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Festa del Teatro di San Miniato, in scena il “Dramma industriale” del Pignone

Dal 22 al 26 luglio, l’edizione numero 77 propone un ricco programma. La presentazione in Regione, Giani: “Quest’anno si dedica all’impegno di Giorgio La Pira”

Toscana, anni ’50, alla fabbrica Pignone è rischio il lavoro di duemila operai, prima di qualsiasi forma di statuto del lavoro. Parte da qui il regista Giovanni Ortoleva per il suo “Dramma Industriale” che sarà Dramma Popolare per la Festa del Teatro di San Miniato.

Al centro dell’edizione numero 77, in programma dal 22 al 26 luglio,  c’è il rapporto tra le scelte politiche ed il bene comune da perseguire, per un progetto che dia centralità alla persona, alla sua dignità, e al bene della società.

“Questa manifestazione  – ricorda il presidente della Regione Eugenio Giani nel corso della presentazione – quest’anno si dedica a un atto veramente significativo per l’Italia e per la Toscana del lavoro, cioè il momento in cui Giorgio la Pira salvò la Pignone che fu trasformata in Nuovo Pignone attraverso l’intervento dell’allora suo amico Mattei”. E il pensiero corre ai giorni nostri: “È significativo che questo spettacolo venga messo in scena proprio quando la Baker Hughes, la multinazionale che oggi detiene la proprietà del Nuovo Pignone e che garantisce i 6000 posti di lavoro in tutta la Toscana, la settimana scorsa ha aperto due nuove linee di produzione a Massa, fabbricando la turbina a idrogeno più evoluta che esista al momento nel mondo. Se questo è potuto succedere è grazie all’intervento di una figura eccezionale come Giorgio La Pira in una vicenda che insegna che quando si rispettano i luoghi e i presidi del lavoro portando il dialogo, questo dà sempre i suoi risultati”.

La storia che diventa dramma popolare

“Dramma industraile (Firenze, 1953)” nasce dalla collaborazione tra Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Teatro della Toscana, Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato.

Lo spettacolo inquadra l’autunno 1953 quando più di duemila operai, tutti assunti presso lo stabilimento fiorentino del Pignone rischiarono il licenziamento per la chiusura della fabbrica. Il sindaco della città, Giorgio La Pira, prese pubblicamente le parti degli operai, asserragliati nello stabilimento. Nelle drammatiche giornate di quell’occupazione, tra scioperi generali e rapporti con industriali, prefetti e ministri, La Pira compattò un fronte politico e civile che puntò a salvare prima di ogni altra cosa i posti di lavoro.

Questo il cast: Christian La Rosa, Stefano Braschi, Marco Cacciola, Stefania Medri, Edoardo Sorgente. Assistente alla regia Alice Sinigallia. Scenografia di Federico Biancalani, musiche Pietro Guarracino e costumi Graziella Pepe.

Il programma

Il volto più nobile della politica si snoda, appunto, attraverso tutta la Festa del Teatro. E lo ritroviamo nella messinscena de “L’Ultima Estate – Falcone e Borsellino 30 anni dopo”(27 giugno Giardino della Cisterna della Misericordia) che ci riporta indietro di trent’anni, in quell’estate del 1992 segnata dalle stragi di Cosa Nostra e della morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

“Sempre Domenica” di Collettivo Controcanto (29 giugno Giardino della Cisterna della Misericordia) è un lavoro sul lavoro, una trama di storie. La forza di stare dalla parte del bene ci appare tutta in “Cammelli a Barbiana – Don Lorenzo Milani e la sua scuola” con Luigi D’Elia (3 luglio Giardino della Cisterna della Misericordia) che rievoca la storia di Lorenzo Milani, prete, maestro e uomo, partendo dal racconto delle scelte che fece nell’estate di bombe del 1943.

E la ritroviamo in “Camillo Olivetti – alle radici di un sogno” (Giardino della Cisterna della Misericordia 6 luglio) con Laura Curino riscoprendo la storia di Camillo, il pioniere, l’inventore, l’anticonformista capriccioso e geniale che fondò, agli inizi del Novecento, la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere. Poi “Aldo morto” di e con Daniele Timpano (10 luglio Giardino della Cisterna della Misericordia): il tragico sequestro di Aldo Moro, trauma epocale che ha segnato la storia della Repubblica italiana. “Corteo miserabile – Il popolo dell’abisso” (18 luglio) è uno spettacolo itinerante che parla di organizzazione sociale, tra sopraffazione e sfruttamento coprodotto Tra i binari APS e un network internazionale di artisti.

 

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