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Invasi anti siccità, la strategia della Regione contro la burocrazia

La cabina di regia con Giani e Monni impegnata nello sblocco delle procedure per realizzare laghi e spazi di raccolta dell’acqua piovana

Siccità

Emergenza siccità, Regione al lavoro per semplificare e snellire le procedure per realizzare nuovi invasi. Troppa burocrazia blocca questi interventi divenuti ormai non più rinviabili a fronte delle condizioni meteo di quest’estate bollente. Da qui la strategia comune su cui converge la cabina di regia riunitasi a Palazzo Strozzi Sacrati.

Anzitutto – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Gianivogliamo arrivare quanto prima ad un quadro dei danni che la siccità ha causato e sta causando, in modo da inoltrare al governo la richiesta di emergenza nazionale”. Questa la premessa del governatore.

Sul fronte della realizzazione di laghi, laghetti e invasi e sulla salvaguardia di quelli già esistenti Giani ritiene che si deve “sburocratizzare il sistema di leggi e regolamenti per consentire al pubblico e al privato di arrivare ad opere che potranno rivelarsi preziose in periodi di siccità. Infine – ha concluso – vogliamo individuare i siti dove ricavare da subito spazi di raccolta di acqua da utilizzare nei momenti di necessità”.

agricoltura

In soccorso del mondo agricolo

La cabina di regia ha segnato quindi un importante passo in avanti. “Il tavolo – ha spiegato l’assessora Monnisi è concentrato soprattutto sul mondo agricolo, che è in grandissima sofferenza e si prevede che lo sarà ancora per un po’”. Le previsioni meteo non sono favorevoli. “Abbiamo fatto il punto sia sugli interventi per fronteggiare l’emergenza, da inserire nella richiesta nazionale. Contiamo di presentare quanto prima le richieste dello stato di calamità in agricoltura, per le quali ARTEA ha già aperto la procedura per la loro raccolta” ha ribadito Monni.

Via gli ostacoli burocratici

L’elemento importante è l’istituzione di un tavolo tecnico con tutti i soggetti regionali coinvolti e i tecnici delle categorie agricole, per studiare un piano di semplificazione, sia dal punto di vista normativo che procedurale. “Probabilmente questo ultimo punto – ha proseguito – è anche più importante dato che ci arrivano notizie di tentativi di realizzazione di nuovi invasi che però si incagliano, si rallentano o che vengono abbandonati a causa di difficoltà burocratiche”.

Parola d’ordine semplificare

Semplificazione dei progetti attraverso una valutazione congiunta con tutti i soggetti coinvolti nel campo delle autorizzazioni. Una strategia vincente per eliminare gli ostacoli in modo rapido. “Sui progetti – ha aggiunto Monnivogliamo impostare un lavoro di accompagnamento per far sì che essi stessi siano valutabili in tempi più rapidi. Rispetto ai nuovi invasi, il presidente ha dato mandato di capire quali possono essere i 4 o 5 che si possono realizzare in tempi brevi e arrivare ad una valutazione insieme ai territori per agire il prima possibile”.

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