Attualità/

Europa in Toscana: il tour sui fondi europei fa tappa a Lucca

Oggi il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha visitato i luoghi e le realtà lucchesi che hanno ricevuto finanziamenti dall’Ue, accompagnmato dalla commissaria europea Corina Cretu

Molti pensano che l’Europa sia inutile. In tanti si lamentano che è lontana. “Ma non è così – ripete il presidente della Toscana, Enrico Rossi – L’euroscetticismo cresce anche perché dell’Europa spesso c’è scarsa conoscenza”. L’Europa è vicina invece, ribatte. E basta farsi un giro in Toscana per rendersene conto: da qui l’idea del viaggio, iniziato qualche mese fa e che a Lucca segna oggi la quinta tappa, che ha visto insieme a Rossi anche la commissaria europea Corina Cretu.

L’Europa va in soccorso anche di città e periferie, per far rivivere quartieri ‘difficili’, per renderne i centri storici o tratti urbani più belli ma anche più funzionali. Accade anche a Lucca: 16,7 milioni di investimenti (di cui 10 milioni di contributi regionali) per il Piuss finanziato con i fondi Por Fesr 2007-2013, il programma europeo di sviluppo regionale, e che riguarda la città vecchia.

Prendi ad esempio la ex Manifattura Tabacchi in via della Cittadella, ex convento di San Domenico, dove sono in corso importanti lavori di restauro che si dovrebbero concludere tra un anno, a febbraio 2020: l’obiettivo è farne una struttura d’alta formazione legata al trasferimento tecnologico alle imprese. Prendi la ex caserma Cavallerizza a Piazzale Verdi, oggi uno dei centri di accoglienza turistica della città e spazio culturale per mostre ed esibizioni, oppure Palazzo Ducale e il Teatro del Giglio, ristrutturato e reso più moderno, con una ‘graticcia’ più alta per cambiare ore le scene ‘in prima’ anche nel mezzo degli spettacoli. Prendi anche il più recente Piu “Quartieri social Sant’Anna”, finanziato in questo caso con il Fesr 2014-2020 e che permetterà di rigenerare i quartieri periferici Sant’Anna e San Vito: 8,7 milioni di euro l’investimento, di cui 6,4 appunto di risorse giunte dall’Europa.

“Sembrava che i fondi europei – racconta il presidente Enrico Rossi – non potessero essere utilizzati per ristrutturare la città. Ma abbiamo spiegato che questo avrebbe creato le condizioni per la crescita e il lavoro. E in Europa, se uno avanza progetti seri, le soluzioni alla fine si trovano”. In tutta la Toscana per i Piu, i progetti di innovazione urbana, sono stati investiti 40 milioni.

E poi c’è l’Europa che aiuta le imprese ad innovarsi e a creare sviluppo, a sostegno delle imprese più dinamiche. Un esempio arriva dalla Silma di Porcari: quasi 70 mila di contributi pubblici ricevuti (la metà fondi Fesr europei) per un progetto da 130 mila euro per la post lavorazione della stampa 3D. C’è l’Europa che sostiene gli investimenti privati per le fabbriche ‘intelligenti’: come la Futura a Guamo, alle porte di Lucca ma già nel comune di Capannori ( oltre 4,5 milioni investiti in due progetti, 634 mila le risorse europee, un altro milione e 270 mila euro di contributi pubblici). C’è l’Europa che sostiene i progetti per la riduzione dei consumi di energia (come nel caso dell’Hotel San Marco (143 mila euro spesi e 57.200 di contributi pubblici, la metà fondi Fesr) e c’è l’Europa che riguarda i giovani e la formazione, che aiuta scuola e imprese ad avvicinarsi con progetti di alternanza scuola lavoro o portando le nuove tecnologie nei laboratori e sui banchi di scuola. C’è l’Europa che a volte finanzia opere per rendere più sicuri fiumi e torrenti (e chi vive vicino).

C’è anche l’Europa che fa bene all’ambiente: alla Lucart di Porcari hanno speso 1 milione e 688 mila euro per mettere a punto un processo che intende trasformare i fanghi di cartiera, oggi solo una scarto, in nuovi prodotti per l’industria. Per il progetto hanno ricevuto 422 mila euro di contributi pubblici e 211 di contributi europei.

I più popolari su intoscana