Cultura/

“Encounters in an Archive”: gli oggetti diventano veicoli di identità e memoria

Venerdì 14 aprile al Kunsthistorisches Institut di Firenze e a Villa Romana si terrà una giornata dedicata al progetto di Massimo Ricciardo: un’opera aperta in continua evoluzione a carattere partecipativo che ambisce a favorire sempre nuovi incontri fra persone, contesti e oggetti

Encounters in an Archive 8

Venerdì 14 aprile al Kunsthistorisches Institut di Firenze (la cui Fototeca è uno dei più importanti archivi di fotografie sull’arte e l’architettura italiana) si terrà una giornata dedicata al progetto e concept book che raccoglie l’esperienza artistica di Massimo Ricciardo nell’installazione “Encounters”.

Massimo Ricciardo, nato a Darmstadt da genitori italiani, è un migrante di ritorno nella Sicilia dei tardi anni Ottanta, trasferitosi a Firenze e Potsdam per gli studi e infine approdato a Torino.

Nel 2013, con l’artista berlinese Thomas Kilpper, Ricciardo ha iniziato a raccogliere oggetti abbandonati dai migranti sulle coste della Sicilia: cose funzionali al viaggio, ma anche veicoli di identità e memoria, come passaporti e carte nautiche, fotografie di famiglia, diari, un campione della terra d’origine.

Il suo progetto è un esempio di come l’arte contemporanea può affrontare i temi della migrazione globale e del dislocamento forzato.

Nel libro e nella mostra gli oggetti della migrazione passaporti e carte nautiche, fotografie di famiglia e diari dialogheranno con oggetti fotografici all’interno dello spazio dell’archivio del Kunst.

Inoltre nella giornata del 14 aprile le mediatrici e i mediatori dell’associazione Amir prenderanno pubblicamente la parola riattribuendo vita agli oggetti.

Il progetto Amir (acronimo per ‘accoglienza musei inclusione relazione’), propone dal 2018 a Firenze e a Fiesole visite museali e passeggiate urbane condotte da persone con passato migratorio.

Le visite guidate in lingua italiana si terranno alle ore 10.30, 14.00, 16.00. Ingresso libero dietro prenotazione all’indirizzo fototeca@khi.fi.it.

L’installazione da cui ha avuto origine il progetto Encounters sarà accompagnata da una installazione sonora realizzata dall’artista in collaborazione con il sound designer Luca Morino nello scalone di Palazzo Grifoni Budini Gattai.

Il commento sarà affidato a Luda Berhe, Pinto Manuel Francisco e Ebrima Saidy, mediatrice e mediatori culturali di Amir.

Lo stesso giorno, alle ore 19.00, Villa Romana e il Kunsthistorisches Institut in Florenz invitano a un’iniziativa congiunta intorno al libro di Massimo Ricciardo.

Villa Romana ospiterà una sessione di ascolto dell’artista e attivista Leila Bencharnia, un’esperienza sonora di 40 minuti dal titolo Witnesses of Water a ingresso libero.

Sound Objects of Migrations, un archivio sonoro online

Parallelamente al libro Massimo Ricciardo insieme al sound designer Luca Morino ha creato un archivio sonoro online: Sound Objects of Migrations.

Il sito è diviso in due sezioni: Storie e Oggetti. La sezione Storie raccoglie le testimonianze di incontri, eventi, paesaggi sonori e viaggi archiviate durante lo sviluppo del progetto.

La sezione Oggetti presenta estratti dalle registrazioni prodotte per l’audiocassetta Similitude abbinata al libro (100 esemplari a tiratura limitata): racconti degli oggetti e delle fotografie presenti nell’installazione Encounters in an Archive attraverso la lettura delle schede di archiviazione.

Per Massimo Ricciardo “Encounters” è un’opera aperta in continua evoluzione a carattere partecipativo che ambisce a favorire sempre nuovi incontri fra persone, contesti e oggetti.

 

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