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Florence Korea Film Fest, la XIX edizione del festival rende omaggio a Kim Ki-duk

Dal 21 al 28 maggio la manifestazione diretta da Riccardo Gelli, si svolgerà in presenza al cinema La Compagnia di Firenze e online sulla piattaforma Più Compagnia, in collaborazione con MyMovies.it

Il regista sudcoreano Kim Ki-duk

Annunciate le date e l’evento di punta del Florence Korea Film Fest 2021

In un anno veramente difficile per il cinema, i festival e tutto il settore produttivo dell’audiovisivo, si tenta di guardare avanti. Il Florence Korea Film Fest, XIX edizione, ha annunciato le date: si terrà dal 21 al 28 maggio, e sarà sia in presenza, al cinema La Compagnia di Firenze, sia online, sulla piattaforma Più Compagnia, in collaborazione con MyMovies.it. Nel programma 2021 del festival dedicato alla cinematografia sudcoreana, diretto da Riccardo Gelli, un evento di punta sarà l’omaggio a Kim ki-duk. Un omaggio che valorizza e celebra il cinema di uno dei registi sudcoreani più famosi a livello internazionale, scomparso lo scorso dicembre a soli cinquantanove anni, vittima del coronavirus, vincitore di un Leone d’Oro, con il film Pieta, del 2012, di un Leone d’Argento per La samaritana, nel 2004, film che, nello stesso anno, gli è valso un Orso d’Argento alla Berlinale.

Un registra controverso e spesso incompreso, che ha messo in scena il disagio interiore del vivere contemporaneo, percorrendo strade narrative che non hanno risparmiato al pubblico scene scabrose. Scene con poche parole e molta carnalità e gestualità, in bilico tra violenza, odio e passione, perché il linguaggio del corpo non può mentire come le parole possono fare. Il suo è un cinema “puro”, da autodidatta, che parte dal sentire e arriva direttamente alla pancia dello spettatore. La sua critica alla società contemporanea, al capitalismo sfrenato del suo paese, la Corea del sud, ad esempio nel film Pieta, non fa sconti e mostra il lato più crudo e oscuro dell’animo umano e di un sistema, dove non c’è spazio per la redenzione. Ai suoi esordi Kim Ki-duk non è stato riconosciuto in patria ma in Europa – tra Parigi (dove si era trasferito a vivere fin da giovane) Cannes, Berlino, Locarno e Venezia – aveva trovato chi lo apprezzasse come autore nascente.

La rassegna dedicata a Kim Ki-duk

Dopo l’omaggio del festival del 2005, quest’anno il Florence Korea Film Fest celebra il cinema di Kim Ki-duk, con una rassegna di film rappresentativi della sua carriera. “A Kim Ki Duk abbiamo dedicato un omaggio nel 2005 – ha detto Riccardo Gelli, direttore del festival e Console Onorario della Repubblica di Corea a Firenze – e come festival lo abbiamo poi incontrato e premiato a Torino insieme al Museo del cinema. E’ doveroso continuare a celebrare un regista coraggioso e anticonformista, che ha saputo valorizzare il cinema in ogni sua forma e contaminazione”. “Speriamo – ha aggiunto Gelli – che il festival di quest’anno possa coincidere con la riapertura definitiva delle sale, per il bene delle manifestazioni cinematografiche e dell’intera filiera del cinema”

Si parte dalla sua opera prima Crocodrile (1996), per passare poi a Wild Animals e a Birdcage Inn del 1997, per arrivare fino a Real Fiction, film appena restaurato in 4K, e che ha avuto una scarsa distribuzione in Italia. Sarà poi la volta di due pellicole del 2011, Bad Guy Address Unknown, titolo, quest’ultimo, che ha aperto Venezia 58 e che tratta la tematica dell’occupazione militare statunitense in Corea del Sud, ricorrente anche in altri suoi film, come in The Coast Guard (altro titolo della selezione). La rassegna di film si concluderà con il documentario-intervista di Antoine Coppola, Kim Ki-duk, cinéaste de la beauté convulsive, del 2006.

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