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Galleria dell’Accademia: una nuova illuminazione per i Prigioni di Michelangelo

Una nuova illuminazione accompagnerà così i visitatori nel museo fiorentino dove sarà possibile ammirare ancora meglio di prima tutte le opere conservate

Galleria dell’Accademia

La Galleria dell’Accademia di Firenze ha concluso il rinnovo degli impianti illuminotecnici della galleria dei Prigioni, celebre per ospitare i quattro capolavori “non-finiti” di Michelangelo.

I lavori, svolti senza pregiudicare l’accesso al pubblico transennando di volta in volta le aree interessate, hanno permesso di installare nuovissimi proiettori LED, in grado di garantire finalmente una luce ideale a tutte le opere.

“Il nuovo apparato illuminotecnico nella galleria dei Prigioni – ha dichiarato Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze – si inserisce nell’ambito dei grandi cantieri di ristrutturazione, manutenzione, riallestimento, illuminazione e climatizzazione che riguardano tutto il Museo dal 2019 e che oggi sono giunti quasi a conclusione. Dopo le sale del Duecento e del primo Trecento, completamente rinnovate e riaperte all’inizio del 2022, è infatti stata la volta del Transetto prima e della zona che accoglie le sculture di Michelangelo poi. Adesso, all’appello, manca soltanto la Tribuna del David, cuore del museo, che ben presto sarà visibile in tutto il suo splendore sotto una nuova sorgente di luce.”

La nuova illuminazione consente adesso di ammirare appieno tutte le opere conservate nella Galleria dell’Accademia, che, dagli apprezzamenti del pubblico, fanno concorrenza allo stesso David.

Il nuovo impianto è mirato al risparmio e all’efficienza energetica, attraverso l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione a Led. Il progetto è stato curato, come sponsor, da Enel X, la business line del Gruppo Enel dedicata a illuminazione pubblica e artistica, servizi digitali e innovativi e rientra in un intervento più ampio che riguarda altri ambienti del museo.

Per la realizzazione degli interventi, le imponenti sculture del Buonarroti e i dipinti su tavola che si trovano alle pareti sono stati messi in sicurezza grazie a strutture in legno realizzate ad hoc, che hanno salvaguardato le opere da accidentali cadute di materiale dall’alto, lasciandole però interamente visibili.

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