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Giuseppe Conte: “a Firenze nel 2021 un evento internazionale per un nuovo Umanesimo”

Il presidente del consiglio dei ministri è intervenuto via web per dare l’annuncio al Festival dell’economia civile

Il premier Conte

Non ha potuto intervenire di persona al Festival Nazionale dell’Economia civile di Firenze, ma il premier Giuseppe Conte è stato lo stesso presente con una diretta via web in cui ha fatto molte dichiarazioni importanti, dopo aver fatto gli auguri per il nuovo mandato al nuovo presidente della Regione Eugenio Giani.

“Firenze si dimostra la città di elezione, la sede più idonea a ospitare per la sua sensibilità, un grande confronto internazionale: siamo d’accordo col sindaco Dario Nardella che all’inizio dell’anno prossimo ci ritroveremo a Firenze per discutere, approfondire e dare sostanza concreta al nuovo umanesimo. Sarà un grande evento internazionale. Non stiamo parlando di uno slogan ma di un manifesto di idee e valori che vogliamo tradurre in prassi e azioni. Per contaminare il mondo intero come già in passato”. Questa la dichiarazione di Conte sul nuovo grande evento che vedrà protagonista il capoluogo toscano.

“Questo è un tempo di rinnovamento. – ha proseguito Conte – La rigenerazione dell’economia è da intendersi come nuovo paradigma teorico ma anche come auspicio di una più autentica forma dei rapporti tra pubblico e privato che ponga di nuovo al centro il cittadino e la persona. Dobbiamo recuperare lo spirito dell’umanesimo. Dobbiamo riscoprire una via italiana all’economia e riproporla alla nostra comunità e non solo”. Conte ha citato il codice di Camaldoli che contiene “riflessioni assai avanzate e molto importanti anche per la Costituente: in quel codice si valorizza la centralità dell’uomo nei rapporti economici e sociali, si riconosce un equilibrio funzionale tra proprietà pubblica e privata, sottolineando anche l’aspetto sociale anche nella proprietà privata e la responsabilità dell’impresa rispetto ai lavoratori e al tessuto sociale”. Il premier ha ricordato anche Giorgio La Pira e Sergio Paronetto, che ha definito “una delle menti più brillanti tra gli economisti cattolici che parlò del ruolo dell’impresa pubblica nel sistema economico: c’è un’incredibile sensibilità verso le distorsioni che la moderna economia sociale può produrre”.

“Papa Francesco ha tracciato un nuovo umanesimo anche sul fronte economico che metta fine all’esclusione e all’iniquità: ci viene l’urgenza di una economia che non si consideri estranea all’ordine morale. Bisogna recuperare una sintesi culturale che faccia capo a un unico soggetto, la persona umana. Come governo dobbiamo esprimere una visione rigenerata per agire con la massima responsabilità, per farlo dobbiamo rinnovare la nostra fiducia nell’uomo mettendo al centro la persona, i suoi diritti, il suo irrinunciabile valore“. Ha aggiunto il premier al festival dell’economia civile di Firenze.

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