti su edifici e persone. All’interno della stanza sismica i visitatori hanno vissuto, in piena sicurezza, l’esperienza del terremoto, osservandone direttamente e da vicino gli effetti. Al termine del percorso espositivo era stata allestita una piattaforma vibrante, sulla quale erano stati riprodotti alcuni edifici identici per altezza e struttura, ma dotati di tecnologie diverse. Il visitatore ha potuto così testare come viene percepita la scossa e immaginare le possibili conseguenze sulla tenuta degli immobili[/nark].

Earth Technology Expo, i caschi intelligenti dei vigili del fuoco

Caschi e tute “intelligenti” che registrano i parametri vitali e segnalano i casi di pericolo, droni con telecamere ad infrarossi per la ricerca di persone scomparse e per localizzare incendi boschivi: queste alcune delle principali novità che il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha presentato nel corso dell’Earth Technology Expo. Una vera e propria anteprima per il “completo antifiamma”, che entrerà in dotazione alle squadre dei Vigili del Fuoco nei prossimi mesi: grazie a un’avanzata sensoristica supporta l’operatore impegnato in operazioni antincendio.

La stessa tecnologia è stata applicata ai caschi, chiamati Evo ed Eom, che entreranno in funzione nel prossimo futuro e garantiranno un moderno sistema di comunicazione, oltre alla rilevazione di parametri di temperatura e cinetici, idonei a segnalare le condizioni di operatività.

Earth Technology Expo, i droni a telecamere infrarossi

I droni dotati di telecamere a infrarossi sono sempre di più un prezioso aiuto nelle ricerche di persone scomparse, o per individuare celermente incendi, o piccoli focolai. Nuovi applicativi da usare anche per l’elaborazione di dati satellitari per la definizione delle più efficaci strategie operative in caso di emergenze. Il Corpo nazionale dei VV.F. sta sviluppando ormai da qualche anno l’applicazione di questa preziosa risorsa nelle prime fasi di assessment in micro-calamità e grandi emergenze in modo efficace.

La transizione ecologica ha preso il largo grazie anche a progetti come la nave Zeus (Zero emission ultimate ship), Lunga circa 25 metri e con una stazza di circa 170 tonnellate, Zeus è una sorta di laboratorio galleggiante, che dovrà raccogliere informazioni sul comportamento nell’ambiente reale delle fuel cell, un dispositivo elettrochimico che permette di ottenere energia elettrica direttamente dall’idrogeno senza processo di combustione termica.

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