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© Alessio Pizzicannella

Musica /L'INTERVISTA

Negrita, 25 anni di rock selvatico e amore per la loro Arezzo

Rotolando verso Sud si torna sempre ad Arezzo. E’ la storia dei Negrita che stanotte festeggiano i loro primi 25 anni di musica insieme con un concerto evento all’Anfiteatro romano, tanti ospiti a sorpresa e il ritorno sulle scene del mitico format di storytelling musicale MTV Unplugged

Venticinque anni di Negrita, anzi quasi trenta, dal lontano 1991 anno delle prime schitarrate in uno scantinato di Capolona, paesino in provincia di Arezzo. Erano gli “Inudibili” oggi sono gli irriducibili Paolo “Pau” Bruni, Cesare “Mac” Petricich, Enrico “Drigo” Salvi, per tutti i Negrita. Amici da una vita, legati dalla musica e da una passione rara. Nati, cresciuti e ostinatamente rimasti fedeli alla loro Arezzo, senza tradire la loro natura selvatica, “Rotolando verso Sud” sempre in viaggio tra musica, scoperta e ricerca tra Sudamerica, Cina, Stati Uniti e Canada.

Oggi fanno tappa ad Arezzo e fissano una pietra miliare della loro personalissima storia con un concerto evento sold-out all’Anfiteatro romano. La festa per i loro 25 anni di musica che vede in prima fila anche MTV che per l’occasione ha rispolverato lo storico format degli anni ’90 “MTV Unplugged” che riparte stanotte proprio dall’Italia, proprio dai Negrita.

Negrita all’Anfiteatro romano di Arezzo. Anteprima del Concerto per i 25 anni

 

Noi di Intoscana.it li abbiamo incontrati tra una prova e l’altra prima del concerto per un’intervista a tre voci, non poteva essere altrimenti.

Ciao ragazzi, oggi festeggiamo un compleanno importante con una serata più unica che rara per Arezzo. Insieme a voi sul palco ci saranno tanti ospiti ancora segreti e 25 anni di storia del rock da raccontare. Cosa dobbiamo aspettarci?
(Drigo) Preparatevi a una vera festa. Preparatevi a ballare e cantare con noi. Non mancheranno le sorprese e non possiamo davvero dire di più. Uno show particolare come questo la città non l’ha mai visto. Un mix tra intimo acustico e rock elettrico con una scenografia tutta nuova che non abbiamo mai portato in tour prima d’ora. Due ore e mezza di musica e sul palco i nostri migliori amici di una vita. Insieme a fare musica in passato come oggi.

Ci sarà anche MTV per registrare la prima nuova puntata del ritorno dello storico “MTV Unplugged”, come è nata questa sinergia? 

(Pau) MTV ha scelto noi e noi abbiamo scelto Arezzo.

Era tutto già in programma nel 2020 ma la pandemia ha fermato tutto. È il ritorno di un format che ha fatto la storia della cultura musicale degli anni ’90 influenzando generazioni di musicisti e tutto il pubblico, raccontando la parte più autentica di chi vive di musica. Siamo felici che MTV abbia scelto l’Italia e noi per il nuovo Unplugged e festeggiare insieme questi 25 anni a casa nostra è una soddisfazione immane. Questa notte registreremo il live di questo 25ennale e come si direbbe ad Arezzo: il cerchio quadra. L’anfiteatro è al completo e siamo veramente felici che la città ci stia addosso, la vogliamo sentire sulla pelle.

 Cosa è cambiato in questi 25 anni e come raccontereste il vostro rapporto con Arezzo, dove siete sempre e comunque tornati?
(Pau). È un viaggio lungo una vita. Quando inizi a fare musica da ragazzino rischi di non essere mai un profeta in patria perché sei un ribelle, la città ti sta piccola, soprattutto quando vuoi fare musica. Pensa ad Arezzo negli anni ’80, immaginala molto più oscura e cupa di oggi. Il tuo sogno è l’evasione e la fuga, trovare il tuo orizzonte, giri il mondo però passano gli anni e poi torni sempre. Noi non ci siamo mai allontanati da Arezzo, viviamo qui e siamo sempre tornati e facendo le corna – posso dirlo, moriremo in questa città. Nel corso degli anni il nostro rapporto con Arezzo è migliorato, abbiamo trovato la nostra dimensione, abbiamo costruito le nostre famiglie. Tutto ha preso una piega piena di equilibrio e centratura. Quella tra noi e Arezzo è proprio una bella storia, lo dimostrano i tre concerti al Teatro Petrarca nel 2020 prima del grande stop della pandemia e il fatto che oggi siamo ancora qua.

Una notte di “pace, amore e gioia infinita”, una notte per scatenarsi, rivivere 25 anni di rock e scollegarsi unplugged dai veleni della vita. Tutti nell’abbraccio dell’Anfiteatro romano di Arezzo, location spettacolare scelta non a caso dalla band.
(Drigo) Stasera qui celebriamo anche le nostre origini, soprattutto etrusche, con una serata internazionale. Faremo vedere al mondo intero le bellezze della nostra terra. Gli etruschi erano gli unici che davvero nell’antichità celebravano la donna, il suo valore e potere, mettendola al pari dell’uomo, a volte anche al di sopra. Ecco, secondo me abbiamo ancora tanto da imparare dal passato e aprire la nostra mentalità. E siamo fieri di essere un po’ etruschi anche noi.

In cosa vi sentite Etruschi?
(Pau-sorride) Tanto per raccontartene una, perché siamo in tour con le nostre ragazze, tutti e tre con le nostre figlie adolescenti e i maschi a casa con le mamme. È stata una scelta nata per caso e per gioco che ci sta regalando un’esperienza stupenda. Vedere ogni sera le tue figlie che sono cresciute mentre tu facevi il musicista, conoscerle di nuovo e vedere che ora vivono con te le meccaniche del tour. Si divertono tantissimo, fanno tardi la sera, vanno a cena dopo mezzanotte, conoscono un sacco di gente e sono le nostre migliori critiche, sempre pronte a dirci cosa non va, cosa fare meglio, cosa non suona bene. Se penso a quanto ci siano mancate in questi anni di tournée. Ora vedono e vivono coi noi una parte della nostra vita che non potevano conoscere. Ecco la pandemia in questo è stata potente, ci ha ridato le nostre famiglie. Prima quando tornavo a casa dal tour e la mia figliola veniva ad aprire la porta diceva: “Mamma, è tornato quello della foto”, ora dice “C’è il babbo”.

Come avete vissuto la pandemia?
(Mac) Pur vivendo tutti e tre ad Arezzo stiamo in Comuni diversi e abbiamo passato davvero troppo tempo senza vederci. Senza poter stare sul palco è stata dura, ma appena ritornati è sembrato che non fosse passato nemmeno un giorno. Io aggiustavo vecchi giradischi, Drigo scriveva e Pau disegnava e dipingeva. Abbiamo sperimentato e fatto altre cose, senza perderci mai davvero.

Prima di rivederci stasera brindiamo ai vostri prossimi 25 anni e vi chiediamo: come vi immaginate nel futuro?
(Pau -sorride) Beh, tra 25 anni magari saremo nonni e insieme ai nostri figli sopra e sotto il palco ci saranno anche i nostri nipotini. Sarebbe davvero bellissimo.

 

Arezzo Music Fest 2021 è inserito nell’ambito di “Anfiteatro sotto le stelle” organizzato da Fondazione Guido D’Arezzo con Comune di Arezzo Fondazione Arezzo Intour, Camera di Commercio di Arezzo-Siena, Consiglio Regionale della Toscana e la collaborazione di Direzione regionale Musei della Toscana e del Museo Archeologico “Gaio Cilnio Mecenate”.

 

 

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