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La Toscana investe 6 milioni di euro contro il gioco azzardo patologico

Le risorse andranno a finanziare attività di prevenzione ma anche di cura e riabilitazione di persone con disturbo da gioco d’azzardo

Sei milioni di euro per combattere il gioco d’azzardo patologico. Sono queste le risorse messe in campo dalla Toscana grazie alle due delibere approvate dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi. La prima prenota, per l’annualità 2017, la somma di 2 milioni e 800mila euro assegnata dal ministero della Salute, per l’implementazione del Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo. La seconda destina 3 milioni e 152mila euro alle Asl per attività di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone con disturbo da gioco d’azzardo.

“In Toscana siamo da tempo impegnati in azioni di contrasto a tutti i tipi di dipendenza – spiega Saccardi – quella dal gioco d’azzardo sta diventando sempre più preoccupante, perché coinvolge un numero crescente di persone di tutte le età , che si lasciano tentare dal gioco, fino a far diventare questa passione una vera patologia. Noi abbiamo varato un Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo, e una campagna di comunicazione, con un numero verde dedicato. Con queste due delibere destiniamo nuove risorse per contrastare in maniera sempre più decisa ed efficace il gioco d’azzardo patologico”.

Nello specifico il Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo si propone di concorrere alla rimozione delle cause sociali e culturali che possono favorire le forme di dipendenza da gioco e promuovere una risposta coordinata, integrata e continuativa alle persone che manifestano un problema di gioco d’azzardo patologico, mettendo in campo azioni sul versante della prevenzione e di formazione di tutti gli operatori coinvolti nella tematica.
Il Piano sanitario e sociale integrato regionale per il 2018-2020 invece individua come obiettivo primario il rafforzamento e consolidamento della rete di aiuto alle persone e alle loro famiglie con problemi di gioco d’azzardo patologico, attraverso l’integrazione degli interventi tra servizio pubblico, privato sociale e territorio e l’incentivazione di iniziative dirette al potenziamento dei servizi sociosanitari di comunità rivolti al cittadino.

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