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Sperimentali e rivoluzionarie: Firenze celebra le riviste letterarie

Dal 20 al 22 settembre torna Firenze RiVista, il festival dedicato all’editoria indipendente con ospiti come Violetta Bellocchio, Luca Ricci, Vanni Santoni e Edoardo Rialti, traduttore italiano di George R. R. Martin

Un incontro di Firenze Rivista

Dalla traduzione al giornalismo di viaggio, dall’arte del racconto alle sfide etiche del digitale. Sono solo alcuni dei territori culturali dove farà incursione Firenze RiVista, il festival dedicato alla riviste letterarie e all’editoria indipendente che torna a Firenze da venerdì 20 a domenica 22 settembre.
È “Contatto” il tema di questa quinta edizione, organizzata dall’associazione L’Eco Del Nulla in collaborazione con le case editrici fiorentine Black Coffee ed Effequ e ospitata ancora una volta nel complesso delle Murate: un incontro tra persone, mondi e media in grado di generare conoscenza e mettere in circolo nuove idee.

Le riviste oggi sono uno dei pochi laboratori sperimentali rimasti per giovani talenti, ma sono anche un atto di resistenza in un mercato editoriale sempre più massificato? “È una domanda interessante – risponde Silvia Costantino, editrice e organizzatrice del festival – perché le riviste sono forse il mezzo di diffusione della cultura (letteraria, cinematografica, musicale e quant’altro) più vecchio e contemporaneamente più accessibile d’Italia: per come stanno le cose ora, i libri dovrebbero essere molto meno mainstream delle riviste. E tuttavia non è così, perché il mercato librario tende a sedimentarsi su idee fisse, e sono le riviste di solito che propongono rivoluzioni – di forme, di contenuti. Per cui sì, direi entrambe le cose: laboratori permanenti di sperimentazione e resistenza, capaci con pochissimo budget di scuotere un mercato enorme, o almeno quella fetta capace di prestar loro attenzione.”

Firenze Rivista

In programma, oltra all’area espositiva con oltre 40 stand di riviste ed editori, anche un ricco calendario di dibattiti, workshop e incontri, con tante collaborazioni prestigiose. L’Accademia della Crusca si interrogherà su quanto la lingua che parlano davvero gli italiani sia diversa da quella che viene studiata (il 20 settembre alle 10.30), mentre il Premio Italo Calvino, il più importante riconoscimento in Italia per gli esordienti, organizza un talk dedicato appunto a come esordire nella piccola editoria (il 22 settembre alle 15).

La traduzione letteraria è uno dei fil rouge del festival, con nomi importanti come Ilide Carmignani, voce italiana di autori come Gabriel Garcia Màrquez e Luis Sepùlveda, che il 20 settembre alle 18 racconterà la sua avventura professionale con un testo portentoso e immaginifico come 2666, il capolavoro di Roberto Bolaño. Il 22 settembre alle 18 Lorenzo Flabbi porterà invece la sua esperienza con una delle scrittrici francesi più amate in patria e nel nostro paese, Annie Ernaux, mentre il 21 settembre alle 18 Edoardo Rialti, traduttore di George R. R. Martin, svelerà come ha tradotto il Trono di Spade, in un dibattito dedicato alla differenza tra i romanzi e la celebre serie televisiva a cui partecipa anche Sara Labidi, la doppiatrice italiana di Arya Stark.

Tra gli incontri più interessanti quello del 21 settembre alle 17 sul sacro e metafisico in letteratura, curato dalla rivista L’Indiscreto, con ospiti gli scrittori Ilaria Gaspari, Francesca Matteoni e Vanni Santoni, ma anche la tavola rotonda sull’editoria femminista dagli anni Settanta ad oggi e l’evento dedicato al racconto, con tra gli altri anche Luca Ricci (il 22 settembre alle 17).
Non poteva mancare uno spazio speciale per uno dei nuovi linguaggi che negli ultimi anni si è imposto di più all’attenzione del pubblico italiano: il podcast. Il 20 settembre alle 18.30 “Mondi in cuffia”, realizzato in collaborazione com StorieLibereFm, la più importante piattaforma italiana dedicata a questo nuovo tipo di narrazione, riunirà autori come Matteo B. Bianchi, che nel podcast “Copertine” offre consigli letterari, e Violetta Bellocchio che nel suo podcast “Daimon” indaga le ossessioni, da quella per i social network al perfezionismo dell’aspetto fisico.

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