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Geotermia: verso la definizione delle Aree Non Idonee

Con il secondo incontro si chiude il percorso partecipativo , ma non tutto l’iter. L’approvazione dell’intero procedimento è prevista entro febbraio 2020

Si è concluso il 23 luglio a Firenze il percorso partecipativo per l’individuazione delle Aree Non Idonee (ANI) per la geotermia da allegare al Piano Ambientale ed Energetico Regionale (PAER). Anche questo secondo incontro, moderato dall’Avvocato Francesca De Santis, Garante Regionale per l’informazione e la partecipazione, si è rivelato ricco di interventi e osservazioni che hanno concorso a creare un quadro più articolato e completo: una sorta di sguardo ravvicinato sulle realtà territoriali, fornito sia dai presenti che dai contributi inviati via mail, e che proprio il Garante includerà nel suo rapporto. L’iter per la definizione delle ANI si concluderà dopo la sintesi tra tutti i pareri raccolti, con l’approvazione del provvedimento da parte della Regione, prevista entro il febbraio 2020.

 

 

Come hanno dimostrato il dibattito e l’intervento dell’Assessore Regionale all’Ambiente Federica Fratoni, il tema della geotermia è complesso. Da una parte alcuni Comuni hanno già dedicato percentuali altissime delle loro superfici agli impianti di vecchia generazione , come ad esempio Radicondoli, che è occupato per circa il 70%. Dall’altra le tante questioni sollevate da chi è preoccupato dalla possibile installazione di nuovi impianti: preservare i coni visuali e le caratteristiche paesaggistiche, limitare il consumo di suolo e l’inquinamento, proteggere aree agricole e boscate, salvaguardare le vocazioni economiche territoriali, impedire lo sfruttamento delle risorse idriche.

Eppure la coltivazione della fonte geotermica va regolamentata e valorizzata: in questo senso vanno tutti gli sforzi della Regione Toscana che ha costruito un impianto normativo all’avanguardia, cercando e trovando l’equilibrio tra la produzione di energia da questa imprescindibile fonte rinnovabile, e la tutela della sostenibilità, del paesaggio, della salute e delle attività economiche locali.

La definizione delle ANI, un processo complesso che passa anche attraverso il percorso partecipativo chiuso da questo secondo incontro, risulta un punto fondamentale della cooperazione tra amministrazioni e cittadini: per fare chiarezza sul PAER e per condividere consapevolmente tutta la strategia energetica regionale impostata per il futuro.

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