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I film girati in Toscana sbarcano al festival di Cannes. Il presidente Giani: “Orgoglioso dei nostri talenti”

Mercoledì 14 luglio, grande attesa per la première di “Europa”, film del regista e produttore fiorentino Haider Rashid, in concorso alla Quinzaine des Réalisateurs. Prosegue il racconto del regista delle vicende di chi è costretto ad emigrare dal proprio paese

Haider Rashid sul set del film Europa - © Foto Radical Plans

Si è aperta mercoledì 6 luglio la 74esima edizione del festival del cinema di Cannes, in programma fino a sabato 17, di nuovo in presenza, dopo un anno di sospensione a causa dell’emergenza sanitaria, con 24 film in concorso e un carnet di tante nuove proposte, a dimostrazione dell’entusiasmo per la ripartenza del cinema internazionale. Significativa la presenza al festival internazionale dei film girati in Toscana, in collaborazione di Toscana Film Commission.

Si comincia sabato 10 luglio, con la proiezione della nuova opera firmata dal regista di fama internazionale Paul Verhoeven – autore di pellicole di grande successo, tra cui il celebre Basic Instinct (1992) – che presenta, in Concorso, il suo nuovo film, Benedetta. Girato nell’estate 2018, tra Montepulciano e San Quirico d’Orcia,  il film è incentrato sulla storia vera della mistica e suora Benedetta Carlini, vissuta tra la fine del 1500 e il 1600, badessa di un convento a Vellano, frazione del comune di Pescia, protagonista di uno scandalo sessuale, per i rapporti omosessuali consumati con una consorella, suor Bartolomea, a suo dire scaturiti in seguito a visioni mistiche. Il film è ispirato al saggio Atti impuri. Vita di una monaca lesbica nell’Italia del Rinascimento, della storica e ricercatrice Judith C. Brown.

Ma la proiezione più attesa, tra i film Made in Tuscany in mostra sulla Croisette, è quella di mercoledì 14 luglio del film Europa, del giovane regista e produttore fiorentino Haider Rashid. Europa è stato selezionato in concorso alla Quinzaine des Réalisateurs, sezione competitiva, che valorizza le visioni più originali e innovative nel panorama cinematografico internazionale: un traguardo importante per l’opera sostenuta dal bando regionale, a sostegno delle nuove produzioni cinematografiche che scelgono la Toscana come set, lanciato pubblicamente da Toscana Film Commission, nell’ambito del programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema.

Il film racconta di Kamal, giovane iracheno che, fuggito dal suo paese per cercare di entrare in Europa attraverso la rotta balcanica e arrivato al confine turco-bulgaro, viene braccato dai cacciatori di migranti: solo e disperato, Kamal ha soltanto tre giorni per tentare di sopravvivere e arrivare a destinazione. Haider Rashid, nato a Firenze da padre iracheno, continua il suo racconto dei migranti e delle difficoltà di chi si trova a dover lasciare il proprio paese (come aveva già fatto in Tangled Up in Blue e in Sta per piovere) realizzando con Europa un film immersivo, che fa tesoro della sua esperienza con il cinema in Virtual Reality, realizzato nel film No Borders, interpretato da Elio Germano, vincitore del Premio MigrArti 2016 al festival di Venezia.

“La Bulgaria – ha dichiarato Rashid – è il paese in cui mio padre si è recato, quando è scappato dall’Iraq nel 1978 alla volta dell’Europa. Sebbene il suo viaggio sia stato diverso da quello che intraprende il protagonista del film, in qualche modo mi è sembrato ancora più giusto raccontare questa storia. Abbiamo effettuato sopralluoghi in Bulgaria, andando anche a visitare la foresta teatro della storia: lì abbiamo riscontrato la veridicità di quanto sarebbe stato rappresentato sullo schermo. Sono emersi i lati più oscuri e raccapriccianti della questione migratoria, poi integrati nelle successive stesure della sceneggiatura, che ho scritto con Sonia Giannetto, la cui collaborazione è stata importante anche per la concezione del suono, sceneggiato in modo tale da avere una valenza narrativa. L’intera storia e il lavoro della macchina da presa in Europa sono focalizzati sul protagonista, con l’idea che la macchina da presa potesse ‘respirare’ con lui”.

Tappeto rosso al festival di Cannes anche per Alice Rohrwacher, regista toscana di nascita, celebre a livello internazionale e già vincitrice a Cannes del Grand Prix speciale della Giuria nel 2014 con il suo Le Meraviglie e del Prix du scénario nel 2018 per Lazzaro Felice, che presenta, il 12 luglio, il documentario Futura. Firmato insieme ai registi Francesco Munzi e Pietro Marcello, il film va ad indagare sull’Italia di oggi, grazie al racconto, a favore di telefamera, di ragazze e ragazzi, tra i 15 e i 20 anni, che parlano dei propri sogni, paure, aspettative, progetti.

Da segnalare inoltre che il giovane di Poggibonsi Francesco Rossi – già presente a Cannes nel 2019 come aiuto-regista di Danielle Arbid per il film Passion Simple – ha realizzato il cortometraggio La stanza più fredda, prodotto dalla sua casa di produzione, Filmarea, che sarà in mostra allo Short Film Corner di Cannes martedì 13 luglio.

“Siamo orgogliosi dei tanti talenti toscani che quest’anno sono stati selezionati a Cannes, uno dei più prestigiosi festival internazionali del cinema” – afferma il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani –. “Oltre alla consolidata vocazione cinematografica della Toscana, che ha una lunga tradizione, fin dal cinema delle origini, è motivo di soddisfazione poter vedere dei risultati così importanti, in relazione a film sostenuti dalla Regione, che con le sue politiche culturali offre strumenti di sostegno e valorizzazione ai talenti che scelgono la regione come set, come nel caso del film di Haider Rashid. Alla presenza di registi di fama internazionale, come Paul Verhoeven e la toscana Alice Rohrwacher, si aggiunge quella di giovanissimi esordienti, come Francesco Rossi, una delle promesse del cinema che verrà”.

La Toscana si conferma terra d’elezione del cinema: per i talenti che esprime, per i film che accoglie, per le sue location che non smettono di attrarre i registi italiani e internazionali, accolti, sul territorio, dal lavoro di Toscana Film Commission“, afferma il presidente di Fondazione Sistema Toscana, Iacopo Di Passio. “Un risultato, quello di Cannes74, che incoraggia la Fondazione Sistema Toscana, con la sua Area Cinema, a proseguire nel percorso intrapreso, per lo sviluppo del cinema nella nostra regione”.

Quest’anno il festival di Cannes – sottolinea il direttore di Fondazione Sistema Toscana, Francesco Palumbo – nonostante tutte le difficoltà affrontate a causa della pandemia e in un periodo simbolico di ripartenza del cinema, ha selezionato una serie di titoli, dai film di fiction, ai documentari, ai corti, che ben rappresentano la varietà di linguaggi e formati che la Toscana è in grado di ospitare: un forte indicatore dello sviluppo culturale e dell’impresa creativa che la Toscana può esprimere e del forte richiamo turistico che esso può generare”.

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