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La Toscana premia il giovane ricercatore dei record. Gonfalone d’argento a Giulio Deangeli: “Orgoglioso e felice”

Il presidente del Consiglio Regionale Mazzeo ha consegnato il riconoscimento al giovane neuroscienziato: “Sarà a capo della commissione di 10 ragazzi per il progetto Toscana 2050”

Cinque lauree dal 2014 ad oggi e prestigiose borse di studio ottenute dall’Università di Cambridge e da quella di Harvard. Sono i numeri da record che tracciano il percorso di Giulio Deangeli, un ragazzo di 25 anni,  neuroscienziato e ricercatore, che nelle vita ha una missione: combattere le malattie neurodegenerative.

Oggi il giovane plurilaureato all’Università di Pisa e alla Scuola Superiore Sant’Anna ha ricevuto il Gonfalone d’argento, la massima onorificenza del Consiglio Regionale della Toscana, dal presidente Antonio Mazzeo. “E’ il primo gonfalone di questa legislatura  ed è una scelta simbolica, condivisa con l’ufficio di presidenza – ha spiegato il presidente –   Vogliamo dare un indirizzo preciso della Toscana che vogliamo, quella in grado di attrarre talenti e di coltivarli”.

Da GiovaniSì a giovani qui. Vogliamo creare in Toscana tutte le condizioni per attrarre talenti e valorizzarli

Pensando al domani, il presidente ha annunciato che coinvolgerà il giovane neuroscienziato  nel progetto Toscana 2050, la commissione composta dalle principali realtà ed eccellenze  toscane : “Ho chiesto a Giulio di presiedere il gruppo di 10 ragazze e ragazzi per  aiutarci a progettare la Toscana di domani e lui ha accettato”. “Da GiovaniSì a “giovani qui” – ha poi detto Mazzeo,  parafrasando il progetto regionale che aiuta i ragazzi toscani a costruirsi un futuro e una vita autonoma – perché vogliamo creare in Toscana tutte le condizioni affinché altri talenti possano tornare e trovare nella nostra regione un luogo che li accolga e li valorizzi”.

A soli 25 anni una carriera che ha battuto ogni record 

In 6 anni, Giulio Deangeli è il primo studente in Italia  che ha seguito  5 percorsi universitari paralleli, tutti conclusi con 110 e lode:  la laurea triennale in Biotecnologie, la laurea Triennale in Ingegneria Biomedica, la laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia  e la laurea Magistrale in Biotecnologie Molecolari, tutte all’ Università di Pisa. Al Sant’Anna ha ottenuto il diploma di Licenza Magistrale in Scienze Mediche. Tanti anche i suoi riconoscimenti internazionali: è vicecampione del mondo ai Mondiali di Neuroscienze presso il XXI Congresso Mondiale di Neurologia, ha vinto la borsa di studio mondiale Harvard HIP (l’unica borsa di studio di Harvard aperta anche agli stranieri) e  il primo premio alla Harvard iGEM Biohackaton con una  ricerca pubblicata da Science. Lo scorso anno ha vinto un posto di ricercatore all’Università di Cambridge, superando una selezione che vede competere oltre 23mila candidati.

Non ho superpoteri, solo motivazione. Ai miei coetanei dico: andate in laboratorio e innamoratevi della ricerca

Sono orgoglioso e felice, la Toscana mi ha accolto e nutrito di conoscenza – ha commentato – Pisa  è il melting pot della cultura italiano, mi ha trasmesso l’amore per la ricerca e la necessità di essere multidisciplinare. Dedico la mia vita alla lotta contro le malattie neurodegenerative, un problema sociale enorme. Tocca una persona su 4 e l’ho vissuta personalmente con mio nonno: è una tragedia umana perché ci si sente impotenti”.

Lancia un messaggio ai suoi coetanei: “Io non ho superpoteri, solo motivazione. Consiglio a tutti, prima di mettersi sui libri, di andare sul campo, entrare in laboratorio e innamorarsi della ricerca”. Presto volerà a Cambridge, ma non è un cervello in fuga: “La ricerca è per sua natura internazionale. Il vero dramma è recidere il rapporto con il territorio che ti ha formato. Io non lo farò, tornerò in Italia”.

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