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La leggenda del Gallo Nero: un cortometraggio racconta il “mito” del Chianti Classico

I registi Daniele Palmi e Matteo De Nicolò di Swolly Studio sono gli ideatori di un ‘piccolo film’ che racconta l’origine del mito del Gallo Nero sponsorizzato dal Consorzio Chianti Classico

La leggenda del Gallo Nero

In occasione della Settimana delle anteprime del vino in Toscana al Teatro dell’Opera del Maggio Musicale Fiorentino lunedì 13 febbraio 2023 si è tenuta la prima assoluta del cortometraggio “La Leggenda del Gallo Nero”, prodotto dal Consorzio Vino Chianti Classico, che narra, per la prima volta sul grande schermo, il mito che avvolge l’origine del marchio che contraddistingue tutte le bottiglie di vino Chianti Classico.

Grazie a una produzione attenta e di alto livello, a cura dell’agenzia Swolly, che ha coinvolto più di 60 maestranze prevalentemente chiantigiane, è stato realizzato un cortometraggio di circa 15 minuti, che rievoca l’atmosfera medioevale in cui è ambientata la leggenda.

“Il nostro è il Consorzio più antico d’Italia, fondato all’inizio del secolo scorso da 33 coraggiosi e lungimiranti produttori di vino. Per comprendere però come mai questi 33 produttori nel lontano maggio del 1924 scelsero un Gallo Nero come simbolo, bisogna fare un passo ancora più indietro nel tempo”, ha dichiarato il Presidente del Consorzio Chianti Classico Giovanni Manetti. “È ampiamente attestato il legame storico del Gallo Nero con le terre chiantigiane fin dal Medioevo, ma è una leggenda che racconta come sia nato questo uso, tutt’oggi in vigore e più forte che mai. Questo è un vero e proprio mito fondativo che narra come un animale comune nelle campagne toscane sia diventato un eroe che pose fine alle contese per il territorio dell’odierno Chianti Classico, unificandolo con una pace duratura tra i due Comuni in guerra, Firenze e Siena. È in questo simbolo che si riconoscono non solo centinaia di produttori di vino e di olio Chianti Classico, ma anche tutta la comunità che abita questo territorio: è sinonimo di un’identità condivisa. E al di fuori dei nostri confini sono milioni le bottiglie dove campeggia il Gallo Nero, amate dagli appassionati di vino di tutto il mondo.”

I registi del cortometraggio sono Daniele Palmi e Matteo De Nicolò di Swolly Studio un team creativo specializzato in spot pubblicitari e visual design, con esperienza nella comunicazione del vino e del food.

“Fin da subito la nostra idea è stata quella di raccontare la leggenda con un linguaggio cinematografico, consci delle difficoltà. – ha raccontato Matteo De NicolòConsiderando anche che, al giorno d’oggi, la comunicazione è basata soprattutto sul corto respiro, sulla velocità estrema, con format che spesso sono costruiti per i social quindi con una durata di 30 o 15 secondi. Siamo sempre stati convinti, ed il consorzio in questo ci ha coraggiosamente appoggiato, che in questa storia ci fossero tutti gli elementi che ci permettessero uno storytelling diverso, che meritasse un respiro un po’ più ampio. Meritasse del tempo. Abbiamo così provato a tratteggiare anche caratteristiche dei vari personaggi tenendo sempre al centro e come protagonista ed eroe il Gallo Nero, chiaramente. E quello che avete visto è il risultato.”

“Per noi è stato un onore ma soprattutto una soddisfazione poter lavorare a questo progetto.ha aggiunto Daniele Palmi – Primo perché sia io che la maggior parte del team Swolly viviamo, o siamo nati nel Chianti Classico, e questa antica leggenda l’abbiamo sempre respirata attraverso i racconti dei nostri nonni. Secondo perché non capita spesso a chi fa il nostro lavoro, di potersi confrontare con un’epoca affascinante come il medioevo, fatta di cavalli, cavalieri, armature castelli. E’ stato una sfida impegnativa ma davvero emozionante. Per questo ringrazio il consorzio per averci dato l’opportunità di lavorare in modo così appassionato a questo progetto.”

La leggenda del Gallo Nero

La leggenda del Gallo Nero nasce una notte si decisero le sorti dei Comuni di Firenze e di Siena, piagati da una guerra sanguinosa per la supremazia sulle ricche terre del Chianti Classico.

Le cronache dell’epoca raccontano i numerosi e continui scontri durante il Medioevo tra i due Comuni, floridi e potenti, ma si tramanda anche una leggenda, vero e proprio mito fondativo della cultura chiantigiana.

Per porre fine alla guerra le due città si accordarono per fissare il confine dove si sarebbero incontrati due cavalieri, che dovevano muoversi dalle rispettive città al canto del gallo.

I fiorentini, con un astuto espediente, tennero a digiuno l’animale designato a cantare all’alba, un gallo nero, e fecero sì che il gallo levasse il suo caratteristico verso nel cuore della notte, dando il via al cavaliere fiorentino con largo anticipo.

Fu così che un gallo nero riportò la pace e l’unione in quelle terre martoriate.

 

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