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Il supercomputer di Enea contro il Covid-19: studia farmaci e vaccini

Cresco6 è già a disposizione di un gruppo di ricerca dell’Università di Firenze che lavora al meccanismo di replicazione del Coronavirus

Il supercomputer di Enea – l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie – sarà messo a disposizione della ricerca su farmaci e vaccini contro il Coronavirus. È uno dei supercomputer più potenti d’Italia, in grado di eseguire fino a 1,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche al secondo, si chiama Cresco6 e si trova presso il centro dell’Enea a Portici, vicino Napoli. “Crediamo che il supercomputer possa dare un contributo vitale in questo momento così cruciale per il nostro Paese per la ricerca di farmaci, vaccini e l’elaborazione di dati”, rileva il presidente dell’Enea, Federico Testa.

Ad oggi, prosegue Testa, il supercomputer è già a disposizione del gruppo di ricerca dell’Università di Firenze coordinato da Piero Procacci, che sta lavorando a un processo per bloccare alla radice il meccanismo di replicazione del coronavirus SarsCoV.

CRESCO6 supercomputer

Il supercomputer Cresco6 è la seconda infrastruttura di calcolo per ordine di importanza in ambito pubblico in Italia, dopo quella del consorzio interuniversitario Cineca.
Dal 2018 è nella classifica dei primi 500 supercomputer grazie al raddoppio della sua potenza arrivata a 1,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche al secondo (1.4 PetaFlops). Grazie a queste capacità, il supercomputer dell’Enea è in grado di aiutare la ricerca su farmaci e vaccini mirati contro il nuovo Coronavirus fornendo in poche ore una previsione affidabile della loro efficacia, sulla base di simulazioni eseguite su migliaia di processori in parallelo.

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