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Omaggio a Alina Marazzi, la regista di “Vogliamo anche le rose” ad “Apriti Cinema”

La mini-rassegna del Festival dei Popoli nel cartellone dell’arena estiva, nel cortile degli Uffizi, si tiene dal 1° al 27 luglio. In programma alcuni dei suoi film più noti, tra cui “Tutto parla di te”

Documentario Anna Piaggi. Una visionaria della moda – Festival dei Popoli

Il racconto di come è cambiata la condizione della Donna nella società italiana, negli anni ’60 e ’70, è uno dei temi portanti del cinema di Alina Marazzi, regista italiana, tre le principali autrici del genere documentario, alla quale il Festival dei Popoli rende omaggio ad Apriti Cinema, l’arena cinematografica estiva, in programma nel cortile degli Uffizi, tra gli eventi dell’Estate Fiorentina del Comune di Firenze.

E’ questo il tema di uno dei suoi film più famosi, Vogliamo anche le rose (2007), titolo che parafrasa quel Bred and Roses, di Ken Loach, a sottolineare la forte richiesta, in quel periodo di Femminismo e proteste, dell’affermazione dei diritti. E’ proprio il movimento femminista degli anni ‘70, ad essere raccontato dal film di Alina Marazzi, che chiude la rassegna all’arena estiva, il 27 luglio (ore 21.45, ingresso libero), attraverso i diari e le vicende intime di tre donne cresciute in ambienti sociali e culturali diversi fra loro.

Ad aprire la mini-rassegna, Omaggio a Alina Marazzi, del Festival dei Popoli, ad Apriti Cinema, è invece, venerdì 1 luglio, To Cut Is to think (2020), presentato al pubblico dalla stessa regista, dedicato alla figura della fiorentina Lucia Marcucci, videoartista tra le più rappresentative delle sperimentazioni “verbo-visive” della neoavanguardia italiana degli anni ’60 (e tra gli esponenti del collettivo Gruppo 70). Sempre nella stessa serata, ci sarà la proiezione di Anna Piaggi. Una visionaria della moda, (2016), dedicato alla figura della nota giornalista di moda. Intima amica di stilisti come Karl Lagerfeld, Gianni Versace, Castelbajac e Manolo Blahnik, Anna Piaggi è stata testimone della contaminazione tra arte, società e cultura che ha cambiato la moda e ne ha decretato il successo su scala globale.

Mercoledì 13 luglio, in programma il corto Confini (2014), contributo della regista al film collettivo realizzato in occasione dei 90 anni dell’Istituto Luce e, a seguire, Un’ora sola ti vorrei, (2002), documentario struggente, nel quale la regista ricostruisce la vita della madre, Liseli Marazzi Hoepli, suicidatasi quando lei aveva era solo una bamibina, attraverso la lettura dei diari, delle lettere, delle cartelle cliniche delle case di cura e che si compone delle immagini girate dal nonno cineamatore.
Il terzo appuntamento, mercoledì 20 luglio, propone un film – il primo vero lungometraggio della Marazzi – sul tema della maternità, attraverso il racconto corale di alcune donne sul proprio corpo che cambia, sulle le difficoltà di un sentimento nuovo, con le difficoltà che ne conseguono: Tutto parla di te (2012).

Dopo l’omaggio all’arena estiva, Alina Marazzi sarà ospite della 63esima edizione del Festival dei Popoli, come curatrice di un’edizione speciale della sezione d’archivio, Diamonds Are Forever.

Siamo molto felici di ospitare a Firenze Alina Marazzi con i suoi film” ha detto il direttore artistico del Festival dei Popoli Alessandro Stellino “perché significa rendere omaggio a una regista che ha segnato una nuova strada per il cinema documentario in Italia e non solo. Ecco perché abbiamo deciso non solo di tributarle un omaggio ma anche di invitarla a curare personalmente la sezione Diamonds Are Forever, dedicata ai classici del documentario e alle perle da riscoprire all’interno dello sterminato archivio del festival, la cui 63° edizione si terrà dal 5 al 13 novembre a Firenze. Sarà un percorso volto a rendere conto dello sguardo e del lavoro di tante cineaste che, nel corso dei decenni, hanno restituito una nuova idea di mondo e di cinema fuori da ogni convenzione”.

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