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“Festival dei Popoli”, 100 documentari per raccontare il mondo

Si tiene a Firenze l’edizione 63 del festival internazionale dedicato al cinema documentario. Tra gli ospiti più attesi, i fondatori del “cinema del reale”, Luc e Jean-Pierre Dardenne.

Jean-Pierre e Luc Dardenne

Il documentario fantascientifico “Everything Will Change“, apre il “Festival dei Popoli” 63

Conoscere il mondo grazie alla lente d’ingrandimento del cinema del reale, ai documentari realizzati ai quattro angoli del pianeta, per avere una visione del mondo inedita, che va più in profondità e racconta punti di vista inediti, rispetto all’informazione ufficiale: questa l’opportunità che il “Festival dei Popoli. Festival Internazionale del Film Documentario”, manifestazione fiorentina a carattere internazionale, offre dal 1959 al suo pubblico.

Quest’anno, arrivato alla 63esima edizione, il festival propone un programma ricco e articolato, composto da 100 film in anteprima, visibili a La Compagnia, Stensen, Spazio Alfieri e Institut Français, MAD –Murate Art District, 25 Hours Hotel, Mediateca Regionale Toscana e al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, dal 5 al 13 novembre.

La manifestazione, presieduta da Vittorio Iervese, per la direzione artistica di Alessandro Stellino e la direzione organizzativa di Claudia Maci, si aprirà  sabato 5 novembre alle 21.00, con la prima nazionale di Everything Will Change, di Marten Persiel, il documentario prodotto dalla Wim Wenders Grant of Film (e distribuito in Italia da Cloud 9), che ha ispirato anche del manifesto dell’edizione 2022 del festival, dedicato al futuro dell’ambiente. Il film è ambientato in un ipotetico e disastrato 2054, quanto tre giovani anticonformisti intraprendono un viaggio tra le memorie naturali e la loro bellezza ormai  dispersa, sperando di scoprire cosa è successo al loro pianeta, per scoprire che i disastri ambientali, negli anni ’20, si sarebbero potuti evitare. Le proiezioni del festival iniziano alle ore 15.00, con Rewind & Play di Alain Gomis, ritratto di Thelonious Monk, sulla grande sensibilità del pianista jazz in contrasto con il rigido schematismo delle esigenze televisive; si prosegute con Il valore della donna è il suo silenzio, di Gertrud Pinkus (ore 16.00), storia di archivio, ironica e malinconica, di un’emigrante del Sud Italia nella Germania degli anni Settanta, a seguire, Happy Pills, di Robert Arnaud e Paolo Woods (ore 18.30), alla ricerca delle contraddizioni della società dei consumi, tra benessere e abuso di medicinali antidepressivi, oppioidi e stimolanti.

Il programma del “Festival dei Popoli” 2022

Le cento opere in programma la festival, sono suddivise, come di consueto in sezioni e rassegne. Il Concorso Internazionale vene in programma 18 opere inedite, il Concorso Italiano ne prevede invece 7; il festival presenta poi una selezione proveniente dall’archivio storico del festival, dal titolo Diamonds Are Forever, quest’anno a cura di Alina Marazzi, tra cui spicca la firma del Premio Nobel per la Letteratura, la scrittrice Annie Ernaux, che firma The Super-8 Years, con il figlio David Ernaux-Briot, con i girati amatoriali realizzati tra il 1972 e il 1981, nel quale il racconto intimo, familiare, riverbera la storia sociale. Fiore all’occhiello di quest’anno, la retrospettiva dedicata ai fratelli Luc e Jean-Pierre Dardenne, che saranno protagonisti anche di una masterclass, mentre la sezione degli omaggi continua con le proiezioni dedicate ai rivoluzionari Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel, e al cinema visionario del regista Pierre-Yves Vandeweerd, a cui si aggiungono gli omaggi a Jennifer Baichwal, una delle cineaste più impegnate sul tema dell’ambiente. Quest’ultima tematica sarà al centro della sezione Habitat, mentre i documentari per le famiglie e i più giovani saranno in programma a Popoli for Kids and Teens; i titoli per il grande pubblico andranno sotto il nome di Doc Highlights; novità di quest’anno, fuori concorso, l’appuntamento con grandi cineasti, tra cui quelli con Patricio Guzman e Werner Herzog; la sezione Let the Music Play!, sarà dedicata al documentario musicale, con originali profili di artisti storici e contemporanei. Uno sguardo alle nuove generazioni sarà quello di Doc At Work – Future Campus, con i corti di giovani registi e registe provenienti dalle scuole di cinema di tutta Europa. Si rinnova inoltre l’evento dal titolo Pop Corner: incontri ai confini della realtà, i talk del festival presso il salotto del 25th Hours Hotel Firenze (Piazza di San Paolino, 1) dal 7 al 10 novembre alle ore 19.00: ogni sera, l’appuntamento sarà dedicato ad un tema, che sarà affrontato da ospiti, esperti e giornalisti, aperto al contributo del pubblco.

Grande attesa a Firenze per l’arrivo dei fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne

Saranno Jean-Pierre e Luc Dardenne gli ospiti d’onore della 63esima edizione del Festival dei Popoli, che dedicherà ai due registi belgi, tra i fondatori del “cinema del reale”, una retrospettiva, curata da Daniela Persico, che avrà inizio con la proiezione, in prima nazionale, di Tori e Lokita, film presentato in concorso al 75° Festival di Cannes e in uscita nelle sale italiane a fine novembre. Ambientato nel Belgio dei giorni nostri, è la storia di un giovane e di un’adolescente giunti dall’Africa da soli, la cui unica arma, contro le difficili condizioni di vita che si trovano ad affrontare, è la loro solida amicizia.

In programma i loro film documentari degli esordi e le più rinomate opere di finzione, come i film vincitori della Palma d’oro a Cannes, Rosetta nel 1999 (10/11) e L’enfant – Una storia d’amore nel 2005 (8/11). E poi ancora La promesse del 1996 (11/11),  film che li ha fatti conoscere alla critica internazionale, Il matrimonio di Lorna del 2008 (7/11) e Le gamin au vélo (6/11), Gran premio della giuria a Cannes. Il percorso prosegue con Due giorni, una notte (2014), La ragazza senza nome (2016) e Il figlio del 2002 (9/11). Nell’ambito dell’omaggio ai Dardenne, si terrà la proiezione “Il fare politica – Cronaca della Toscana Rossa” di Hugues Le Paige (del 2005, dall’archivio del festival) prodotto dai registi belgi: un racconto, ancora attuale, che abbraccia un ventennio, con 4 militanti del PCI che attraversano le trasformazioni del proprio partito e di un intero paese.

Gli omaggi agli autori indipendenti internazionali

Tra gli omaggi speciali del festival, ci sarà quello a Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel, in presenza dei registi e cineasti, membri fondatori del Sensory Ethnography Lab (SEL) di Harvard, un laboratorio multidisciplinare che ha operato una vera e propria rivoluzione all’interno del mondo accademico; si prosegue con l’omaggio a Pierre-Yves Vandeweerd, cineasta belga, autore di film visionari su zone di guerra e con l’omaggio a Jennifer Biachwal, con i classici Watermark del 2014 (11/11, Spazio Alfieri) e Anthropocene del 2018 (12/11, Stensen), a cui seguirà Into the Weeds, dedicato alla causa legale contro Monsanto e il suo erbicida tossico che crea danni a lungo termine alla salute, proiezione che vedrà la presenza della regia.

Focus sui documentari musicali: Let The Music Play!

I documentari spettacolari a tema musicale saranno al centro della sezione Let The Music Play!, a cui afferiscono i film da sottolineare Nothing Compares di Kathryn Ferguson (9/11) che rivisita la parabola artistica della cantautrice irlandese Sinead O’Connor, artista controcorrente, vessata dai media le cui istanze hanno fatto molto discutere, in patria e non solo. In programma nella sezione, Meet Me in the Bathroom di Will Lovelace e Dylan Southern (13/11) racconto dell’ultima stagione gloriosa del rock nella New York anni Zero; il biopic su uno dei padri del jazz moderno, Thelonious Monk, in Rewind & Play di Alain Gomis (5/11); il ritratto della cantautrice Courtney Barnett in Anonymous Club di Danny Cohen (11/11); il documentario che racconta Cesária Évora, di Ana Sofia Fonseca (12/11); il lavoro del cantautore Giovanni Truppi in Il rumore dell’universo, di Gabriel Azorin (9/11) e, infine, l’avanguardistico mondo underground di Yann Keller, in Not Available – It’s About Yann Keller di Federico Savonitto e Gianni Sirch (9/11). Tutto il programma del festival su www.festivaldeipopoli.org.

 

 

 

 

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