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Europa, Nardella: “I sindaci in prima linea, ora più coinvolti nelle decisioni”

Seconda e ultima giornata della decima edizione degli State of the Union organizzato dall’Istituto universitario europeo di Firenze. Il monito delle città: “Dobbiamo contare di più”.

Festival d’Europa

Da Firenze è partito un monito all’Europa:  la formalizzazione, in un contesto quanto più istituzionale possibile, della necessità di un cambiamento strutturale dell’Unione. È stata soprattutto questo la decima edizione degli State of the Union organizzato dall’Istituto universitario europeo di Firenze che oggi chiude  la sua seconda e ultima giornata di incontri e nomi importanti – dalla presidente Bce, Christine Lagarde, al ministro degli Esteri, Luigi di Maio –   tutto rigorosamente in streaming. Al centro di tutto, l’urgenza di un nuovo assetto per uscire dalla crisi e spazzare via le macerie che la pandemia sta ancora lasciando dietro di sé.

Una svolta epocale  e una sfida da non sprecare, ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella nel suo saluto registrato dal Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Anche in qualità di presidente di Eurocities – il più grande network delle città europee di medie e grandi dimensioni – ha parlato a nome dei suoi colleghi: in questa pandemia, ha detto, “i sindaci hanno preso subito misure per salvare posti di lavoro e welfare, sono sempre stati in prima linea e per questo, secondo me, devono giocare un ruolo maggiore. Le città sono anche laboratori di cambiamento sui temi dell’ambiente, della cultura, dello sviluppo economico. Il futuro dell’Europa è nelle mani dei sindaci e le città dovrebbero essere più coinvolte nelle decisioni europee”.

 “Farò di tutto per veicolare questo messaggio ai vertici europei – ha aggiunto Nardella  –  i prossimi mesi saranno cruciali per apportare cambiamenti nella vita dei cittadini europei grazie ai Piani di ricovero, ma senza l’apporto delle città rischiamo di sprecare un’opportunità”. “Ci aspettano sfide epocali – ha poi concluso – raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, la transizione digitale, la lotta alle disuguaglianze sociali. Dobbiamo unire le forze per arrivare a un’Europa più coesa, più equa, sostenibile, che non lasci nessuno indietro”.

L’intervento della presidente Bce, Lagarde: “Risposta dell’Europa decisa”

Le debolezze di questa Europa dei 27 sono state svelate in maniera brutale dalla pandemia. I fondi per reagire e ricostruire ci sono, quei 750 miliardi di euro che guardano alle generazione future, ma le macerie sono ancora troppo ingombranti.

Christine Lagarde

La presidente della Banca Centrale Europea,  Christine Lagarde, intervenuta in mattinata, rivendica una “risposta dell’Europa straordinaria, coordinata e decisa” e una  “velocità di reazione impressionante e coordinata”, sia della politica monetaria europea che della “risposta fiscale” dei singoli governi. “È un fatto  – ha aggiunto – che la politica monetaria ha contribuito per oltre il 2% del Pil offrendo sostegno a oltre due milioni di posti di lavoro”

“Al contrario di quanto avvenuto con la crisi finanziaria – ha poi aggiunto  –  questa volta abbiamo capito che eravamo stati colpiti insieme e potevamo uscire solo insieme”, come testimonia  il piano Next Generation Eu che ha stabilito una linea comune di prestiti e finanziamenti.

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