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Infrastrutture idriche, arrivano in Toscana i 57 milioni del Pnrr

Un lavoro di squadra fra la Regione, le tre Autorità di bacino distrettuale e l’Autorità idrica toscana per la realizzazione di 19 interventi

Impianto Publiacqua di San Colombano. Foto di Andrea Barghi

Oltre 57 milioni di euro dal Pnrr per le infrastrutture idriche del territorio toscano. Si tratta di 19 interventi finanziati: 11 riceveranno un finanziamento di oltre il 90 per cento e 5 del 100 per cento. Agli altri interventi andranno risorse per coprire dal 20 al 75 per cento delle spese. Un lavoro di squadra fra la Regione, le tre Autorità di bacino distrettuale e l’Autorità idrica toscana, che, a fronte di un fabbisogno di 80 milioni, è riuscita ad ottenerne 57 milioni per la Toscana.

Tutte le opere sono state presentate dal presidente Eugenio Giani, insieme all’assessora all’ambiente Monia Monni e ai rappresentanti delle tre autorità di bacino distrettuale (Massimo Lucchesi per l’Appennino settentrionale, Erasmo d’Angelis per quello centrale e Meuccio Berselli Fiume Po) e il direttore generale dell’Autorità idrica Toscana Alessandro Mazzei. Le risorse saranno assegnate dal Ministero delle Infrastrutture direttamente agli enti attuatori, cui vengono affidati gli adempimenti per la realizzazione degli interventi, in rapporto con il Ministero, che è titolare anche del monitoraggio sullo stato di attuazione degli interventi.

L’acqua – ha detto Eugenio Gianiè una risorsa strategica vitale, la tutela e la corretta gestione del sistema idrico è parte importante del Pnrr, ed è centrale nel quadro della transizione ecologica. Oggi possiamo fare affidamento su queste consistenti risorse che daranno alla Toscana la possibilità di rafforzare, migliorare, modernizzare le proprie infrastrutture. Penso agli acquedotti, alle dighe, alle reti idriche più fragili, agli invasi. Il Pnrr ci mette nelle condizioni, a patto di rispettarne i tempi, di avere strutture sicure, compatibili con l’ambiente e il paesaggio, contribuendo a migliorare anche quelle disomogeneità fra territori, dovute a differenze di clima, per cui abbiamo zone con molta acqua e altre più carenti ad esempio a sud”.

Gli investimenti del Pnrr hanno un ruolo strategico per le partite future che la Toscana è chiamata a giocare.

Monia Monni

Si tratta di risorse importanti e fondamentali – spiega l’assessora Monni che non servono a sostenere uno sviluppo generico, ma la transizione verso un modello più sostenibile. La Toscana ha una situazione molto particolare data da una forte disomogeneità fra aeree che hanno grande presenza di acqua come gli Appennini e altre che ne soffrono la mancanza come la Costa e il sud della Toscana. C’è anche disomogeneità nella distribuzione temporale: ci sono periodi di altissima presenza di acqua e altri di siccità. Tutto questo è regolato da un sistema di opere che ci consente di stoccare la risorsa, trattenerla e poterla trasferire là dove c’è bisogno riducendo anche gli sprechi. Con le autorità di distretto e l’Ait, abbiamo fatto una cabina di regia e abbiamo partecipato al bando con un fabbisogno di 80milioni di opere dichiarandoci disponibili a cofinanziare con la tariffa una parte degli interventi. Sono state accolte tutte le nostre proposte e sono stati assegnati oltre 57 milioni, una cifra importante che coprirà la realizzazione di tanti interventi fondamentali per il territorio toscano: acquedotti, qualche invaso, e interventi sulle perdite distribuiti su tutto il territorio regionale per rendere la regione più sicura sul piano dell’approvvigionamento idrico”.

In questo contesto delineato dall’assessora Monni è evidente che la linea di intervento del decreto sia finalizzata all’incremento della sicurezza dell’approvvigionamento idrico e della resilienza dell’infrastruttura idrica attraverso la realizzazione di interventi in infrastrutture primarie per garantire certezza dell’approvvigionamento, anche in importanti aree urbane, il miglioramento e il potenziamento delle reti e la capacità di trasporto della risorsa in un contesto di adattamento ai cambiamenti climatici.

Per Erasmo D’Angelis si tratta “di lavori importanti, a partire da diga Montedoglio per portare acqua verso centri abiti e zone agricole. Dobbiamo correre – spiega – perché il Pnrr è una grandissima opportunità, a patto di fare cantieri in meno di sei anni. La Toscana è una delle Regioni di punta che può farlo”.

Fin dal 2017 – sottolinea Massimo Lucchesi segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale- abbiamo preso parte all’istruttoria del Piano nazionale invasi operando su due sezioni: invasi e grandi adduttrici da un lato e acquedotti dall’altro. Un lavoro che, con l’ingresso dei finanziamenti Pnrr, è stato fondamentale per selezionare gli interventi oggetto di circa 53 milioni di euro di finanziamenti. Il Piano Nazionale Invasi, redatto come detto in collaborazione con Regione Toscana e Ait è stato infatti alla base di questo risultato, testimoniando il valore strategico di quanto fatto”.

Il piano degli interventi

Nel dettaglio i soggetti attuatori e la cifra degli interventi: Ente Acque Umbro Toscano, 3,85 milioni di euro; Comune di Cortona, 2milioni di euro (Consolidamento corpo diga Cerventosa); Comune di Vernio, 2,2milioni di euro (Manutenzione straordinaria dell’Invaso Fiorenzo, un’opera che nel corso degli anni ha assunto funzioni ulteriori ai profili turistici e paesaggistici, ricoprendo funzioni antincendio e idraulici, dato che la traversa ha modificato permanentemente l’assetto dell’alveo del torrente Setta); Acquedotti del Fiora, due interventi per circa 7,8 milioni; Nuove Acque spa, 5,6 milioni; Publiacqua, quattro interventi per circa 9 milioni di euro; Acque spa, tre interventi in provincia di Siena per circa 8,32 milioni; Asa spa, due interventi per circa 7,04 milioni di euro in provincia di Livorno; Gaia spa tre interventi in provincia di Lucca e Massa per circa 8,9 milioni di euro; Geal spa un intervento per circa 2,5 milioni di euro.

Le opere previste dal Pnrr – spiega ancora Alessandro Mazzeidanno il senso della forte credibilità del sistema toscano del servizio idrico integrato. Gli interventi previsti, che i Gestori sono in grado di realizzare nella tempistica stabilità dal Piano, sono già in fase di progettazione, mentre alcuni sono già stati avviati. Grazie al lavoro sinergico fra Regione, Autorità Idrica Toscana, Autorità di bacino distrettuale e Gestori, una parte delle opere del Pnrr sono già state poste a finanziamento dal Piano, e grazie anche al fatto che le stesse siano in buona parte già programmate e cofinanziate dalla tariffa del servizio idrico (per circa 30 milioni di euro su oltre 80 milioni), dà la misura di quanto il sistema toscano del servizio idrico integrato possa garantirne l’attuazione”.

Per il nostro distretto – conclude Meuccio Bersellirisulta finanziato il progetto di manutenzione straordinaria del Lago Fiorenzo, nel comune di Vernio proposto dal Consorzio di Bonifica Renana”.

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