Musica/

Kety Fusco musicista contemporanea da Pisa verso l’Europa: “L’arpa è la mia voce”

Arpista e ricercatrice sonora Kety Fusco è nata a Pisa ma attualmente vive in Svizzera, il suo primo disco DAZED è uscito per l’etichetta Sugar Music di Caterina Caselli

Kety Fusco - © Roger Weiss

Kety Fusco è una musicista toscana che sfida le convenzioni usando la sua arpa, uno strumento prettamente classico, in maniera innovativa.

Arpista o meglio ricercatrice sonora, è nata a Pisa ma attualmente vive in Svizzera.

Sotto l’etichetta Sugar Music di Caterina Caselli ha pubblicato nel 2020 il suo primo album DAZED, grazie al quale è stata nominata per tre categorie durante gli ultimi Swiss Live Talents Awards a Berna e ha suonato le sue composizioni nella sala del Parlamento federale a Berna.

“Music To Make A Dream Come True” è il suo ultimo singolo impreziosito dal suggestivo video-horror realizzato da Francesca Reverito e Riccardo Bernasconi di Studio Asparagus in cui Kety appare come strega contemporanea tra boschi, arpe sospese nell’aria, fantasmi, evocazioni e danze.

3 minuti e 47 secondi di musica sperimentale fonde noise, droni, cascate di unghie sulle corde seguite da risonanze vocali emesse all’interno della cassa armonica dell’arpa.

Attualmente Kety Fusco sta ultimando il suo nuovo disco, realizzato assieme al musicista IOSONOUNCANE, al maestro e ingegnere del suono Alessio Sabella e ad Aris Bassetti, che uscirà in estate e sarà presentato in anteprima mondiale al prestigioso Montreux Jazz Festival 2022.

Ecco la nostra intervista

Ciao Kety! Come e quando hai scelto l’arpa come strumento?

Mi sono innamorata dell’arpa quando ero molto piccola e devo dire che la cosa che impressiona di più dello strumento è proprio la grandezza. Soprattutto quando sei bambina ti sembra una cosa immensa, enorme. L’idea che per suonare l’arpa devi appoggiarla al petto e devi allargare le braccia come in un abbraccio è la cosa più affascinante che ti porta poi a suonarla.

mi piace l’idea di costruirmi un’identità in un mondo che ha tante forme. Mi piace crearmi uno spazio, una nicchia in cui non c’è ancora niente

Quando hai capito che una passione sarebbe diventata la tua vita e il tuo lavoro?

L’ho capito abbastanza presto in realtà, quando ero piccola ho iniziato a fare il conservatorio. Mi piaceva tantissimo suonare, non mi piaceva invece la scuola. Mi dedicavo completamente allo studio della musica e dicevo: voglio fare la concertista! Quindi la mia passione si è trasformata subito nel mio mestiere anche se sapevo che era duro, ma la mia idea era di poterci arrivare.

So che sei al lavoro al tuo nuovo disco che hai realizzato insieme a IOSONOUNCANE che è un po’ un mito dell’underground italiano, com’è stato lavorare con lui?

Lui ha collaborato con me perchè è un disco sperimentale, ho utilizzato il mio campionario sonoro di suoni noise di arpa e ho lavorato sulla ricerca. Lui ha interpretato delle parti che si integrassero con questo mio mondo sonoro e mi ha dato degli punti per delle parti armoniche. E’ stata una collaborazione interessante perchè io ammiro molto il suo lavoro di sound e compositivo. Mi è piaciuto sentire come ha messo una parte di lui nel mio progetto. 

Il 4 marzo è uscito il tuo nuovo singolo “Music To Make A Dream Come True”, possiamo dire che è un incantesimo…

Il pezzo è stato scritto proprio con tutti i suoni che ho campionato dell’arpa classica e l’idea era quella di far cambiare la percezione di uno strumento considerato “angelico” o “dolce”. Volevo scrivere una colonna sonora horror fatta solo con suoni di arpa, mostrare un’altra faccia di questo strumento. I ragazzi che hanno lavorato al video hanno ascoltato il pezzo e hanno avuto loro l’idea di rappresentare questo mood. Il titolo della canzone parla di evocare un sogno, ma nel video si evoca il fantasma di una donna morta annegata in una piscina di un hotel. Hanno creato un immaginario intorno alla mia musica.

Che cos’è per te la musica?

Per me è un mezzo per esprimermi, è molto difficile per me comunicare e far sentire il mio pensiero  alle persone. Non mi piace intraprendere grandi discorsi, sono una che ascolta molto. L’unico modo che ho per esprimermi è proprio suonare, far sentire le mie idee, i miei pensieri con le mie note. Così mi sento ascoltata e posso esprimermi senza pregiudizi e paranoie.

Come definiresti la tua musica?

La mia musica è un po’ indefinibile, è un genere nuovo che sto scoprendo facendo tentativi. Un’arpa che canta come se fosse una voce non ha un vero e proprio riferimento musicale. Quindi la mia musica è un ibrido che vacilla tra la musica classica, contemporanea ed elettronica e mi piace l’idea di costruirmi un’identità in un mondo che ha tante forme. Mi piace crearmi uno spazio, una nicchia in cui non c’è ancora niente. Da una parte è ostico perchè è difficile far riconoscere un nuovo genere dell’arpa, dall’altra mi piace essere libera di andare per tentativi e fare ricerca per creare una melodia con uno strumento che sembra una voce coperta poi da sound ambientali, ritmiche ed elettroniche.

I prossimi passi di Kety Fusco?

Il mio disco sperimentale uscirà quest’estate e sarà presentato in anteprima al Montreux Jazz Festival. In parallelo continuo sia il mio progetto di ricerca del suono contemporaneo dell’arpa, sia i miei brani più pop ed elettronici. A maggio uscirà un nuovo singolo che ho composto con Motta. Quest’estate avrò un po’ di concerti all’estero e in Italia.

Kety Fusco – © Roger Weiss

 

I più popolari su intoscana