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Il progetto Uffizi diffusi “sbarca” all’Isola d’Elba: in arrivo anche una legge regionale

Sopralluogo a Forte Falcone. A maggio aprirà una mostra a tema napoleonico con opere delle Gallerie nel bicentenario della morte di Bonaparte

Forte Falcone, Isola d’Elba - © Baliate Dorin

Sì è tenuto stamattina il sopralluogo del presidente della Regione Eugenio Giani e del direttore degli Uffizi Eike Schmidt a Portoferraio sull’Isola d’Elba per verificare se Forte Falcone potrà in futuro diventare una delle sedi degli “Uffizi Diffusi”.  Il progetto porterà i capolavori contenuti nei depositi del Polo museale fiorentino in varie sedi nel territorio toscano per essere ammirati da più persone possibili e diventare così patrimonio di tutti i toscani. La fortezza fu fatta costruire da Cosimo I De Medici quando fortificò l’attuale Portoferraio e la battezzò Cosmopoli. 

“Il progetto ‘Uffizi diffusi’ non poteva non toccare Portoferraio, città che lo stesso Cosimo I aveva scelto come presidio del Granducato di Toscana nell’Arcipelago – ha dichiarato Eugenio GianiForte Falcone potrà essere un eccellente scrigno per una serie di opere strettamente legate ai temi che si intrecciano con la storia dell’Elba e dell’Arcipelago, ad esempio tutte le opere che si riferiscono alla vita e all’opera di Napoleone Bonaparte, del quale quest’anno ricorrono i 200 anni dalla morte”. 

“Gli Uffizi vantano una tale ricchezza di opere d’arte che alcune di esse fino ad oggi sono state esposte solo in occasione di eventi o mostre temporanee – ha precisato Giani – mentre grazie a questo progetto la galleria potrebbe espandersi sull’intero territorio regionale e valorizzare il rapporto tra l’arte, la storia ed il territorio riservando a ciascuna area le opere ad essa più strettamente legate. Penso ai temi napoleonici per l’Elba, alle opere del primo periodo mediceo per la villa di Careggi, all’art decò per Montecatini”.

Eike Schmidt e Eugenio Giani all’isola d’Elba

Una legge dalla Regione Toscana per gli Uffizi Diffusi

“La Regione Toscana sta lavorando ad una legge per sostenere questo progettoha concluso il presidente Giani – Sono molte le sedi che si stanno candidando per ospitare questi ‘Uffizi diffusi’  Eike Schmidt dovrà effettuare una selezione, ma noi come Regione vogliamo accogliere questo interesse e faremo una legge proprio sugli Uffizi in Toscana,  una legge in linea anche con la volontà espressa anche dal ministro alla cultura Dario Franceschini, che concorda sulla necessità di togliere le opere dai depositi dei musei ed trovare grazie ad esse nuovi modi di valorizzare il territorio”.

“Entusiasmo” per l’annuncio effettuato dal presidente Giani sulla legge regionale dedicata agli Uffizi diffusi è stato espresso dal direttore delle Gallerie Eike Schmidt. “Sarò molto felice se questo nostro progetto potrà avere un suo proprio quadro normativo e di finanziamento – ha detto – sarebbe il coronamento e la concretizzazione definitiva di un’operazione che sapevamo fin da subito possedere la capacità di dare risposte e rilancio culturale ai territori toscani.”

Manifattura di Sèvres, Napoleone Bonaparte, 1811, dipinto su porcellana da Jean Georget da un ritratto di François Gérard, Firenze, Museo delle Porcellane

La mostra dedicata a Napoleone Bonaparte

“L’idea è di organizzare una esposizione temporanea con nostre opere a tema napoleonico, in vista del 5 maggio, dato che quest’anno ricorre il bicentenario della morte di Bonaparte, ha detto Schmidt – e questi spazi sono idonei ad accoglierla. Ma non vogliamo fermarci qui con le iniziative culturali degli Uffizi diffusi: è necessario andare oltre ed è quello che faremo”.

“In questo sopralluogo congiunto – ha poi proseguito Schmidt – a me fa piacere che diversi campanili e tutti i colori politici lavorano insieme perché ciò che stiamo facendo lo facciamo per tutta la Toscana, per tutta l’Italia, e per l’umanità intera, perché qui abbiamo beni culturali che, possiamo dirlo, sono di importanza mondiale”.

Sul tema degli Uffizi diffusi, ha infine ricordato il direttore, “Cerchiamo di portare sul territorio la grande quantità di opere che abbiamo in deposito, è giusto riportarle dove possono raccontare i singoli capitoli di una grande storia, la storia culturale della Toscana”.

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