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Viaggio tra Amiata e Maremma alla scoperta dei giardini d’artista

Niki de Saint Phalle, Daniel Spoerri e non solo: in molti hanno scelto il paesaggio di Grosseto e dintorni per dare vita a sculture, opere architettoniche e capolavori. Tesori da scoprire con lentezza, lontani dal turismo di massa

Mostri ricoperti di specchi e tessere colorate, oche in pietra e labirinti. Accanto alla natura selvaggia e alle onde, la Maremma e l’entroterra della provincia di Grosseto vantano uno straordinario patrimonio di arte contemporanea. Dalla costa fino al Monte Amiata, si incontrano musei e collezioni d’avanguardia; architetture e cantine d’autore, parchi e giardini d’artista che si fondono con il paesaggio circostante.

Si passa dal famoso Giardino dei Tarocchi, vicino a Capalbio, al Giardino di Daniel Spoerri, a Seggiano; da quello di Paul Fuchs a Boccheggiano, fino al Viaggio di Ritorno di Rodolfo Lacquaniti nel comune di Castiglione della Pescaia. L’itinerario termina con la raccolta di Piero Bonacina a Montegiovi.

Il Giardino dei Tarocchi

Il Giardino dei Tarocchi nei pressi di Capalbio

Tra i parchi en plein air più conosciuti della Toscana e della Maremma c’è sicuramente il Giardino dei Tarocchi a Garavicchio, nel comune di Capalbio. Si tratta di un percorso artistico a cielo aperto, ideato a partire dal 1979 da Niki de Saint Phalle, con il contributo di Jean Tinguely, insieme al quale ha creato anche la fontana del Centre Pompidou a Parigi.

Per il progetto, la nota artista visionaria si è ispirata al Parc Güell di Antoni Gaudì a Barcellona e alle 22 figure dell’esoterico gioco dei Tarocchi. Queste sono rappresentate in altrettante sculture gigantesche e per lo più praticabili, secondo lo stile onirico e originale di Niki de Saint Phalle che qui ha lavorato e vissuto fino alla morte nel 2002. Il padiglione d’ingresso al giardino è stato disegnato dall’archistar Mario Botta.

Il Giardino dei suoni di Paul Fuchs

Il Giardino dei suoni a Boccheggiano, Montieri – © Paul Fuchs

A Boccheggiano, frazione di Montieri, non distante da Massa Marittima, si può visitare e ascoltare il Giardino dei suoni, un luogo incantato e magico, completamente immerso nella campagna, frutto del genio artistico di Paul Fuchs.

In 12 ettari di terreno trovano casa numerose sculture e installazioni che, grazie all’azione del vento, emettono suoni. La melodia varia in base al materiale che compone l’opera: alcune sono in pietra, altre intagliate nel legno degli alberi, ma la gran parte è realizzata in rame, ferro, bronzo e metalli.

Viaggio di ritorno di Rodolfo Lacquaniti

“Le sfere” di Rodolfo Lacquaniti – © Viaggio di ritorno

È frutto del lavoro e della creatività del bioarchitetto Rodolfo Lacquaniti il giardino Viaggio di ritorno, dal forte valore simbolico ma soprattutto ecologico. Rodolfo Lacquaniti ha utilizzato scarti raccolti nell’ambiente, come lamiere, bottiglie, tubi e vestiti, recuperandoli e trasformandoli in componenti per nuove figure che “ritornano” a popolare il paesaggio costiero maremmano. Il parco si trova a Buriano, frazione di Castiglione della Pescaia.

Il Giardino di Daniel Spoerri

Parco di Daniel Spoerri

A Seggiano, piccolo paese di montagna a valle del Monte Amiata, sorge invece il caratteristico giardino di Daniel Spoerri. Aperto nel 1997 come Fondazione autonoma, è stato ideato dall’artista svizzero di origini rumene, oggi celebrato nei maggiori musei del mondo per le sue invenzioni: dal “quadro-trappola” alla Eat Art.

Spoerri si è rifugiato per molti anni in questo territorio, lontano dagli stereotipi della campagna toscana. Oltre alle sue opere, sono esposti i lavori di altri artisti internazionali, come Eva Aeppli, Mauro Staccioli, Jean Tinguely, Roland Topor, Not Vital, Erwin Wurm.

Il giardino “Arte a parte”

Il giardino di Piero Bonacina Arte a parte – © Giovanni Casalini

Si chiama “Arte a parte” il giardino realizzato da Piero Bonacina a Montegiovi, frazione di Castel del Piano, sull’Amiata. L’artista, originario della provincia di Lecco ma trasferitosi in Toscana nel 1990, ha raccolto qui tutte le sue opere, sculture in ferro, cemento, legno, pietra arenaria di Manciano e travertino di Saturnia.

Tra i suoi manufatti, che spesso omaggiano i grandi artisti contemporanei (come Marcel Duchamp), si vedono uomini danzanti in cerchio, migranti in fuga nel Mediterraneo, cerchi di botte che diventavano grovigli metallici, uno spaventapasseri vegetale.

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