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“Una vita tra due rivoluzioni”: il cinema a sostegno delle battaglie per i diritti in Iran

Il documentario, che vede protagonista l’attivista italo-iraniana e residente a Firenze, Asia Raoufi, sarà presentato in anteprima domenica 15 gennaio a La Compagnia di Firenze, accompagnato da una performance dal vivo dell’attrice Maria Cassi

Maria Cassi

Da quanto è morta, lo scorso 16 settembre, Masha Amini, la giovane iraniana arrestata e picchiata dalla cosidetta “polizia morale” in Iran, Asia Raoufi, docente e mediatrice culturale italo-iraniana, da quasi quarant’anni residente in Italia, fiorentina d’adozione, ha sentito dentro di sé che non era più possibile tacere ed ha iniziato un’attività volta alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sugli eventi drammatici che stanno accadendo in questi giorni nel suo paese d’origine, dove quotidianamente avvengono gravi fatti di sopraffazione, repressione delle manifestazioni e violenza.

La sua testimonianza è raccolta nel documentario Una vita tra due rivoluzioni, che sarà presentato da Controradio, Controradio Club e Tif, in collaborazione con il comitato “Donna, Vita e Libertà” di Pistoia, domenica 15 gennaio (ore 21.00), al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50/r), la Casa del Cinema della Toscana che ha aderito all’iniziativa. L’evento è ad ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti.

Ad anticipare la proizione, la lettura dal vivo di quattro brevi biografie, scritte da Asia. Pugni allo stomaco, come la storia di Maasumeh: “Mi chiamo Maasumeh, ho 14 anni, vivo in un quartiere popolare, nella periferia di Teheran, frequento la prima superiore in una scuola statale. Quel giorno, anch’io insieme alle altre mie compagne di classe ci siamo tolte il velo per protesta. Io sono stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza e subito identificata. La preside ha chiamato la polizia che ha fatto l’irruzione a scuola, mi hanno picchiata, arrestata e portata a forza all’ufficio della polizia del quartiere. Poco dopo il mio arresto, sono stata portata in ospedale per una grave emorragia che mi ha tolto la vita. Mia madre, determinata a denunciare il crimine, è stata fatta scomparire e tuttora risulta scomparsa.” – riporta Asia nella sua breve testimonianza, che racconta di aver raccolto da fatti realmente accaduti.

Nel documentario Una vita tra due rivoluzioni, intervistata da Lorenzo Cipriani, scrittore e storico dell’arte e esponente del comitato “Donna, vita e libertà” di Pistoia, Asia Raoufi ripercorre, attraverso la storia degli ultimi decenni e le sue vicende personali, le tappe che hanno portato alle rivolte in corso in Iran. Dalla rivoluzione Komeinista del 1979 al consolidamento del regime islamico negli anni Novanta, dalle speranze disilluse della presidenza di Khatamim all’elezione di Ahmadinejad e le prime massicce repressioni dei manifestanti in rivolta, fino ad arrivare ai giorni nostri: alla trasversalità del movimento di protesta attuale, composto da una popolazione prevalentemente giovane e a maggioranza femminile, con alto grado di istruzione, che si scontra con una retrograda e ottusa gerontocrazia al potere. Il racconto è scandito dalla lettura dell’attrice Maria Cassi, di una lettera scritta da Asia Raoufi, sulle tante paure sopportate negli anni dal popolo iraniano.

Spesso le notizie sulla stampa o nei Tg sembrano irreali e ci lasciano indifferenti, per questo crediamo importante condividere con più persone possibile i racconti di vita, le poesie e i canti delle donne e degli uomini che in questi giorni stanno lottando e resistendo ad una dittatura brutale. Vogliamo schierarci dallo loro parte e far sentire anche la nostra voce.” – dichiara Lorenzo Cipriani, del “Comitato Donna, Vita e Libertà” di Pistoia

Ho ancora paura, ma non taccio più perché ora ho una paura nuova e ancor più veemente di tutte quelle che vi ho confidato, la paura del silenzio”, aggiunge Asia.

Nel corso dell’evento a La Compagnia, di domenica 15 gennaio, dopo la proiezione del documentario ci sarà un dibattito, moderato dalla giornalista di Controradio, Chiara Brilli, alla presenza dei protagonisti del documentario e in collegamento con Andrea Nicastro, inviato del Corriere della  Sera, esperto di Iran. Il documentario è una produzione Controradio, TIF il nuovo canale video di Controradio. L’artwork è realizzato da Simona Baronti.

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