Made in Toscana/

Il futuro del cementificio Testi è green. Firmato il protocollo d’intesa per la riconversione dell’area

Senso di responsabilità e collaborazione, interesse per le sorti di lavoratrici e lavoratori, garanzie di buona occupazione, riconversione e riqualificazione del sito sono al centro dell’accordo siglato

protocollo-testi

Esiste un metodo alternativo a quello di GKN, nessuno può impedire ad una azienda di chiudere ma questa deve farsi cariche di una responsabilità sociale e d’impresa così da non lasciare che i costi di questa scelta rimangano a carico delle lavoratrici e lavoratori del territorio” così il consigliere per il lavoro e le crisi aziendali del presidente Giani, Valerio Fabiani, ha presentato la firma del protocollo per la riconversione e la riqualificazione dell’area di Testi Cementi nei comuni di Greve in Chianti e San Casciano Val di Pesa.

Il protocollo, siglato dal presidente Eugenio Giani, dai sindaci dei due Comuni coinvolti e dai rappresentanti dell’azienda Buzzi Unicem, proprietaria del cementificio, è frutto di un percorso di confronto fra le parti, non privo, soprattutto all’inizio, di scontri, che porterà alla riconversione industriale e alla trasformazione dell’area di Testi in un polo produttivo per la bio-economia e per l’economia circolare, offrendo così una risposta alle sempre più richieste domande verso la transizione ecologica e alle sfide del PNRR.

Ci troviamo a vivere vertenze drammatiche in Toscana – ha detto nel suo intervento il presidente Giani -, mi riferisco in particolare alla Gkn, ma non soltanto. In questo caso invece, dopo un inizio difficile, con la proprietà decisa a chiudere gli impianti, abbiamo ricevuto dalla stessa massima disponibilità e partecipazione per siglare, insieme a organizzazioni sindacali e Comuni interessati, un protocollo d’intesa per la riconversione industriale del sito. Assecondando così un processo di economia circolare e di trasformazione ecologica che permetterà ad altri soggetti, dopo la realizzazione di uno studio di fattibilità, di aprire nuove attività e garantire occupazione e nuove prospettive di lavoro. Una strada che deve servire da esempio per la risoluzione di crisi aziendali in Toscana”.

Con la firma del protocollo si apre ora una nuova fase, il consorzio Re-cord, di cui fa parte anche l’Università di Firenze, si occuperà di stilare uno studio di fattibilità, della durata di 6-9 mesi, provando ad immaginare da un punto di vista tecnico-scientifico il futuro dell’area e dare così una nuova vita a questo sito in modo da conservare il profilo industriale ma che sia il più compatibile possibile con il territorio del Chianti in cui è inserito. Percorso che dovrà poi tenere conto del futuro occupazionale della forza lavoro presente oltre che dare la possibilità di creare nuove occupazioni.

Nasce così un nuovo metodo di lavoro che con una modalità innovativa mira a tradurre un problema occupazionale in una opportunità per attrarre nuovi investitori, grazie ad una presa di responsabilità delle istituzioni e dell’azienda che è stata stimolata, in questo anno, dal presidio dei lavoratori e delle lavoratrici davanti ai cancelli della gabbrica.

Soddisfatti i sindaci dei due Comuni su cui insiste il cementificio. “Riteniamo – hanno detto i sindaci di Greve in Chianti, Paolo Sottani, e San Casciano Val di Pesa, Roberto Ciappiche il sito di Testi rivesta un ruolo strategico, di respiro regionale e nazionale, ai fini dello sviluppo sostenibile, della tutela occupazionale e delle possibili relazioni da intessere con il mondo economico-produttivo territoriale. La forza di questa complessa operazione risiede nell’aver costruito una rete di forze e sinergie pubblico-private, grazie al sostegno e alla partecipazione attiva della Regione, per la quale ringraziamo il presidente Giani, Fabiani e Tedeschi. Un’alleanza preziosa che, dialogando e confrontandosi costantemente, ha individuato con la società Buzzi Unicem un percorso comune per la riqualificazione ambientale e produttiva del sito. L’obiettivo condiviso è continuare a lavorare insieme non solo per mantenere vitale e competitiva quest’area del Chianti, ma renderla un polo produttivo per l’economia circolare in grado di progettare, investire, garantire sostenibilità e salvaguardare i livelli occupazionali del nostro territorio. Con la firma ci impegniamo dunque ad agevolare e stimolare attività che creino connessioni con gli attori economici del Chianti fiorentino e senese, al fine di individuare possibili partnership sia industriali che commerciali, riferite ai processi che potrebbero essere inseriti nell’area. Auspichiamo – hanno concluso – che le attività che potranno insediarsi dopo la riqualificazione dell’area siano pienamente compatibili con il territorio”.

Crediamo – ha infine spiegato Emanuela Guccione, direttore della comunicazione di Buzzi Unicem Spache la firma sia la testimonianza di come tutte le parti coinvolte abbiano agito con senso di responsabilità. Un incontro tra pubblico e privato nel quale le parti hanno saputo interagire positivamente a beneficio delle persone della collettività e del territorio. È un modus operandi che appartiene a Buzzi Unicem, che si riconosce in una politica che fondata su valori che prediligono il dialogo e la tutela del territorio e di chi lo vive. Ci impegniamo a collaborare con tutti i soggetti interessati alla riconversione industriale e alla riqualificazione ambientale del sito perchè vogliamo contribuire al rilancio dell’area, nella consapevolezza del valore del contesto ambientale. Grazie al percorso fatto tutti insieme è stato attivato il Consorzio Re-cord, individuato come partner qualificato per avviare lo studio di fattibilità per la riqualificazione dell’area”.

Gli impegni della Regione

La Regione si impegna ad accompagnare il processo di riconversione “ad impieghi coerenti con le vocazione del territorio”. Un Comitato di indirizzo presso la presidenza coordinerà le azioni per assicurare la collaborazione di altri enti pubblici e delle parti sociali (organizzazioni sindacali, associazioni di categoria etc). A tutela dei livelli occupazionali dell’area, la Regione s’impegna a favorire e sostenere il processo di riqualificazione personale e delle competenze della manodopera impiegata presso Testi e a favorire la collaborazione dell’azienda con altri eventuali soggetti interessati alla riconversione industriale e alla riqualificazione ambientale. Inoltre, la Regione informerà l’azienda, e altri eventualmente interessati, sulle eventuali opportunità e gli strumenti regionali, nazionali ed europei di sostegno alle imprese e ai processi di riconversione.

Gli impegni dell’azienda

L’azienda s’impegna a sostenere fattivamente l’analisi preliminare del sito e della situazione territoriale esistente per la successiva azione di ‘scouting’ per individuare filiere e processi che si possano integrare nell’area di Testi e più in generale nel tessuto economico, sociale e ambientale nell’ambito territoriale. L’azienda s’impegna a studiare, con il contributo delle parti dell’accordo, ipotesi di riqualificazione e reindirizzo dell’area verso nuove iniziative d’impresa in particolare nell’ambito della bioeconomia e dell’economia circolare, “settori trainanti della futura transizione ecologica e ricompresi tra le priorità strategiche del Pnrr”.

Gli impegni dei Comuni

Si impegneranno a favorire e facilitare attività di confronto e “condivisione costruttiva” con gli attori economici del Chianti fiorentino e senese, anche per individuare possibili partnership sia industriali che commerciali riferite ai processi che potrebbero essere inseriti nell’area.

I più popolari su intoscana