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Il sogno d’amore di Romeo e Giulietta per la prima volta al Maggio Musicale Fiorentino

Mercoledì 27 aprile si terrà la prima dell’opera di Charles Gounod mai eseguita a Firenze, le repliche saranno il 3, 5 e 10 maggio alle ore 20 e l’8 maggio alle 15:30

L’eterna storia di amore e morte di Romeo e Giulietta torna sul palco del Maggio Musicale Fiorentino con un’opera mai rappresentata prima d’ora.

Si tratta di “Roméo et Juliette” di Charles Gounod che vedrà il maestro Henrik Nánási alla guida del coro e dell’orchestra del Maggio, mentre sul podio della sala il maestro Zubin Mehta.

La prima recita del 27 aprile segna il 155esimo “compleanno” dell’opera, andata in scena la prima volta il 27 aprile 1867 al Théâtre Lyrique di Parigi.

La regia di questa nuova produzione è di Frederic Wake-Walker che porta con sé quasi tutto lo staff creativo che è stato apprezzato per Adriana Lecouvreur, le scene sono di Polina Liefers, i costumi di Julia Katharina Berndt, le coreografie di Anna Olkhovaya.

Il maestro Henrik Nánási, “di casa” nei più importanti teatri del mondo, è al suo debutto operistico al Maggio: “È sempre un grande piacere e onore per me tornare al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, questa volta al prestigioso Festival del Maggio, e dirigere con il coro, questa meravigliosa orchestra dopo due concerti sinfonici ora in una nuova produzione operistica”.

Il maestro ha poi proseguito analizzando il lavoro di Gounod: “Insieme ai nostri meravigliosi membri del cast e al coro, vogliamo avvicinare al pubblico la diversità della musica di Gounod: egli era un maestro del suo mestiere. Non solo aveva un perfetto senso della corretta strumentazione, ma era anche un grande esperto dell’equilibrio. In Romeo et Juliette mostra l’intimità shakespeariana dei giovani innamorati così come l’aspra lotta tra le due famiglie”.

Soffermandosi sulla particolarità di questa produzione, il regista Frederic Wake-Walker ha sottolineato non solo il lato amoroso della vicenda shakespeariana, ma anche e soprattutto quello tragico: “Romeo e Giulietta non è solo una storia d’amore, è una storia di morte: due giovani desiderano lasciare questo mondo alle spalle, fuggire dalla società e dalle loro famiglie. La morte rappresenta non solo l’inevitabile conseguenza dell’amore giovanile, ma l’unica via d’uscita da un mondo tormentato dall’odio e dall’amarezza”.

Roméo et Juliette © Michele Monasta-Maggio Musicale Fiorentino 

I protagonisti dell’Opera

Juan Diego Flórez è Roméo: fra i più celebri, talentuosi e acclamati tenori degli ultimi anni, è fra i protagonisti assoluti della scena musicale internazionale e torna al Maggio dopo il concerto straordinario tenuto al maggio il 30 settembre 2020 con la direzione del maestro Carlo Rizzi.

“Sono molto contento di essere a Firenze – ha detto il tenore – dove a parte il recente concerto, non cantavo in un’opera dal 1998, quando mi esibii in Le Comte Ory di Rossini, al Teatro della Pergola. Sono assolutamente contento del team fantastico di questa produzione, e sono altrettanto contento di poter rifare quest’opera che ho già affrontato più volte sia in Perù che in Europa. Il ruolo di Roméo è davvero molto bello, sono anche molto soddisfatto di aver trovato un direttore come Henrik Nánási e un regista come Frederic Wake-Walker. Sono inoltre felice di ritrovare Valentina Naforniță, con la quale ho già lavorato in una produzione del Don Pasquale a Vienna e del Werther a Parigi”.

Valentina Naforniță è al suo debutto assoluto nel ruolo di Juliette: “Innanzitutto sono molto felice di essere tornata a Firenze. È così bello e stimolante essere qui e lavorare alla mia prima Juliette. Non c’è posto migliore e cast migliore per fare questo e cantare di nuovo insieme a Juan Diego Florez mi porta bei ricordi e non vedo l’ora di mostrare al pubblico il nostro spettacolo, questa storia d’amore tra due persone giovani e appassionate. Amo Juliette, è molto giovane e fragile ma allo stesso tempo forte, indipendente e una donna che non gioca secondo le regole.”

Alessio Arduini è al suo debutto come Mercutio, il ruolo di Stéphano vede invece due interpreti Vasilisa Berzhanskaya e Maria Bakarova, mentre Evgeny Stavinsky interpreta Frère Laurent.

Completano la compagnia di canto Francesco Milanese nel ruolo di Capulet e ben quattro artisti dell’Accademia del Maggio Fiorentino: Xenia Tziuovaras come Gertrude, Francesco Samuele Venuti come Pâris, Eduardo Martinez come Grégorio e Lulama Taifasi come Benvolio; completa il cast un altro talento formatosi all’Accademia: Adriano Gramigni nel ruolo de Le duc de Vérone.

Roméo et Juliette © Michele Monasta-Maggio Musicale Fiorentino

Roméo et Juliette di Charles Gounod

Il progetto di realizzare un’opera su Romeo e Giulietta di Shakespeare accompagnò Charles Gounod fin da giovane e per oltre un ventennio.

Nel 1865, nel pieno della maturità stilistica, il compositore ritornò sul dramma shakespeariano affidando la stesura del libretto a Jules Barbier e Michel Carrè, fidati collaboratori già autori del Faust.

Due anni dopo, il 27 aprile 1867 Roméo et Juliette debuttò al Théâtre Lyrique di Parigi ottenendo immediato successo.

Articolato in cinque atti in cui si alternano dialoghi parlati e numeri chiusi – secondo il modello dell’opéra-comique – Roméo et Juliette presenta alcune differenze sostanziali rispetto alla fonte originaria, quali l’aggiunta del personaggio di Stéphano, paggio di Roméo interpretato en travesti da una voce femminile, e la scena del risveglio di Juliette alla fine dell’opera, che consente un ultimo straziante duetto con l’amato morente.

Ma ciò che più risalta nell’impianto generale dell’opera è l’assoluta supremazia del tema d’amore sul tema della rivalità tra famiglie, che nella fonte shakespeariana è invece elemento di pari importanza.

Un’altra particolarità dell’opera di Gounod è inserimento della “Danse Bohemienne” che permette di rappresentare il momento in cui Juliette prende il veleno senza ostacolare troppo il flusso drammatico eseguendo un balletto di 18 minuti.

Anna Olkhovaya, che cura le coreografie, ha sottolineato l’importanza della Danse Bohemienne: “È un crescendo dove ballerini viaggiano nei vari stili di danza: classica, come per esempio nell’ouverture e prologo essendo i doppi di Romèo e di Juliette, contemporanea, momenti di défilé, le danze di carattere, ma sempre adattati all’idea di rappresentare gli esseri sovrannaturali, gli spiriti dell’equipage de la Reine Mab. Sono loro che mantengono ancora più viva la connessione d’amore tra Roméo e Juliette attraverso la magica ragnatela che preparano nell’arco dell’opera.”

Romeo e Giulietta

 

 

 

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