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Frescobaldi e Ferragamo guidano la carica dei ristoranti toscani a Londra

Nella capitale inglese vanno forte i locali che propongono una cucina regionale e che rappresenta il territorio. Il Made in Tuscany modello vincente e da imitare come testimonia l’apertura della trattoria Brutto dello chef Russell Norman

Il ristorante Frescobaldi a Londra

La nuova moda a Londra sono i ristoranti regionali e le cucine che meglio rappresentano il territorio. Il Made in Tuscany va forte, anche per la presenza nella capitale inglese di nomi del calibro di Frescobaldi e Ferragamo. La storica famiglia del vino, forte di una tradizione secolare che si tramanda da oltre 30 generazioni, e gli eredi del calzolaio delle stelle sono presenti a Mayfair con i rispettivi locali. Per i Frescobaldi si tratta di una presenza storica visto che l’apertura di Londra ha preceduto di diversi anni lo sbarco in piazza della Signoria a Firenze. Per il Borro Tuscan Bistro, costola della tenuta omonima in Valdarno di proprietà di Ferruccio Ferragamo e dei suoi figli, l’apertura del ristorante è data ormai per imminente. Si sussurra questione di giorni e in effetti fervono i preparativi come rivelano gli scatti condivisi sulla pagina Facebook del locale.

Il ristorante Frescobaldi a Londra

Frescobaldi, dalle vigne alle tavole

I Frescobaldi, che a Londra sono in società con The Good Food Society, si possono considerare dei pionieri. “Abbiamo aperto nel 2014 nella capitale inglese – ricorda Diana Frescobaldiportando la toscanità a Londra. Abbiamo scelto di ripartire subito nell’aprile scorso con l’attività e maggio 2021 è stato il nostro secondo mese migliore di sempre. La gente aveva voglia di uscire, di mangiare fuori nonostante anche temperature di 2 gradi la sera”. Il ristorante inoltre si è rinnovato nel corso dell’ultimo anno e mezzo con un dehors nuovo di zecca e un privè cantina che ha già conquistato i favori della clientela londinese.
Frescobaldi propone un’esperienza gourmet completa puntando su una cucina classica e rassicurante con influssi fiorentini e toscani ben interpretata dallo chef di Montecatini Paolo Parlanti. Ecco quindi il vitello tonnato così caro ai fiorentini, le pappardelle al cinghiale e l’immancabile bistecca alla fiorentina. In questo periodo vanno per la maggiore i piatti a base di funghi, di zucca e di tartufo. Il valore aggiunto, oltre a materie prime eccellenti come l’olio Laudemio, lo dà la carta dei vini di famiglia con il meglio della produzione di casa Frescobaldi. Una formula che incontra i favori della clientela di Mayfair e che è il simbolo stesso di questo rinnovato interesse per la cucina regionale.

Il Borro Tuscan Bistro Londra

Il Borro Tuscan Bistro in riva al Tamigi

L’apertura del Borro Tuscan Bistro a Londra è nell’aria: già da alcuni mesi è stata annunciata la collaborazione con Orange Hospitality, società specializzata nell’apertura e nella gestione di insegne di F&B nel Regno Unito, negli Emirati Arabi Uniti e all’estero. Ormai dovrebbe essere questioni di poco. Il locale da oltre 200 coperti, su due piani e con cucine a vista, proporrà la cucina dell’executive chef Andrea Campani, già collaudata dopo l’analoga esperienza a Dubai. Pappa al pomodoro, pici all’Aglione, bistecca alla fiorentina e tagliatelle al tartufo alcuni dei piatti in menu da abbinare ai cocktail studiati dal bartender Giancarlo Mancino e ai vini biologici della tenuta de Il Borro. Nel ristorante di Mayfair non mancherà neanche la pizza. A guida la brigata del ristorante londinese lo chef Fulvio Opalio, anche lui reduce dall’esperienza nella città degli Emirati Arabi Uniti. Made in Tuscany pure l’interior design firmato come per gli altri ristoranti del gruppo dallo Studio 63 di Firenze: ampio l’utilizzo di materiali della tradizione toscana e il ricorso all’abilità manuale dei nostri artigiani.

Lo chef famoso che si ispira alle trattorie fiorentine

Che la cucina toscana faccia tendenza lo dimostra l’apertura, poche settimane fa, della trattoria Brutto da parte dello chef Russell Norman. Dopo aver lasciato il progetto Polpo e la catena di ristoranti che ha fatto della versione contemporanea dei cicchetti veneziani la sua bandiera, il cuoco anglosassone ha cambiato genere, pardon regione, e ha scelto di rendere omaggio alla ristorazione toscana con un occhio di riguardo a Firenze e a Siena. Il nome stesso del locale, Brutto, è un chiaro riferimento al modo di dire “brutto ma buono“. “La nostra filosofia – si legge sul sito del ristorante – è semplicità e qualità, genuinità e grandi sapori, in un ambiente divertente e conviviale. Abbiamo un bar per un bicchiere di vino informale o un perfetto Negroni, ottimi snack tutto il giorno e un accogliente ristorante con menu ricco di classici fiorentini“. In menu tra le specialità ci sono anche le penne alla maniera de Alla Vecchia Bettola a Firenze cioè pomodoro e vodka. Un piatto a dir poco vintage che Londra riscopre come la “nuova tendenza” in cucina.

L’esterno della gelateria Badiani 1932 a Londra nel quartiere di Chelsea – © pagina Facebook Badiani 1932

Badiani star di Londra con Buontalenti

Da alcuni anni all’ombra del Big Ben sono molte le attività di street food dove sventola la bandiera del Granducato di Toscana. Tra i nomi più famosi la gelateria Badiani 1832 con il celebre gusto Buontalenti. Dopo il primo punto vendita nel Mercato metropolitano a Elephant and Castle, non lontano dal London Bridge si sono aggiunti altri cinque punti vendita in quartieri strategici della capitale inglese, vedi ad esempio Notting Hill, Chelsea e Covent Garden. Non proprio zone di periferia. Qui i gusti del gelatiere Paolo Pomposi, ambasciatore del Gelato Festival in Europa, sono ormai un must per i gourmet di ogni latitudine.

Un successo che viene da lontano

Agli inizi degli anni Sessanta il Times indica nel San Lorenzo del toscano Lorenzo Berni, un giovane di Forte dei Marmi arrivato a Londra in via del tutto fortuita, uno dei posti da non perdere per chi vuole mangiare bene. A consacrare il locale una clientela internazionale ma soprattutto le star di Hollywood di quegli anni: Sofia Loren, assidua cliente durante le riprese del film La contessa di Hong Kong, Peter Sellers e Britt Eakland. Negli anni all’elenco si sono aggiunte nuove realtà come La Famiglia di Alvaro Maccioni a King’s Road, nella Chelsea degli anni Sessanta. Oggi a Londra la pattuglia toscana conta decine e decine di ristoranti, caffè, wine-bar e pizzerie.

 

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