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La sfida del Pnrr per le politiche pubbliche: la riflessione nel libro “Ripresa e resilienza?”

L’economista Brancati affronta l’evoluzione delle strategie di sviluppo alla luce del piano nazionale di ripresa e resilienza. La presentazione del volume in Regione con l’assessore Marras

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Da una parte la crisi energetica e i nuovi equilibri geopolitici, dall’altra le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Uno scenario quanto mai complesso che richiede anche nuove strategie in grado di armonizzare le necessità di sviluppo con adeguate politiche economiche, sia pubbliche che private, che tengano conto delle emergenze ambientali e sociali. La riflessione sul presente e su un futuro non troppo lontano arrivano dal libro  “Ripresa e resilienza?” di Raffaele Brancati (Saggine – Donzelli editore), economista del centro studi Met.

Il libro presenta riflessioni sulle trasformazioni recenti del sistema produttivo e sull’evoluzione delle politiche pubbliche, in Italia e in Toscana. Per i grandi interventi infrastrutturali, è la tesi, è bene appoggiarsi su pochi e grandi attori, con un ruolo dello Stato in primo piano. Per gli interventi diretti invece alle piccole e medie imprese servono servizi specifici e nuove professioni. Indispensabile per lo sviluppo è lo scambio tra grandi e piccole aziende, tra ricerca e imprese.

Il volume è stato presentato nella sede della Presidenza della Regione Toscana, alla presenza dell’autore, dell’assessore all’economia e al turismo Leonardo Marras, Albino Caporale, direttore alle attività produttive della Regione Toscana, e Nicola Lattanzi, professore alla Imt School for advanced studies di Lucca. A moderare il dibattito il direttore di Toscana Notizie, Sandro Vannini.

Fondamentale, secondo l’economista Brancati, è la costruzione di una filiera, che coinvolga tutti gli attori, pubblici e privati, con strategie di sviluppo che vadano oltre il proprio orizzonte temporale. “Il rischio è di seguire solo i grandi – è la riflessione dell’assessore Marras –  ma è necessario intercettare anche le imprese cosiddette intermedie attraverso strumenti anche nuovi.  Sono necessari acceleratori, veicoli che innescano meccanismi di risorse nazionali”.

Le interviste all’autore e all’assessore Marras

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