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Giorno della Memoria, le celebrazioni in Toscana

Il 29 gennaio la Seduta Solenne del Consiglio Regionale. A Firenze visita guidata al Museo Siviero e la proiezione del film ‘Una donna, poco più di un nome’ al Cinema La Compagnia

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Il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria, data in cui – nel 1945 –  furono abbattuti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz. Questo giorno è dunque la data simbolo in cui si commemora lo sterminio del popolo ebraico. Anche quest’anno sono moltissime, in tutta la Toscana, le celebrazioni organizzate da istituzioni, enti o associazioni per ‘non dimenticare’: la Seduta solenne si terrà il 29 gennaio presso il Consiglio regionale della Toscana, con gli interventi del presidente dell’assemblea toscana Eugenio Giani, del presidente della Regione Enrico Rossi e di Ugo Caffaz, consigliere per le politiche della memoria della Regione Toscana.

A Firenze domenica 27 gennaio alle ore 11 si terrà invece la visita guidata a ‘La casa di zio Giorgio e zia Matilde’,   sul filo della memoria di Sonia Oberdofer, nipote di Giorgio Castelfranco e Matilde Forti. La visita, in collaborazione con la Fondazione CDSE (Centro Documentazione Storico Etnografico della Val di Bisenzio) e Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea, è condotta da Marta Baiardi, Alessia Cecconi, Silvia Sorri, curatrici del volume La tela di Sonia.

Sempre domenica, alle ore 17 all’Osservatorio di Arcetri spazio all’incontro ‘ASTRI perseguitati: astronomi e musicisti sotto le leggi razziali’,  una conferenza di Fabrizio Bònoli Guido Horn d’Arturo. A seguire musiche di Bloch, Castelnuovo Tedesco, Massarani, Rieti, Sinigallia, eseguite al pianoforte da Marco Padovani. Ingresso gratuito su prenotazione.

Associazione culturale Il colibrì e Regione Toscana  organizzano inoltre il 27 gennaio, alle 17.00 la proiezione del film – in prima nazonale– ‘Una donna, poco più di un nome’ (Cinema la Compagnia, Firenze), la storia della scienziata Enrica Calabresi, cacciata dall’università a causa delle leggi razziali, insegnerà alla scuola ebraica di via Farini. Rifiuterà sempre di nascondersi, anche perché non vuole che altri rischino la vita per lei. Avrebbe potuto salvarsi, rifugiarsi in Svizzera come fece il fratello con l’altra sorella, ma resta a Firenze. Attraverso materiale d’epoca scorre la vita di Enrica, prima a Ferrara poi a Firenze e Bologna, dove ancora oggi si trova la casa di famiglia dei Calabresi. Alla presentazione interverranno la regista Ornella Grassi e il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei, rettore dell’Università di Firenze.

Tutte le iniziative regionali, qui 

 

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