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Food, arriva il marchio etico per il “Delivery responsabile”

Un logo stilizzato che richiama una bicicletta: l’impegno della Regione Toscana per garantire i diritti e la sicurezza dei rider e per una scelta consapevole quando si acquista

Riders - © Shutterstock-MikeDotta

Un nuovo marchio etico per rendere riconoscibili le imprese di food delivery impegnate nella tutela di diritti, salute e sicurezza dei rider. Lo avranno le imprese che hanno scelto di aderire al Protocollo sottoscritto insieme a Regione Toscana, Cgil, Cisl, Uil, e Comitato regionale consumatori utenti.

I principi del protocollo d’intesa

Il protocollo tende al riconoscimento dei rider come lavoratrici e lavoratori subordinati, inquadrati dentro un contratto collettivo nazionale. Nel protocollo si definiscono indirizzi fondamentali per la tutela del lavoro dei rider: informazione e formazione, salute e sicurezza sul lavoro, dignità, divieto di ranking reputazionale e modalità di assegnazione dei turni eque e trasparenti, igiene e sicurezza alimentare, regolamentazione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro e contrasto dell’intermediazione illecita.

Il marchio per il delivery responsabile

La novità è il marchio etico che garantisce il rispetto dei principi stabiliti dal protocollo. L’iniziative e la relativa campagna di comunicazione, realizzata in collaborazione con Anci Toscana, è stata presentata in Regione. Si rivolge ai cittadini, ai rider, e alle imprese e promuove una scelta consapevole quando si parla di food delivery.

Il marchio etico rider Delivery responsabile

Le linee guida, approvate dalla Giunta Regionale e contenute in documento tecnico, primo in Italia, indicano linee di indirizzo per i datori di lavoro e per gli enti preposti alla vigilanza.

Giani: marchio del delivery per una società civile

Il marchio etico che abbiamo voluto e che presentiamo – ha affermato il presidente della Regione Eugenio Gianiè un elemento di garanzia per la cittadinanza, per coloro che si servono dell’opportunità del servizio di cibo a domicilio. Segnala che vi sono imprese che trattano i rider con il dovuto rispetto dei diritti dei lavoratori e accresce la fiducia verso quel servizio offerto da chi ha firmato il protocollo sottoscritto un anno fa. Il marchio etico diventa un simbolo di una società civile che vuole che il rider sia un lavoratore che ha tutti diritti e tutte le condizioni per poter svolgere in serenità il proprio lavoro”.

Il logo del Delivery Responsabile

Acquisti informati e consapevoli con il marchio

Come Toscana – ha spiegato l’assessora al lavoro e formazione Alessandra Nardiniabbiamo lavorato per portare un nostro contributo e marcare una differenza netta, provando a promuove un modello di delivery responsabile ed etico. Oggi, oltre alle linee di indirizzo su salute e sicurezza a cui ha lavorato l’assessorato alla salute, presentiamo il marchio etico. Uno strumento che sottolinea la nostra volontà di promuove acquisti informati e consapevoli e valorizzare la scelta delle aziende toscane“.

Il rispetto delle procedure di sicurezza

Abbiamo lavorato con determinazione – ha sottolineato l’assessore al diritto allo salute Simone Bezzinia questo percorso portato avanti dalla Regione su iniziativa della collega Nardini per promuovere le tutele su salute e sicurezza per le nuove forme di lavoro che in questa fase storica si stanno affermando e che coinvolgono tante persone. Nei mesi scorsi abbiamo elaborato le linee guida relative ai rider. Già ci sono stati interessamenti di diverse realtà: significa che si inizia a ragionare anche su come promuovere davvero la sicurezza”.

La tutela della dignità dei riders

Per Simone Gheri, direttore Anci Toscanala tutela della dignità del lavoro dei riders è una priorità anche per i Comuni. È inaccettabile che nelle nostre strade ogni giorno viaggino centinaia di lavoratori che spesso non vedono riconosciuti pienamente i loro diritti. Non possiamo aspettare che si verifichino tragici incidenti per occuparsi di questo tema”. Gheri ha ricordato il ruolo che anche i consumatori possono giocare.

Il protocollo per i diritti e le tutele dei rider è stato sottoscritto da Regione Toscana, Cgil, Cisl e Uil, le aziende Robin Food, Tadan, Sviluppo P.G. srl (che gestisce la piattaforma e la rete Runner Pizza), La Consegna srl, Montegrappa srl, e dal Comitato regionale consumatori utenti.

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