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Ictus, 1 milione e 173 mila euro per software e macchinari. In Toscana mortalità più bassa della media nazionale

Il finanziamento regionale sarà destinato ad adeguare dotazioni e tecnologie in ambito preospedaliero e ospedaliero. L’assessore Bezzini: “La prevenzione è fondamentale, altrettanto importante strutture e percorsi specificamente attrezzati per affrontare questa sindrome”

Simone Bezzini

La giunta regionale ha approvato le linee di indirizzo per le reti cliniche tempo-dipendenti, nella fattispecie per la rete ictus. In tre anni saranno investiti oltre un milione e 173 mila euro per adeguare dotazioni e tecnologie in ambito preospedaliero e ospedaliero, sulla base delle indicazioni arrivate dal gruppo tecnico di lavoro della rete .

Si chiamano reti ‘tempo-dipendenti’ perché il tempo, nell’affrontare certe patologie e situazioni cliniche, è un fattore determinante, accanto ad un’organizzazione che riduca la variabilità dei comportamenti, li uniformi trasferendo in buone pratiche le evidenze scientifiche e garantisca equità di accesso alle cure. “La rete – commenta l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini serve ad assicurare una presa in carico del paziente nei tempi giusti e nel luogo di cura più appropriato rispetto ad una sindrome, come l’ictus, che rappresenta la principale causa di disabilità permanente tra gli adulti ed anziani e la terza causa di morte nella popolazione”. “L’ictus – prosegue – genera enormi costi sanitari e sociali e richiede per questo un percorso assistenziale integrato e complesso che deve adeguarsi alla continua evoluzione scientifica”. Il lavoro fatto in questi anni va in questa direzione.

Del milione e 173 mila euro stanziato ora dalla giunta toscana, 350 mila euro saranno destinati a spese in conto capitale, tutte relative al 2022: serviranno ad un upgrade delle Tac a 64 strati ma anche a potenziare la telemedicina. Altri 823.500 euro, ripartiti in tre anni (dal 2022 al 2024) saranno per le spese correnti, ovvero destinate all’acquisto di licenze annuali di software ma anche alla riorganizzazione del flusso dei dati per migliorare ad esempio la preallerta dei pronto soccorso: tutti interventi che mirano ad accorciare tempi di diagnosi ed intervento.

Delle spese in conto capitale 140 mila euro saranno a vantaggio dell’Asl Toscana Centro, 70 mila della Nord Ovest, ancora 70 mila per la Sud Est e altrettanti all’azienda ospedaliera universitaria pisana. Sul fronte delle spese correnti, la ripartizione annuale sarà di 91.500 euro per l’Asl Nord Ovest e la Sud Est, 61 mila euro per la Toscana Centro e 30.500 per l’azienda universitaria pisana.

Numeri ed eccellenze

Nel 2021 in Toscana sono stati registrati 7311 casi di ictus, di cui 5244 ischemici: gli altri sono originati da emorragie. Nel 2019 erano stati 7549 gli ictus in Toscana e di questi 5516 quelli ischemici.

Cambiare stile di vita può ridurre il rischio, che cresce invece nei casi di obesità od ipertensione, tra chi fa uso di fumo e droghe od è affetto da diabete e fibrillazione atriale . “L’ictus si combatte certamente anche con la prevenzione – spiega l’assessore – , facendo esercizio fisico o seguendo una dieta equilibrata, tenendo sotto controllo il diabete, il colesterolo, la depressione e lo stress ad esempio. Ma è altrettanto evidente che un peso importante l’hanno strutture e percorsi specificamente attrezzati per affrontare questa sindrome. In Toscana ci sono, li abbiamo mantenuti in attività anche durante la pandemia e ora vogliamo ulteriormente potenziarli” . “Ma i risultati degli investimenti fatti in questi anni – conclude – già si vedono”.

In Toscana la mortalità a trenta giorni da ictus ischemico è infatti del 6,94 per cento: assai più bassa rispetto all’11,12 per cento della media nazionale o alla forbice tra il 10 e il 25 per cento che oscilla in più studi a livello mondiale. In Toscana su 1214 ricoveri ospedalieri in un anno vuol dire cinquanta morti risparmiate rispetto alla media nazionale.

Si tratta di un risultato di eccellenza – commenta l’assessore Bezzini – che testimonia le buone cure ospedaliere e le buone cure territoriali e riabilitative presenti”. Tre ospedali dell’Asl Centro – Prato, Pistoia e Santa Maria Nuova a Firenze – hanno ricevuto nel 2022 il premio “diamante” da Angels, organizzazione che ha come obiettivo la formazione degli operatori per migliorare il trattamento dell’ictus. Il premio è legato all’eccellenza e al miglioramento continuo delle cure. Un quarto ospedale, Santa Maria Annunziata a Firenze, ha ricevuto il premio “oro”. “Contiamo – conclude Bezzini – venti ospedali in tutta la Toscana attrezzati per far fronte ai casi di ictus con squadre di medici e sanitari esperti e ben coordinati (lo stroke team) e tre ospedali universitari,  Careggi a Firenze,  Aoup a Pisa e Aous a Siena,  in grado di effettuare trattamenti di neuroradiologia interventistica”.

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