Enogastronomia/

La Gota cotta di Colle Val d’Elsa si presenta e sogna il presidio Slow Food

Progetto di valorizzazione per la specialità culinaria preparata secondo la ricetta tradizionale dai macellai colligiani

La gota cotta di maiale di Colle Val d’Elsa dello chef Samuele Bravi

La Gota cotta di Colle Val d’Elsa sogna in grande. La specialità culinaria da oltre mezzo secolo preparata con cura dai macellai colligiani punta a un riconoscimento ufficiale. L’obiettivo potrebbe essere il presidio Slow Food: un’attestazione importante per un salume di nicchia.

La presentazione del progetto di valorizzazione è fissata per giovedì 29 settembre (ore 19) in piazza Spartaco Lavagnini in occasione di Food Festival. Un’iniziativa di associazione Equilibrio, in collaborazione con amministrazione comunale e pro loco.

Dopo l’incontro ci sarà l’occasione per assaggiare la gota in tre versioni in uno stand allestito dall’associazione Equilibrio nell’ambito del Food Festival: accanto al classico panino con il salume cotto, ci sarà una versione con miele e granella di noci e la proposta firmata dallo chef Bravi con fichi e senape. I panini si potranno assaggiare da giovedì settembre a domenica 2 ottobre.

Un lavoro di squadra nel nome della gota

A precedere questo momento ufficiale ci sono stati mesi di incontri e di ricerche per risalire alle origini della tradizione: un lavoro svolto da Equilibrio attraverso il presidente Aldo Grassini per valorizzare un prodotto identitario.

Fondamentale la collaborazione dei cinque macellai colligiani che ancora preparano la gota secondo tradizione. Spicca il sostegno dello chef Samuele Bravi di Futura Osteria che nel suo locale propone una rivisitazione del salume con una preparazione decisamente più moderna grazie alla cottura sottovuoto.

Piazza Arnolfo a Colle Val d’Elsa

La ricetta tradizionale della gota

La tradizione vuole che la gota si prepari a fine settembre, lessando la guancia del maiale, bucandone la pelle allo scopo di verificare il livello di cottura. A quel punto viene estratta e, ancora calda, cosparsa di spezie secondo la ricetta: aglio, sale, pepe, finocchio, ginepro.

La ricetta per la gota cotta viene attribuita ad Angiolino Gozzi, noto treccone di Montecastelli che una volta giunto a Colle iniziò nei primi anni ’50 la produzione di questa primizia del maiale. Una ricetta custodita per generazioni, simbolo gastronomico colligiano e prerogativa esclusiva.

Un prodotto identitario per il territorio

L’amministrazione comunale sembra aver intuito le potenzialità di questo salume cotto: da qui uno sforzo per una opportuna valorizzazione. “L’enogastronomia ha una grande importanza per il nostro territorio, sia dal punto di vista culturale che dello sviluppo turistico. Fin dall’inizio del mandato abbiamo cercato di valorizzare la Gota cotta colligiana come salume tipico e identitario” sottolinea Cristiano Bianchi, assessore al turismo e alla cultura.

La sinergia con Equilibrio APS e Pro Loco, il supporto dei macellai colligiani, e l’aiuto fondamentale dello chef Samuele Bravi, accompagnano così “il primo piccolo evento di lancio del progetto di valorizzazione di questo prodotto. Il primo passo di questo progetto è infatti il coinvolgimento e la sensibilizzazione dei cittadini colligiani, che potranno riscoprire e assaggiare questo prodotto tradizionale” conclude Bianchi.

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