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Ecco le piante acchiappa-plastica: la difesa delle coste e del mare arriva dalla natura

Uno studio dell’Università di Pisa nel Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli rivela l’importanza della vegetazione contro l’inquinamento

rifiuti spiaggiati

Come una trappola: radici lunghe e ramificate che catturano la plastica ed evitano che arrivi al mare. Le piante fatte da densi e pungenti cespugli o la gramigna delle spiagge sono la prima barriera naturale contro l’invasione della plastica (e degli invicili).  La conferma del ruolo fondamentale svolto dalla vegetazione dei sistemi dunali arriva da uno studio pubblicato su Marine Pollution Bulletin e condotto da un team dell’Università di Pisa sul litorale da Viareggio a Calambrone nel Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli.

I ricercatori – Alessio MoMarco D’AntraccoliGianni Bedini e Daniela Ciccarelli – sono partiti da un censimento dei rifiuti marini. Tre le spiagge che hanno preso in esame: CalambroneLecciona Bufalina, la prima a sud della foce del fiume Arno e le ultime due a nord, siti in cui si depositano maggiormente i detriti a causa delle correnti.

Alessio Mo

La maggior parte del materiale che hanno rilevato (l’85%) era costituita da plastiche di natura polimerica, poi carta e cartone (3,6%) e legno lavorato (3,1%). Il materiale plastico erano soprattutto frammenti di piccole e medie dimensioni, resti di spugne domestiche, pacchetti di patatine, involucri di dolci e mozziconi e filtri di sigaretta, ma anche vasi in plastica e sacchetti per mangimi o fertilizzanti associati alle attività agricole.

“Quando le dune costiere sono erose o prive di una consistente copertura vegetale  – spiega Daniela Ciccarelli – i rifiuti possono raggiungere aree più estese. Questa situazione merita una grande attenzione specie se pensiamo che il Mar Mediterraneo è stato identificato come una delle aree più inquinate del mondo, anche perché è un bacino semichiuso con coste densamente popolate interne”.

Il lavoro pubblicato su Marine Pollution Bulletin è il risultato della tesi di laurea magistrale in Biologia marina di Alessio Mo che attualmente si occupa di vegetazione costiera. Marco D’Antraccoli è curatore dell’Orto e Museo Botanico di Ateneo. Daniela Ciccarelli e Gianni Bedini del Dipartimento di Biologia si occupano da diversi anni di vegetazione dei sistemi dunali costieri in ambiente Mediterraneo sia dal punto di vista della conservazione che della gestione.

 

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