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La promozione della Francigena funziona. La ricerca dell’Irpet conferma l’aumento dei turisti

I risultati dello studio premiano il lavoro della Regione Toscana per ristrutturare la Via Francigena e valorizzare il turismo lento e la Toscana diffusa, oltre le più note città arte

Sono 613mila le presenze turistiche in più fatte segnare dai Comuni toscani lungo la via Francigena nel decennio 2009-2019. Questo incoraggiante dato emerge dall’ultimo studio prodotto dall’Irpet e rappresenta l’impatto positivo sui flussi turistici che hanno avuto gli interventi di ristrutturazione, valorizzazione e promozione condotti dalla Regione Toscana (in collaborazione con i Comuni interessati) sulla Via Francigena.

I risultati dello studio

L’analisi dell’Irpet va ad aggiornare lo studio realizzato nel 2014 (riferito al periodo 2009-2012) e si basa su due metodi di osservazione. La prima approfondisce il potenziale di attrattività dei 27 comuni attraversati (per storia e paesaggio) dalla Via rispetto a quelli confinanti, la seconda invece considera la maggiore o minore distanza delle strutture ricettive dalla Francigena stessa.

Lo studio dimostra come il nostro lavoro – ha commentato il presidente Giani, durante la presentazione della ricerca – ha avuto effetti di grandissimo rilievo sia dal punto turistico che culturale su tutti i 27 comuni toscani attraversati dal percorso principale della Via, ma anche su quelli limitrofi, che son il doppio. È un esempio della nostra opera di valorizzazione delle aree interne della Toscana”.

Andando nel dettaglio nella prima parte emerge che l’effetto netto del ripristino e della valorizzazione della Via Francigena in termini di presenze in più complessive nel decennio, è di circa 440mila. Applicando una metodica mirata ai comuni turistici attraversati dalla Francigena esclusi dalla precedente analisi (ovvero quelli balneari – Carrara, Massa, Montignoso Camaiore Massarosa Pietrasanta – e quelli con un prodotto turistico già molto sviluppato – Montaione, San Gimignano, Siena, Lucca), l’effetto complessivo per i 37 comuni è di 613mila presenze in più nel decennio 2009-2019.

La seconda analisi si basa invece sulla georeferenziazione delle strutture ricettive e dei dati relativi ad arrivi e presenze turistiche. In questo modo è possibile delimitare territorialmente in modo più fine le strutture più vicine al percorso, di certificarne la performance, potenzialmente influenzata dal ripristino della via, e di confrontarla con quella delle strutture lontane. Le strutture sono state suddivise in sei fasce di distanza dalla Francigena: entro 1 km, tra 1 e 5 km, tra 5 e 10 km, tra 10 e 20 km, tra 20 e 40 km, oltre 40 km. I risultati vanno a confermare il dato precedente ovvero che più ci si avvicina alla Francigena più aumentano arrivi, presenze e numero di strutture ricettive. Ad esempio entro i 10 km la variazione percentuale è rispettivamente del 62%, 35% e 40%, mentre tra 10 e 20 km scende a 30%, 12% e 30%. Altro dato interessante è la ricrescita dei tre parametri nella fascia tra 20 e 40 km, comprendente territori con altre e spiccate vocazioni turistiche (come Firenze).

I percorsi slow che abbiamo sottolineato – ha concluso Giani – sono un esempio tangibile di come intendiamo valorizzarli, esportando gli interventi fatti, in tutta la nostra regione. Attraverso la Francigena, intervenendo su tutte le numerose diramazioni di quella che era l’autostrada dell’epoca, possiamo entrare infatti in tutte le sue articolazioni della toscana diffusa e delle sue aree interne”.

Gli itinerari collegati alla Francigena

La Francigena non è però l’unico cammino su cui la Regione sta investendo per valorizzare il turismo lento e la Toscana diffusa. Questa via è infatti connessa ad altri itinerari: la via Romea Sanese (80 km), che attraversa l’area del Chianti e collega Firenze a Siena raggiungendo borghi e paesi come Badia a Passignano e Castellina in Chianti; la Romea Strata (110 km il tratto toscano), percorre le antiche vie utilizzate dai pellegrini dell’Europa centro-orientale verso il centro Italia per raggiungere la via Francigena, all’altezza di Fucecchio e San Miniato; la Via Romea Germanica (140 km il tratto toscano), principale itinerario che nel Medioevo collegava il Mare del Nord fino a Roma, attraversa il Casentino e la Valdichiana prima di entrare in Umbria e unirsi alla Francigena a Montefiascone nel Lazio; le Vie di Francesco (427 km), che collegano Firenze al Santuario di Chiusi della Verna ovvero Celle di Cortona allo stesso Santuario. Percorsi legati alla vita di San Francesco d’Assisi. La Via Matildica del Volto Santo (100 km il tratto toscano), parte da Mantova e termina a Lucca al duomo di San Martino; la Via Lauretana (115 km), da Siena a Cortona per proseguire poi in Umbria e Marche verso la Santa Casa di Loreto.

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