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Gabriele Gorelli di Montalcino è il primo Master of Wine d’Italia

È l’unico italiano a far parte della più prestigiosa associazione al mondo dedicata al vino

Gabriele Gorelli, Master of Wine

L’Italia ha il suo primo Master of Wine: Gabriele Gorelli, classe 1984, nato e cresciuto a Montalcino (Siena), brand builder e conoscitore a 360 gradi della filiera enoica del Belpaese e non solo.

Un ambasciatore per il vino italiano

Il vino italiano ha, finalmente, il suo ambasciatore nella più influente associazione del vino al mondo, considerata una sorta di Onu del settore. L’associazione inglese The Institute of Masters of Wine, la più autorevole ed antica organizzazione dedicata alla conoscenza ed al commercio del vino, accoglie così tra i suoi ranghi il primo rappresentante italiano di sempre. Con l’ingresso del toscano Gorelli i Masters of Wine nel mondo diventano 418.

Il nuovo ‘Maestro del vino’, 36 anni, è wine expert, designer e brand builder. Le sue radici vinicole – cita la sua presentazione sul sito dell’Institute of Masters of Wine – “risalgono a suo nonno, il più piccolo rinomato produttore di Brunello di Montalcino”. Nel 2004 ha fondato Brookshaw & Gorelli, agenzia di design specializzata in comunicazione visiva di vini pregiati. Nel 2015, ha poi costituito una società di consulenza per la vendita e il marketing di vino, KH Wines, con clienti che vanno dalle cantine agli importatori ai ristoranti.

Rappresentare la complessità dell’Italia

“Il ruolo dei Masters of Wine, storicamente, non è certo quello di piegare la produzione del vino al gusto imperante – commenta Gabriele Gorelli, che tra le altre cose ha curato la sezione italiana della Sotheby’s Wine Encyclopedia 2020 – al contrario, è quello di rendere accessibile e comprensibile a tutti le eccellenze, valorizzandole e creando valore aggiunto lungo tutta la filiera. È fondamentale che un Paese complesso come l’Italia, da un punto di vista ampelografico, storico, stilistico, possa contare su un ambasciatore che lo rappresenti in ambito internazionale”.

“Montalcino non produce solo grandi vini ma anche grandi personaggi del vino” ha commentato il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci.
“Penso non sia un caso – ha aggiunto Bindocci – se il primo italiano accolto nella più autorevole e antica organizzazione dedicata alla conoscenza e al commercio del vino nel mondo provenga da un territorio che ha vigne e cantine nel proprio dna. Gabriele oggi ci rende tutti più orgogliosi”.

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